Cap.6

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«Non ti senti bene?» la domanda di Ben mi riporta dentro il van.
Era un sogno, solo un sogno.
Rabbrividisco, sembrava così reale, le sue mani sulla mia pelle, le sue labbra.
« Emily?» mi volto verso Ben che mi guarda preoccupato.
« Tutto a posto, scusa se mi sono addormentata su di te come un sasso! » sorrido e gli scompiglio i capelli prima di alzarmi e scendere, una volta per tutte, da quella trappola con le ruote.
« Guarda, è stato un piacere.» commenta lui regalandomi un sorriso raggiante.
Appena metto piede fuori l'aria piovigginosa della città mi investe, ma nonostante l'umidità la frescura è una manna dal cielo considerando quanto sono, stranamente, accaldata.
Mi avvicino al vano dove sono stipate tutte le nostre valige, ma tra la confusione degli altri ragazzi e il peso notevole della mia valigia (almeno Giorgio ha ben pensato di metterci dentro tutto il necessario) non riesco a tirarla fuori.
«Lascia. Faccio io.» Fede compare alle mie spalle mi scansa di malagrazia prima di passarmi il mio bauletto rosa confetto.
Arrossisco vistosamente, ripensando al sogno di poco fa, ma lui è troppo impegnato a guardare il mio borsone.
Lo studia per qualche secondo sorridendo « Avevi paura che, qualcuno, non capisse che sei una principessina?» mi punzecchia, mostrandomi un sorriso sghembo da togliere il fiato.
« Perché tu giudichi le persone in base al colore dei loro bagagli?» affermo, prendendo il manico della mia bellissima valigia rosa ed incamminandomi verso l'entrata dell'hotel.
Fede, colto alla sprovvista dal mio scatto, ha dovuto accelerare il passo per starmi accanto e adesso stiamo camminando affiancati.
Senza preavviso allunga la mano sulla mia valigia, sfiora le mie dita con le sue e si impossessa del manico.
« Cosa fai? » lo guardo confusa, lui mi sorride e continua a camminarmi affiancato.
« Non vorrei che tu pensassi che sono maleducato.» dice lanciandomi un'occhiata divertita, io sbuffo, ma lascio che lui porti il mio bagaglio.
« Non corri nessun rischio. » ribatto acida.
« Comunque è bella la tua borsa, ti rispecchia.» continua, anche se sembra parlare più a se stesso che a me.
Roteo gli occhi al cielo, devo avergli rotto qualcosa quando l'ho colpito oppure questo ragazzo soffre di personalità multipla.
« Seguendo la scienza delle valigie inventata da Dr. Rossi cinque minuti fa... » affermo indicando col capo la sua « Dato che la tua è nera, significa che sei una persona monotona?» lo guardo con aria di sfida.
« No, significa che sono normale.» sostiene accelerando il passo e lasciandomi indietro.
Sbuffo mentre fisso la sua schiena, sperando che inciampi sul marciapiede oppure che la porta scorrevole non si apra davanti a lui, ma Fede entra senza problemi.

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