Cap.15

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Siamo ancora sull'aereo che dovrebbe riportarci a casa, Fede penso si sia addormentato e scivolando ora appoggia la testa alla mia spalla.
Sono immobile da almeno un'ora perché mi dispiace svegliarlo.
Il profumo, che sale dai suoi capelli, è come una droga, forte e persistente mi rilassa nel modo in cui lo farebbe una camomilla, è buono e lo inspiro chiudendo gli occhi per godermelo appieno.
Dal sedile davanti sento un rumore, come se qualcuno volesse attirare la mia attenzione, infatti, aprendo gli occhi incontro lo sguardo di Fra che mi sorride.
« Dorme? » domanda rivolgendosi al suo amico. Io annuisco premurandomi di non muovermi troppo per non disturbare Fede.
« Gli facciamo uno scherzo? » alla proposta Riccardo, che era seduto vicino a lui si è girato verso di me con un sorriso che non promette nulla di buono.
Lo guardo attendendo spiegazioni che arrivano tempestive, proprio perché il batterista tira fuori dal suo zainetto un pennarello indelebile nero e accenna col capo al viso di Fede, appoggiato alla mia spalla.
Sorrido felice come se mi avesse appena detto che Stella McCartney mi vuole per una sua sfilata.
« Ci sto! » affermo guardando il volto angelico ed ignaro del cantante con un sorriso maligno.
Dato che le mie gambe sono ancora sulle sue e la mia schiena è appoggiata al finestrino, i  musicisti pensano che tocchi a me "decorare" la faccia del loro compagno.
Ovviamente io accetto con piacere.
Decidiamo di fare un pizzetto stile Antonio Banderas ai tempi di Zorro e degli adorabili baffetti alla Salvador Dalì.
Rido ancora prima di cominciare.
« Mi raccomando fai piano! » si premura il baterista, io annuisco.
Mi avvicino lentamente al viso di Fede e comincio la mia opera solo quando sono a pochi centimetri dal suo volto. Procedo lenta, attenta ad ogni minimo movimento per evitare di svegliarlo.
Purtroppo per me, quando ho appena finito il baffo sinistro, l'aereo prende una piccola perturbazione e il sussulto fa svegliare Fede. Lui spalanca gl'occhi per via del risveglio brusco, io lo fisso dritto nelle pupille.
« Che succede? » borbotta spostandosi da me.
Io svelta, nascondo il pennarello dietro alla schiena.
Fra e Riky scoppiano a ridere quando lui li guarda confuso, cercando spiegazioni.
« Così hai ancor più l'aria da filosofo » esulta Fra dando il cinque al batterista. Fede con uno sguardo allucinato si gira verso di me, nel farlo vede la sua immagine riflessa nello specchio e si tocca la parte superiore del labbro, incredulo.
« Tu sei il diavolo! » esclama fulminandomi con gli occhi, ancora troppo tramortito dal sonno.
« E' stata un' idea di Riky! » cerco di difendermi, ma i miei due complici visti gli occhi furiosi di Rossi si sono eclissati dietro ai sedili e mi hanno lasciata da sola ad affrontare il leone « Vigliacchi! » spergiuro nella loro direzione.
Quando la mia considerazione ritorna tutta sul ragazzo al mio fianco vedo una cosa che mi lascia di stucco: il suo sorriso bellissimo, che però ha un non so che di maligno.
Non faccio nemmeno in tempo a pensare a qualcos'altro che non sia il suo viso perfetto, che Fede mi blocca e agile si impossessa del pennarello indelebile.
« Di addio alla tua borsa firmata! » esclama indirizzando la sua mano armata verso la mia tracolla di Armani.
Panico.
« Fede no ti prego! » cerco di fermarlo buttandomi su di lui e abbracciandolo in modo da bloccargli le braccia.
« Devi pagare pegno! » continua lui cercando di divincolarsi.
« Tutto quello che vuoi, ma la borsa no! » affermo sicura.
Rossi allora smette di ribellarsi alle mie braccia, cosicché anche io lo lascio andare e per la seconda volta nel giro de cinque minuti incontro quel sorriso malvagio.
Volete sapere com'è andata a finire?
Scesa dall'aereo ho dovuto spiegare a metà team perché sul mio avambraccio c'era scritto " Amo Federico Rossi."

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