Cap.26

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« Dai Emily, andiamo! » Ben mi sta strattonando, cercando un modo di farmi staccare dal sedile del treno.
« Non voglio vederla! » brontolo rimanendo saldamente ancorata alla stoffa della poltrona. È da quando la voce al microfono ha detto che mancavano solo dieci minuti al nostro arrivo che non mi muovo.
« Non me la sento! Ti prego sto male! » affermo premendo il capo contro il poggiatesta del sedile, le sto provando tutto, ma il chitarrista non demorde.
« Emily su non fare la bambina! » sollevo la testa e scorgo Marco che da dietro Ben sta cercando di convincermi a sua volta.
Scendiamo dal treno e un gruppo di fans viene ad accoglierci.
In un lampo mi viene in mente la telefonata di Mary di qualche giorno fa e subito scatta l'allarme.
Devo fare in modo di tenere quella sottospecie di escort lontano dal mio Ben.
Appena appoggio la punta della mia splendida Louboutin di vernice nera sul pavimento di Termini, i miei timpani vengono presi d'assalto da un'orribile vocina acuta che mi trapassa la testa come uno spillo.
Sento che anche Ben si irrigidisce al verso che la mia "migliore amica" Mary ha fatto quando mi ha vista.
« Emily chérie! » strilla correndomi incontro (tacchi permettendo). Allarga le braccia invitandomi ad abbracciarla, così anche se con qualche esitazione mi scosto da Ben e mi lascio stritolare dall' italo-francese.
« Oh chérie, sei una favola, sei dimagrita vero? » esordisce, certo perché da brava ragazza immagine, il peso e il fisico sono la prima cosa che lei nota in una persona.
A volte penso che lei non veda degli esseri umani, ma dei manichini con su scritti i kg che pesano.
« Lo sai che mi piace tenermi in forma. » la assecondo. Noto con la coda dell'occhio che la francese sta guardando insistentemente Benjamin, il quale è rimasto al mio fianco ed è un po' in imbarazzo.
Dato che per quanto mi riguarda Mary deve stare almeno ad un metro di distanza dal chitarrista cerco di distrarla « Allora, dimmi, come vanno le cose a Nizza? » affermo passando un braccio intorno alla vita di Ben e ricominciando a camminare.
« Tutto come al solito. Però qui invece manchi a tutti, non è più lo stesso senza di te. » dichiara la francese con del vero risentimento nella voce squillante.
Sorrido compiaciuta del fatto che sono e sarò sempre una diva.
« Non è più lo stesso perché adesso si vive meglio. » mi irrigidisco e il sorriso scompare ben presto dal mio viso.
Volto di poco la testa e scorgo Fede che cammina dietro a Mary. I suoi occhi incontrano i miei e mi sorride angelico, scoprendo i suoi bellissimi denti bianchi.
« Solo i maleducati origliano le conversazioni degli altri. » affermo guardandolo dall'alto verso il basso cercando di farlo sentire un essere inferiore.
Oh, ma con Rossi questi trucchi non funzionano.
« Mi risulta difficile non sentire quello che dici visto che urli. » ribatte prontamente affiancandosi a me.
Scuoto la testa indispettita e guardo dritto davanti a me, non voglio dargli la soddisfazione di vedermi offesa.
Solo ora mi accorgo che Mary, la quale ora cammina al fianco di Federico, sta ridacchiando divertita per la frecciatina del cantante. Mi volto di scatto verso di lei e la guardo arrabbiata. Fede, che deve aver capito che io di certo non adoro la compagnia della francese, coglie la palla al balzo.
« Adesso di sicuro Roma è più silenziosa, non è vero? » domanda rivolgendosi direttamente alla mia amica, anche se continua a guardare me.
Mary guarda Fede come se lei fosse una leonessa affamata e lui una succulenta bistecca al sangue.
Ci manca solo che gli metta della salsa barbecue in testa.
La francese gonfia il petto mettendo in bella mostra il suo seno (che è rifatto, ma fate finta che io non ve l'abbia detto). Ridacchia portandosi elegantemente una mano davanti alla bocca e da un colpo leggero sulla spalla di Rossi, come se fossero due grandi amici.
« Lo devo ammettere. Hai ragione. » lo asseconda sorridendogli.
Rico torna a guardare verso di me con un'espressione che vuol dire "visto?" e aspetta la mia risposta.
Purtroppo io non posso ribattere immediatamente poiché la sparata della mia amica di Nizza mi ha fatto andare di traverso la saliva.
No, ma dico, io che urlo?
Lei che dice a me, che io urlo?
Non c'è più religione.
Fede sta ancora aspettando una mia risposta, ma dato che non so cosa dire, volto di scatto la testa nella direzione opposta a dove si trova lui, stringo più forte Ben e non lo degno più della mia attenzione.
« Ho sempre voluto visitare Nizza, ma per via della difficoltà che ho col francese alla fine rinuncio sempre. » con questa affermazione Fede si guadagna la mia attenzione, così cercando di non essere scoperta lo guardo di sottecchi.
« Se mi dici quando hai intenzione di andare, sarei felice di farti da guida e interprete. » eccola, Mary è partita all'attacco, ora dovrò sorbirmi lei che ci prova con lui fino a quando non ritorniamo a Milano. Una parte di me pensa che lo stia facendo apposta, solo per farmi un dispetto. So che non dovrei curarmi di quello che fa lui, ma mi da fastidio. Non vorrei che nel suo mirino ci fosse finita anche Mary.
Sento un brivido lungo la schiena ed un voltastomaco crescente quando al " dici davvero?" del modenese, la francese ha passato il braccio intorno a quello muscoloso di lui il quale non si è nemmeno scostato.
Lui tiene la mano affondata nella tasca dei pantaloni e lei si è aggrappata alla sua spalla a mo di koala.
La nuova coppietta ha accelerato il passo e ora ci sta davanti, lei stretta contro di lui come una cozza ancorata ad uno scoglio, mentre lui finge (almeno credo) di essere interessato a quello che lei ha da dirgli.
Anche Marco ha deciso di gioire della compagnia di Mary.
Sbuffo e li guardo intensamente perché spero di vederli prendere fuoco insieme.
Proprio nel momento in cui il mio sguardo ha raggiunto la massima fissità, Fede ha voltato il capo verso di me, scoprendomi.
Un sorriso furbo e appagato gli si è immediatamente disegnato sul volto.
Ok, Rossi, per stavolta hai vinto tu.

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