Cap.14

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Saluto le hostess e uno stuart che mi aiuta a mettere la mia valigia rosa nel porta bagagli dell'aereo e mi accomodo.
Sono la prima a montare su così prendo posto con calma, con tutta l'intenzione di aspettare Ben.
Siamo di ritorno da un weekend a Madrid dove i ragazzi han avuto un esibizione per la prima volta in terra spagnola.
Apro la borsetta per cercare il mio Ipod. Bè, devo sottolineare che quando dico borsetta intendo una cosa grande almeno quando un bagaglio a mano, così sono costretta a ficcarci, quasi dentro la testa.
Sento il peso di qualcuno al mio fianco, così immagino che sia arrivato Ben.
Alzo la testa sorridente.
No.
È un incubo.
« Puoi anche andare. » dico lapidaria a Fede che si è messo al mio fianco.
« Voglio stare qui. » mi risponde lui semplicemente.
Sbuffo e chiudo uno scomparto della borsa, aprendone con uno scatto un altro.
« E suppongo che tu faccia sempre quello che vuoi. » specifico scocciata.
Lui annuisce compiaciuto e si sistema meglio, io intanto continuo a litigare con quella sacca infernale.
« Gradisci? » domanda il cantante con un falso tono gentile allungandomi uno dei suoi auricolari.
« Non sono un amante della musica che ascolti tu. » brucio la sua cordialità sul nascere.
« Farò finta di non aver sentito il tuo commento. Brutta razzista. » mi rimprovera lui mettendomi la cuffietta e allungandomi il suo IPod « C'è il wifi sull'aereo, puoi andare su internet e sentire quello che vuoi. » continua disponendosi comodo nel sedile e chiudendo gli occhi.
Rimango bloccata per qualche secondo, ecco che lo fa di nuovo, prima fa lo stronzo e poi è tutto sorrisi e gentilezze.
Mi farà diventare matta.
Decido di approfittarmi della sua disponibilità finché posso, così giro su me stessa, appoggio la schiena al finestrino e stendo le mie gambe sulle sue.
Lui apre un solo occhio e lascia slittare il sopracciglio in alto.
Attendo una sua reazione.
« Ti sto viziando. » ammette, poco dopo, posando le sue braccia sulle mie gambe e lasciandomi in quella posizione.
Sorrido tra me e me per la mia piccola conquista, dopodiché vado su internet e cerco una canzone.
Cerco di pensare una canzone che possa piacere anche a lui, visto che l'IPod è suo.
Momento, momento, momento.
Cosa mi interessa a me se a lui la canzone non piace?
Faccio di no con la testa come per sgridarmi da sola.
Sto diventando sdolcinata.
Metto "Bed of roses" dei Bon Jovi.
Nonostante abbia gli occhi chiusi Fede sorride.
Vorrà dire che approva.
« Lili? » alzo gli occhi per incontrare lo sguardo confuso di mio padre.
Papà scruta me e Rossi, notando la nostra posizione ci manca solo che la sua testa assuma la forma di un punto interrogativo.
Il cantante apre gli occhi e per la prima volta lo vedo irrigidirsi, cercando di non essere notato sposta le mani dalle mie gambe.
Io sorrido perché sento che ho il coltello dalla parte del manico.
Lo stampellone tutto pepe ha paura del boss eh?
« Siete.. amici. » sentenzia Marco Alboni sempre più sconcertato.
Io mi faccio più vicina a Fede « Così pare. » approvo. Lui sorride timidamente a mio padre, come se da un momento all'altro si aspetti che il boss estragga dalla tasca un fucile.
« Bene. » sentenzia papà ancora confuso. « Vedi di fare il bravo, eh Rossi? » completa la frase minacciando il cantante anche se il suo tono sembra scherzoso, gli dà anche un buffetto forse un po' troppo violento prima di proseguire verso il fondo dell'aereo.
Fede sembra riprendere a respirare solo in quel momento.
« Oddio è la volta buona che mi ammazza. » riflette massaggiandosi la guancia arrossata. « Mi staccherà le gambe e le userà per picchiarmi. » ormai parla a vanvera.
« Ma quante storie. » brontolo, che mio padre sia super protettivo lo so già da un bel po', ma non sto facendo niente di male.
« Non mi farà più cantare! Mi metterà alle porte! » continua lui in preda al panico.
Mi avvicino a lui con fare sinuoso da seduttrice, gli appoggio una mano sulla coscia e lo sento irrigidirsi prima di voltarsi per vedere se mio padre ci sta guardando.
« Prima mi dici che presto ti implorerò di venire a letto con me e poi hai paura di un vecchietto? » gli sussurro vicino all'orecchio facendolo rabbrividire.
« Quel vecchietto potrebbe mandarmi a cantare in Groenlandia per quanto ne so! » si giustifica lui.
« Fa parte del pacchetto. » affermo spostando la mia mano in una zona più insidiosa « Ti tiri indietro playboy? » lo provoco avvicinandomi sempre di più.
« Cosa state facendo voi due? » la voce di Ben proveniente da dietro le nostre spalle spaventa entrambi, facendoci saltare sul posto.
L'italoaustraliano ci guarda inquisitorio, con la testa nel mezzo dei due sedili.
« Avevo qualcosa in un occhio. » mi sbrigo a trovare una scusa e sembra che l'ho convinto, al punto che si volta dall'altra parte e parla con qualcun altro.
Questo momento di pausa è servito a Fede per rimettere in ordine i suoi pensieri, infatti, quando torno a concentrarmi su di lui, la sua mano ha raggiunto la mia sulla sua coscia e la stringe.
« Stai giocando col fuoco, bambolina. » afferma portandosi la sua e di conseguenza la mia mano sul petto e lasciandoci un bacio leggero.
Io gli sorrido, per fargli capire che sono pronta a giocare.
Fede si risistema e chiude gli occhi, con le mani saldamente strette sulle mie gambe.

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