Cap.65

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Rimango ferma ancora per qualche istante, poi penso che se non mi parla è solo perchè è di cattivo umore. Dopotutto se mi slogassi la caviglia nemmeno io sarei felice come un raggio di sole.
«Mi fai spazio?» domando avvicinandomi e schiacciandomi contro di lui. Federico sembra un po' preso alla sprovvista e anche se contro voglia mi lascia coricare accanto a lui.
Quanto gli appoggio una mano sul petto mi accorgo che è rigido. Perchè è così nervoso? Cos'è successo?
Gli faccio una carezza sull'addome «Mamma mia come siamo tesi.» commento infilandogli la mano sotto la maglia ed accarezzando i bozzetti dei suoi addominali.
«Emily ti devo parlare.» continuo ad accarezzargli la tartaruga.
«Sei sicuro?» domando accarezzando con un dito l'elastico dei suoi boxer mentre lo fisso negli occhi mordendomi il labbro inferiore. Federico fa un lungo sospiro. Lo sento irrigidirsi ancora di più.
«Ok! Ok!» infilo di nuovo la mano sotto la maglia e mi limito a fargli delle castissime carezze sull'addome.
«È importante.» appoggio la testa sulla sua spalla e lo intimo a continuare guardandolo dal basso.
Lo sento prendere un lungo respiro, come se quello che sta per dirmi necessiti un notevole sforzo da parte sua.
«Desiré...» comincia tentennando verso l'ultima sillaba. Chiude gli occhi e mi passa il braccio sotto al collo avvicinandomi di più.
«E' successo che Desiré...Beh lei è...» inizio a preoccuparmi. Non che non lo fossi prima, ma non capisco dove voglia arrivare.
Desiré è qui?
È a conoscenza della nostra tresca?
È incinta?
È arrabbiata?
È stanca di fingere e vuole che si lascino?
È tornata?
È pentita di averti tradito e ora vuole sistemare le cose?
«Cosa?» domando nervosa.
Puntandomi sul gomito mi sporgo fino a che non sono davanti a Federico. Il cantante mi guarda per qualche secondo poi con una mano mi prende la testa e la tira verso di sè.
Le nostre labbra sono vicinissime, riesco quasi a sentire il suo sapore in bocca, ma Fede si ferma, borbotta un 'no' contrariato e mi allontana.
Anche lui fa peso sui gomiti per alzarsi.
«Emily dobbiamo smetterla.» alzo un sopracciglio.
«Di fare cosa?» domando ingenuamente.
«Questo» dice con tono frustrato indicando la mia mano ancora nascosta sotto la sua maglia bianca.
All'improvviso capisco a cosa si riferiva Benjamin poco fa. Federico deve avergli chiesto di portarmi qui perchè aveva in mente di porre fine alla nostra 'storiella' e Ben si sentiva terribilmente in colpa.
Non sono arrabbiata con lui, come potrei? Ma adesso non ho tempo per pensarci.
«Desiré è tornata a riscuotere?» chiedo al modenese togliendo la mano dal suo addome con rabbia.
Fede non mi guarda negli occhi.
«Qualche settimana fa è successa una cosa che...» si interrompe per prendere aria «Emy dobbiamo chiuderla qui.» confessa.
«Ok, bello scherzo.» dico sorridendogli. Mi avvicino e gli do un bacio a stampo, ma Federico rimane rigido prima di scostarsi.
«Basta, Emily!» mi implora con voce flebile.
«Dai Federico, prima mi preghi di non trattarti come ha fatto la fidanzatina e adesso non mi vuoi baciare? Ieri sera hai fatto molto di più...» ribatto maliziosa, cercando di accarezzargli una guancia.
Lui allontana il viso con uno scatto.
«Bè vedi di crederci perchè non ti voglio più vedere. Mi hai stancato.» Mi allontano incredula.
«Non può essere che semplicemente non mi interessi più? Non ci sono altre spiegazioni o altri colpevoli. Insomma quanto credevi che sarebbe andata avanti? Di certo non cercavo una cosa seria. Mi sono divertito, ma adesso basta.» continua abbandonando il tono dispiaciuto di poco fa. Ora è serio, severo. Le sue parole mi arrivano addosso come sassate. Sapevo che non sarebbe durato per sempre, ma non credevo che sarebbe finito così presto.
E poi non capisco: A quali altre persone si riferisce?
Mi sento mancare l'aria, ma mi obbligo a fare finta di niente. L'ultima cosa che voglio fargli vedere è che sono triste.
Ripenso a quando ho ceduto e ci sono finita a letto insieme per la prima volta. Credevo che ormai lui avesse così tanta voglia di avermi che.... che cosa?
Cosa credevo?
Sono stata una sveltina durata troppo.
Mando giù il rospo e chiudo la bocca per non farlo uscire.
Dopotutto non me ne frega niente nemmeno a me.
Che si fotta.
Mi alzo e raccolgo il mio cappotto.
«Credo che non dovremo vederci più.» continua mettendosi seduto e perdendo la durezza della frase precedente «Mi dispiace per la storia di Cristian, ma non puoi più venire qua... Vorrei aiutarti, ma rischieremmo di farlo ancora e non possiamo.» alzo la mano invitandolo a tacere.
«Federico guardami.» dico indicandomi con un gesto enfatizzato dell'indice.
«Pensi che non troverò qualcuno pronto a consolarmi a notte fonda?» il mio tono è secco e cattivo. Lo sfido obbligandolo a reggere il mio sguardo e come immaginavo è lui a perdere.
«Ne ho già un paio.» continuo sperando di vederlo cedere. Sperando che mi prenda e mi spinga sul divano con quella delicatezza ruvida che mi fa impazzire, ma torna a fissarmi negli occhi con una rinnovata boria.
«A proposito ti ricordi quando mi hai presentato Boschetto? Ti devo ringraziare, mi ha dato il suo numero. Mi hai spianato la strada. Non volevo dirtelo perchè sai... essere traditi sia dalla fidanzata che dall'amante...» Infierisco felice di vedere il ghiaccio nei suoi occhi traballare, come se fossero fatti di neve.
Vedo dalla sua guancia che sta serrando la mascella.
Colpito e affondato.
Nella mia testa c'è una confusione pazzesca. Vorrei urlare, tirare calci e rompere i mobili di Federico fino a quando lui non mi dirà un motivo valido. Non voglio credere che si sia stancato di me. Non voglio perchè nessuno si è mai stancato di me.
Cosa ho che non va? Ho un corpo mozzafiato! Cosa può volere un uomo?
Preda della rabbia e dell'istinto mi avvicino di nuovo al cantante che è ancora seduto.
Gli prendo una mano e la infilo sotto la mia camicetta portandola fino mio busto. Con le dita chiudo le sue intorno al mio seno e mi sporgo in avanti fino a che il mio volto è all'altezza del suo.
Con la sua mano ancora sul mio petto, gli lascio un fuggente bacio sulle labbra.
«Spero che tu sia il cornuto più felice del mondo.» affermo con una cattiveria bruta causata dalla rabbia.
Federico torna ad abbassare lo sguardo.
Mi libero malamente della sua mano. Raccolgo la mia borsa e me ne vado da questa casa.

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