Cap.37

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La luce filtra da dietro le tende, con la mano posso sfiorare il petto nudo di Federico Rossi ed il mio corpo è avvolto in quel piacevole torpore che solo la dormiveglia può regalare.
È strano dormire con qualcuno senza averci.. si insomma, non mi succedeva da un po'.
Con il naso sfioro la sua gola, ho la testa incastrata sotto al suo mento perché così sto al caldo, così sto bene.
Al mio tocco il cantante rabbrividisce e mi circonda con un braccio. « Fefino? » chiedo immaginando che ormai fosse sveglio da un po'.
« Hmm? » mi allontano dal suo petto per poterlo vedere in viso, ma ha grugnito senza nemmeno aprire gli occhi.
« Non mi sgridi perché dico il tuo nome in modo sbagliato? » domando non sapendo bene cosa dire.
« Ormai mi sono arreso. » confessa Fede abbassandosi al punto dal trovarsi a pochi centimetri dal mio viso.
Gli sorrido e lo guardo dritto negli occhi. « Codardo. » lo sbeffeggio. Lui mi risponde dandomi un bacio sul naso.
Lo so che potrebbe sembrare un gesto dolce e cordiale, ma il « Taci, Bruja. » che lo ha seguito non lo era in egual modo.
« È inutile che fai il duro. » dico con aria trionfante « ormai sei innamorato di me. » concludo con tono giocoso. Fede allontana il volto da me e fa slittare in alto entrambe le sopracciglia, sfoggiando così una perfetta espressione allibita. Dopodichè sorride con fare comprensivo.
« Ah, voi donne. Sempre ad ingigantire tutto. Io voglio solo venire a letto con te. » mando giù il rospo ed incasso il colpo, perché sono sicura che abbia scelto quelle parole apposta, le abbia dette con quel tono rilassato apposta e che il suo comportamento in generale sia il risultato di una specie di test al quale ha deciso di sottopormi.
I suoi occhioni che scrutano ogni minimo cambiamento nella mia espressione sono forse la prova più eclatante.
Visto e considerato che Fede vuole una mia reazione alla sua frecciatina, decido che l'unico modo che ho di vincere contro di lui è non dargli affatto una reazione.
Chiudo gli occhi, deglutisco e faccio finta di niente.
« Puoi dire quello che vuoi. Però mentre dormi chiami il mio nome. » i miei occhi sono corsi a cercare i suoi mentre dicevo la parte finale della frase proprio perché anche io mi aspetto una reazione.
Ah, ma Fede è furbo.
Chiude gli occhi, deglutisce e fa finta di niente.
« Probabilmente era un incubo. » incasso la battuta dandogli un colpo sulla spalla nuda e Fede mi sorride come se l'avessi appena accarezzato.
« Permalosa. » mi prende in giro coprendomi il viso col lenzuolo.
Mi libero di malagrazia « Se chiami il mio nome mentre dormi vuol dire che ti sei innamorato. Punto. » insisto dandogli un buffetto sulla guancia.
Lui rotea gli occhi al cielo e appoggia la testa sul mio petto, stringendomi il busto come se fossi un cuscino. « Pensa quello che ti pare. »
Non dico niente perché sono troppo impressionata dalla posizione che il cantante ha assunto. Mi stringe, la sua testa sul mio petto, nonostante lui sia effettivamente più grosso di me, in questa posizione, mentre il suo ciuffo biondo mi accarezza la pelle del braccio sembra davvero un bambino.
« Scusa? » dico cercando di riportare la sua attenzione sul fatto che mi sta usando come un cuscino (ovviamente non ammetterò mai che mi fa piacere.)
« Cosa c'è adesso? » domanda con voce annoiata senza muoversi di un millimetro.
« Devo andare a prepararmi. Manca poco. » accampo una scusa perché questo tipo di intimità non mi piace, mi sento come se la mia mente avesse fatto un passo indietro e si fosse resa conto della situazione in cui il mio corpo si trova.
Non mi piace, non ci sono abituata. Stare nello stesso letto, coricati vicini, senza aver fatto nulla la notte prima, è nuovo, è strano, non mi piace.
« No dai. » comincia a protestare. « Mi piace stare così. » conclude stingendomi più forte.
All'improvviso il nostro "momento" viene interrotto dal trillo del cellulare di Fede, per un secondo ci guardiamo entrambi spaesati, dopodichè si protende verso il mobile accanto al letto per poter rispondere.
« Michi mi amor! » esulta Fede con voce infantile.
Roteo gli occhi al cielo perché mi sta schiacciando in quanto dopo aver risposto al telefono non si è più mosso.
Sto cercando di attirare la sua attenzione, ma Fede maledetto Rossi è troppo impegnato a raccontare la storia infinita al suo"amicone" per prestarmi ascolto.
Penso per qualche secondo sul da farsi, poi opto per la cosa che mi riesce meglio: lo provoco.
Le mie mani scivolano lentamente sul suo petto, arrivando presto al basso ventre mentre con la bocca gli mordo delicatamente un capezzolo. Lui, colto alla sprovvista, si scansa immediatamente e mi guarda con gli occhi spalancati, il tutto parlando con Michele, uno dei suoi migliori amici.
Nonostante io abbia già raggiunto il mio scopo, ho voglia di divertirmi un po', così salgo a cavalcioni su Fede stringendo le cosce alla sua vita sottile.
Il cantante continua a guardarmi sbigottito, ma un sorriso malizioso si sta facendo largo sul suo viso.
A quanto pare adesso è Michele che sta raccontando qualcosa a lui, il quale risponde con dei grugniti affermativi ogni qual volta. Fede mi guarda fisso negli occhi come per capire le mie intenzioni, ma dopo essermi schiacciata meglio contro il suo corpo, ho deciso di concentrarmi solo sulla sua gola, come farebbe una perfetta vampira.
Bacio con delicatezza la pelle vicino al pomo d'adamo sentendo un principio di barba che mi gratta il naso. Con una mano mi stringo alla sua spalla, mentre con l'altra scendo ed inizio a giocherellare con l'elastico dei suoi boxer.
Lo muovo, lo sposto, lo tiro.
Tuttavia non faccio altro, continuo a provocarlo e stringendo più forte le cosce attorno alla sua vita sento che sto ottenendo l'effetto desiderato.
« Si, si. » Fede continua ad ascoltare quello che l'amico ha da dirgli, ma so che con la testa è qui con me, in questa stanza.
Decido di andarci giù pensante, così lo bacio con cattiveria, gli mordo le labbra e mi impossesso della sua bocca come se mi appartenesse. Nell'orecchio sento Michele che parla «Cazzo Rossi, dovremmo vederci più spesso. » Federico risponde con uno dei suoi soliti grugniti.
Se solo Ronchetti sapesse cosa sta facendo il suo amico credo che sarebbe geloso.
Approfondisco ancora di più il bacio. Mi dispiace Michi, ma adesso Federico ha da fare.
Prendo il telefono e chiudo la telefonata.
Porto la mano libera di Federico sul mio fondoschiena e il cantante mi toglie la canottiera che mi fa da pigiama.
Schiaccio il seno contro il suo petto, siamo due corpi caldi che si uniscono mi sembra di sentire il suo cuore battere contro il mio mentre le sue mani mi spingono ancora più contro il suo corpo per farmi capire quanto mi vuole.
Il telefono riprende a suonare.
Sento Fede irrigidirsi, gira la testa verso il mobile da dove arriva la vibrazione. «Sarà di nuovo Michele.» dico accarezzandogli una guancia facendolo di nuovo voltare verso di me.
Per un attimo il cantante sembra convinto, ma dopo qualche secondo, mentre continua a baciarmi allunga una mano verso il telefonino.
« È lei. » dice con un tono ruvido come la carta vetrata mentre ha ancora le labbra schiacciate contro le mie.
Non mi curo di quello che ha detto e continuo a baciarlo, ma lui si libera dal mio bacio e risponde al telefono.
Faccio un sospiro frustrato e appoggio la testa alla sua spalla.
Sento un fastidio montarmi addosso, sono qui stretta a lui, accaldata ed eccitata e lui pensa di potermi lasciare così? Senza niente?
Gli mordo il collo e infilo la mano all'interno dei boxer.
Federico si volta di scatto, mi guarda arrabbiato e mi spinge via con così tanta forza da farmi ribaltare indietro.
Lo guardo scioccata.
Lui cerca di ricomporsi mentre parla con la fidanzata, si alza dal letto e si mette i pantaloncini della tuta. Io lo guardo in silenzio, con una rabbia nauseante che mi attanaglia lo stomaco.
Mi copro col lenzuolo, ma non distolgo lo sguardo dal viso del cantante che sorride e scherza con Desirè, mentre io sono mezza nuda nel suo letto.
Vorrei prendere quel cellulare ed urlarle che il suo ragazzo è qui con me, evidentemente eccitato considerando le dimensioni del cavallo della sua tuta, che lei è una sciocca a lasciarsi scappare un uomo così, ma che non può tenerlo incatenato a sé in questo modo.
Eppure sto qui, zitta ed immobile, mando giù un boccone così amaro che sembra ferro incandescente, è possibile che questo stupido idiota, mi abbia fatto dimenticare anche il mio amor proprio?
« Si, ti amo.» Fede conclude così la chiamata con la donna che stava per tradire con me, anche se da un certo punto di vista lui l'ha già tradita.
Appoggia il telefono sulla scrivania in fondo alla stanza, dopodichè il suo sguardo scuro si posa su di me. «Non puoi fare così, non mentre parlo con lei.» mi viene quasi da ridere vista l'assurdità dell'affermazione di Fede.
«Com'è dire ti amo ad una donna dopo averne baciata un'altra?» ribatto acida e tagliente.
«Non fare questi giochetti con me ragazzina.» il suo tono è fermo ed irremovibile, non ci posso credere.
Ragazzina?
«Fino a poco fa sembrava che i miei "giochetti" ti piacessero» dico facendo cenno al cavallo dei suoi pantaloni.
Fede mi guarda, sempre più arrabbiato. «Smettila.» mi ordina prima prendere le sue cose e lasciare la camera.

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