Cap.54

176 11 0
                                    

Guardo l'orologio e mi maledico mentalmente mentre salgo le scale fino al mio appartamento. Sono già le dieci di mattina e di sicuro Mary è sveglia, pronta a farmi il terzo grado.
Lei è la maga delle domande imbarazzati, la parola privacy le è sconosciuta e sono sicura che vorrà sapere ogni cosa nei minimi particolari. Anche se non si direbbe sono una persona molto riservata quando si parla di certe cose, soprattutto se quello con cui le faccio è Federico. L'idea che la mia amica possa farsi un'idea del suo corpo grazie ai miei racconti mi infastidisce. Per adesso quei muscoli sono una mia esclusiva.
Bè, mia e di Desirè, se proprio stiamo a sindacare.
Giro la maniglia molto lentamente, non si sa mai che la mia buona stella si sia data una svegliata e abbia deciso di agire facendo si che la francese sia ancora a letto addormentata. Apro la porta quel tanto che basta per infilare la testa dentro, le luci sono spente e tutto sembra come l'ho lasciato ieri sera. Gongolo e entro alla svelta, ma sempre attenta a non fare troppa confusione.
Attraverso la sala e riesco ad intravedere la porta chiusa della mia camera. Stringo la maniglia ed entro con grande soddisfazione. Finalmente la fortuna è dalla mia parte.
«Dove sei stata?» urlo così forte che penso mi abbia sentito anche mia mamma a Roma. Ho lanciato le scarpe in aria che hanno sbattuto contro il lampadario facendolo traballare pericolosamente. Alla mia reazione anche Mary si è spaventata e ha strillato a sua volta, sicché in questo momento stiamo urlando entrambe con tutta l'aria che abbiamo in corpo.
«Cosa ti salta in mente?» le chiedo mettendomi una mano sul cuore. Sento il battito in gola e sono sicura di essere stata davvero molto vicina ad avere un infarto a ventun anni.
«Non c'eri! Sei uscita stanotte e mi sono convinta che fossi da Federico così volevo sapere cos'era successo!» Mary continua a strillare con le mani davanti al viso, sembra che lei sia quella più scossa.
«Non volevo spaventarti, non l'avevo previsto!» mi avvicino al letto dove la francese è seduta e cerco di consolarla facendola calmare. Quando finalmente entrambe abbiamo superato lo spavento iniziale, ci corichiamo e scoppiamo a ridere come due idiote ripensando alle nostre facce di puro terrore.
Passato il momento di pazzia, io e Mary ci calmiamo e ci sediamo sul letto. Ormai so che non posso evitare di sottopormi a uno dei suoi interminabili interrogatori, perciò decido di non opporre resistenza, via il dente, via il dolore.
«Quindi sei andata a casa di Fede alle due di notte?» annuisco e distolgo lo sguardo. So che non è una cosa normalissima presentarsi a casa delle persone a quell'ora, ma tra me e Federico non c'è niente di normale.
«Ho avuto l'ennesimo incubo.» mi spiego «E quando sogno Cris preferisco stare con qualcuno. Mi fa stare più tranquilla.»
«Ma io sono qui per questo!» sbotta lei colpendomi con un cuscino. Le sorrido spostandomi i capelli dietro le orecchie.
«Non è la stessa cosa, non c'è un motivo preciso.» tento di spiegarmi, ma appena la mia mente formula una frase la mia bocca decide che è troppo idiota per meritare di essere pronunciata.
«Certo, bè, con me non fai 'la vida loca' fino alle dieci del mattino.» spalanco gli occhi e stavolta sono io a colpire la mia amica. Non mi piace che lei sappia come io e Rico passiamo il nostro tempo, non c'è niente di male, lo so, ma insomma sono cose private.
«Non facciamo solo.. quello.» protesto arrossendo. Mary solleva un sopracciglio manifestandomi la sua incredulità.
«Stanotte per esempio: L'ho chiamato e gli ho detto che ho sognato Cristian e mi ha detto di andare a casa sua. Quando sono arrivata si è fatto raccontare il sogno e ha insistito sul fatto che vuole che mi ricordi qualcosa. Mi ha consolato e poi bè.. poi non ho resistito, ma stamattina ho fatto tardi solo perchè siamo rimasti a letto a parlare di... cose.» Mary chiude gli occhi e mi fa segno di fermarmi alzano entrambi i palmi.
«Ricapitoliamo.» afferma cercando di raccogliere le idee. «Tu lo chiami nel mezzo della notte perchè fai un brutto sogno. Gli chiedi di andare da lui e sempre nel mezzo della notte sta anche a consolarti fino a che non gli salti addosso» alla fine della frase la francese ridacchia un po' e mi fa l'occhiolino. «Ma non è tutto!» continua «La mattina vi svegliate insieme e state coricati a letto a... parlare? Parlare!»
Alzo le spalle visto che non so dove voglia arrivare.
«Voi due siete una coppia.» dichiara con la stessa autorità di un giudice in aula.
«Maryyy!» strillo cercando di farla stare zitta.
«Ti piaceeee!» la francese inizia ad urlare e a correre in tondo per la camera, cercando di evitare me, che le lancio tutto ciò che mi capiti a tiro.
No, Federico Rossi non mi piace!

You can change only one thing. || #Wattys2017 ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora