Cap.29

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Roma di sera è davvero spettacolare, l'aria però è un po' troppo fresca, ma per fortuna sono in compagnia di un cavaliere che mi ha lasciato la sua giacca.
Camminiamo affiancati, come se fosse una cosa naturale, come se fossimo due amici d'infanzia che fanno una passeggiata.
Le luci dei palazzi fanno si che il buio non sia troppo "buio" così la mia fobia non si fa sentire, inoltre c'è Ben al mio fianco, non posso avere paura.
« Davvero avresti fatto a botte per me? » domando con una vocina ingenua, fermandomi per aspettare che Benjamin mi raggiungesse.
« Certo. » afferma sicuro, passandomi un braccio intorno alle spalle « Sei la mascotte del gruppo e sei ufficialmente sotto la mia protezione. » continua poi dandomi un buffetto. « Sai com'è ho il cuore di un fratello anche io. »
Gli sorrido, in effetti con me è molto protettivo.
« A proposito di questo. Dovresti sapere che le ragazze belle come te non possono andare in giro da sole in discoteca! » sorrido al complimento e mi stringo al chitarrista.
« Avevo bisogno di una boccata d'aria. » ammetto guardandomi le punte dei piedi. Il ricordo di Mary e Fede cade su di me, come una doccia gelata.
« Domani non sarò più in grado di camminare per colpa di queste scarpe! » mi lamento indicando le mie calzature, così appena vedo una panchina mi fermo per dare un po' di pace ai miei poveri piedi.
Ben si ferma di fronte a me e mi guarda dolcemente.
« Problemi con gli uomini! » domanda con un sorrisetto sghembo.
Sposto lo sguardo dai miei piedi al musicista. Lo fisso come se avesse detto una pazzia.
« Ho parlato di scarpe. » puntualizzo aggrottando la fronte.
« Voi donne siete tutte una metafora. » ribatte prontamente. Sorrido e abbasso lo sguardo. Faccio un lungo sospiro.
« Ben guardami, ti sembra che io possa avere dei problemi con un uomo? » gli chiedo indicandomi con l'indice come a voler sottolineare la validità della mia tesi con il mio fisico perfetto come prova.
« Con quelli superficiali sono certo di no. » asserisce « Ma con quelli che sanno andare al di là della tua bellezza potrebbe essere. » torno a fissare i miei piedi.
« Non me ne faccio niente degli uomini profondi. » dichiaro con fermezza.
« Sono gli unici dei quali dovrebbe importarti. » sostiene. Ci guardiamo ed entrambi sappiamo che lui ha ragione.
Non so bene cosa dire, così taccio e spero che lui non insista sull'argomento.
« Dai, sali. » Benjamin, in piedi davanti a me, si è girato e mi sta offrendo di salirgli in groppa, conscio dei miei piedi doloranti.
Accetto di buon grado e lo ringrazio mentalmente per aver lasciato cadere il discorso.
***
Il chitarrista mi ha accompagnata fino alla mia stanza, per assicurarsi che non ci fossero altri orango tanghi in canottiera pronti a saltarmi addosso.
Gli do la buonanotte e chiudo la porta alle mie spalle.
Appena vedo il letto di Mary, ancora fatto e perfettamente in ordine, nella mia testa si fa largo l'idea di Fede che con ogni probabilità se la starà spassando con la mia amica, ma la scaccio subito preoccupandomi del fatto che stanotte dovrò dormire da sola.
Decido di farmi una doccia mentre sono ancora immersa nei miei pensieri: non so bene perché, ma da quando ne ho memoria ho una fobia terribile per il buio e la notte. Odio stare da sola, ho paura è come se ci fosse qualcosa nascosto nel buio che però rimane obliato nel mio inconscio e mi impedisce di capire appieno cosa mi turba tanto.
Non dico che ho necessariamente bisogno della compagnia di un uomo, ho solo bisogno.. di compagnia.
Di notte mi sento terribilmente sola.
A volte penso che dovrebbe esistere un numero telefonico, una linea da chiamare quando la solitudine si fa sentire. Come quando si chiama l'ambulanza. Digiti il numero, spieghi dove ti trovi ed ecco che in pochi minuti compare qualcuno con una pizza un dvd e due birre.
Purtroppo queste cose non esistono.
Mi asciugo, mi metto il pigiama, do un occhiata al mio letto e a quello che dovrei condividere con Mary. Temo che stasera lei non tornerà a dormire.
Decido di sedermi sul divanetto della suite e guardare un po' di televisione sperando di addormentarmi, o dovrò passare l'ennesima notte in bianco.
Non trovando niente di interessante in televisione finisco per guardare un vecchio episodio di Spongebob.

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