Cap.30

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Sarà passata mezz'ora da quando sono tornata che sento qualcuno bussare alla porta.
Guardo l'orologio, sono le 3 e 27.
Mi avvicino alla porta e il bussare si fa più insistente.
« Vamos Bruja, lo so che ci sei. » mi scuoto riconoscendo la voce.
« Fede? » domando scioccata.
« No, Francisco Goya, aprimi! » ubbidisco perché sono troppo sbalordita per fare altro.
Mi trovo davanti Federico, con indosso dei pantaloncini neri e una maglia aderente dello stesso colore, ma quello che mi colpisce di più è la sua faccia assonnata.
Mi sposta ed entra nella mia camera come se fosse casa sua.
« Cos'è la fiera dei complimenti? » lo richiamo chiudendo la porta « Fai con comodo eh! » asserisco allargando le braccia e alzando le spalle.
Lo guardo confusa mentre si butta su uno dei due letti in mezzo alla stanza.
« Perché sei scomparsa questa sera? » mi chiede a brucia pelo, mentre io continuo a fissarlo allibita.
« Perché sei in camera mia? » domando di rinvio.
« Cioè, mi sono girato un attimo e non c'eri più. » continua lui, non curandosi della mia domanda, sembra quasi che stia parlando da solo.
Che sia un po' alticcio?
« Perché tu non sei a scopare con Mary? » sono ancora in piedi nella stessa posizione di prima, sono stanca e voglio capire perché Federico Rossi, che dovrebbe essere a letto a spassarsela con la mia nemesi francese è invece coricato sul mio letto e mi sta offendendo in spagnolo.
« Che poi volevo dirti che stai bene con i capelli così. Meglio di quando eri bionda.. Aspetta cos'hai detto? » domanda sbraitando e spalancando i suoi occhioni scuri. Non finisce nemmeno il complimento di prima, si solleva sui gomiti e mi guarda sconvolto.
« Cosa dovrei fare con chi? » insiste. « Sei più volgare di un uomo! » commenta poi riguardo al mio modo poco ortodosso di porgli la domanda.
Sorrido perché l'ubriachezza lo fa parlare due lingue contemporaneamente. Tuttavia riacquisto subito la mia facciata da dura e menefreghista.
« Dovresti essere a letto con Mary! » esclamo allargando le braccia e sedendomi sul letto vicino a lui. Sono all'altezza delle sue ginocchia e lo fisso in modo indagatore.
« Mary chi è? » lo guardo stranita. È un po' brillo, ne sono sicura. Questo è un valore indicativo che dimostra quanto gli importasse di Mary in realtà.
« La mia amica! Quella francese! » mi spiego, lui sospira e torna a coricarsi sul letto.
Si da una pacca sulla fronte e finalmente sembra ricordarsi.
« Quella? Meno male che me ne sono liberato! Non la sopportavo più. » stavolta sono io a spalancare gli occhi.
Lui che non sopporta Mary? Questa mi giunge veramente nuova!
« Ma se eravate sempre appiccicati! » sottolineo facendo un gesto stizzito con la mano. « Facevi tanto il carino! » concludo dandogli una spinta sul ginocchio che lui teneva sollevato.
« Ma che carino. Io sono educato, che è diverso! » risponde prontamente lui. Roteando su se stesso a causa della mia spinta.
« Per fortuna l'ho mollata a Marco. Se l'è portata in camera. Almeno hanno avuto la decenza di non procreare li al locale. » spiega Fede mettendosi nella sua posizione più consona, cioè steso a pancia in su con le mani dietro la testa.
Quindi immagino che i due che ho visto baciarsi erano lei e Marco!
Allora non ha conquistato Fede!
Sorrido involontariamente.
« Non come te che baci Ben davanti a tutti. » mi gelo, letteralmente, le braccia stese lungo i fianchi sono improvvisamente fredde e inermi.
« Che cosa? » vorrei urlare, ma la voce mi muore in gola e riesco solo a bisbigliare.
« Ti ho visto, anzi sembrava quasi fatto apposta, voi due li nel mezzo, circondati dagli altri che ballavano, con tanto di faro bianco puntato addosso. » Fede parla come se stesse descrivendo qualcuno che si è appena vomitato addosso. « Poi fai delle storie a me, quando ti bacio al campo. " No! Vai via! Fede qua, Federico la, ci vede mio padre."» dice scimmiottando il mio tono di voce.
Prendo un lungo respiro e cerco di riflettere, poi ho un flashback: Ben che guarda fisso davanti a se e mi dice che mi vuole aiutare a conquistare Fede.
Mi do una pacca sulla fronte, ora è tutto chiaro.
Quel razza di musicista l'ha fatto apposta, ha visto che Fede ci stava guardando e ha deciso di pagarlo con la stessa moneta! Quella che lui stava facendo scontare a me con l'aiuto della tettona rifatta!
Un momento.
Sorrido furba.
Quindi....
« Sei geloso? » domando con malizia.
Fede scuote la testa come se si fosse appena ridestato da un brutto incubo. « Io? » ribatte indicandosi.
Annuisco senza perdere il sorriso.
« Pff. » risponde scacciando l'idea con la mano proprio come si farebbe con una mosca fastidiosa.
« Sei geloso. » concludo assumendo la constatazione come se fosse un dato di fatto. Mi avvicino al letto e comincio a punzecchiarlo facendogli una specie di solletico. Fede si dimena e cerca di evitare le mie dita, ma io ho la meglio.
« Smettila! Ahi! » dice tra uno spasmo e un altro « Io geloso, di te poi! » continua.
Io gli sorrido e non gli lascio un secondo di tregua. Ora anche Fede sembra vedere il lato divertente della faccenda non solo porta avanti il suo tentativo di difendersi, ma comincia addirittura a farmi il solletico a sua volta.
Ci prendiamo una pausa per respirare, così ho anche il tempo per riordinare le idee.
Devo scoprire quale cattivo vento ha deciso di portarmi Fede qui.
Ok, ok, lo ammetto. Buon vento.
« Perché sei in camera mia? » domando indicandolo con l'indice e facendo dei piccoli cerchietti col dito.
« Dormo. » è la risposta lapidaria del cantante.
« Come scusa? » insisto. « Non penserai certo di dormire qui. » affermo alzandomi e allontanandomi da lui.
« Bè se non vuoi dormire. » mi punzecchia lui picchiando con il palmo sul materasso.
« Rossi! » strillo allarmata. Passandomi una mano nei capelli per il nervosismo.
« Se non vuoi. Buona Notte! » conclude cominciando a spogliarsi.
Lo guardo attonita, mi sembra di essere finita in una commedia stile American Pie.
« C'è una ragione particolare che spieghi perché ti sei tolto i pantaloni? » chiedo indicando i suoi indumenti che giacciono inermi sul pavimento.
« Ti dirò di più, mi tolgo anche la maglia. » replica lui.
« Ma ti pare che entri in camera mia, pretendi di dormire qui e ti spogli pure? » urlo sempre più forte.
« Io dormo sempre così. Se questo è un problema vai sul divano. » sentenzia girandosi dall'altra parte e dandomi la schiena.
Rimango per qualche secondo immobile, in piedi, fissa come una statua.
Ammiro la sua schiena tonica e mi perdo a fissare i nei che la ricoprono come le margherite selvatiche in un prato di compagnia.
È successo tutto così in fretta, devo ancora digerire per bene l'accaduto.
Due minuti fa ero da sola, consapevole del fatto che Fede stava giocando al torero con Mary.
Adesso sono qui con lui che dorme in mutande, nel mio letto, consapevole del fatto che è Marco che sta "raccogliendo le margherite" con la mia amica.
Nonostante io sia ancora scioccata, una parte di me è felice che Federico sia qui. Almeno non sono sola e posso dormire sapendo che c'è qualcuno.
Mi avvicino al divano e spengo la televisione.
Anche se non voglio ammetterlo, c'è un altro motivo che mi rende felice.
Faccio di no con la testa e mi proibisco anche solo di formulare il pensiero. Quel pensiero.
Raggiungo il mio letto, poco lontano da quello di Fede che continua a darmi le spalle. Mi premuro di fare molto rumore di modo che, se si è per caso addormentato ora è di nuovo sveglio.
« Lo vuoi rompere? » la sua protesta non si fa aspettare. Sorrido e decido di non rispondere.
Mi corico e scelgo di non spegnere nemmeno la luce, tanto per essere il più dispettosa possibile. Chiudo gli occhi e aspetto la reazione di Fede.
Ovviamente non devo attendere molto, sento un rumore di lenzuola spostate con veemenza e Federico che sfrutta i momenti per praticare gli insegnamenti di spagnolo dirigendosi verso l'interruttore. « Bruja. Te voy a matar mientras duermes. » (Strega. Ti uccido mentre dormi!)
« Tu non "mati" proprio nessuno! » mi lascio sfuggire una risata, di gusto. Sarà la stanchezza, ma la situazione mi sembra esilarante.
«Ridi, ridi. » brontola, ma quando mi giro vedo che sta sorridendo anche lui.
« Fede io ho paura del buio! » esclamo allarmata, seguendo ancora il mio intento di infastidirlo. È vero che ho questi tipo di fobia, ma il panico mi prende solo quando sono al buio da sola, quando so che c'è qualcun altro nella stanza con me, la paura si fa meno sentire.
« Che paura stupida. Accenditi una lampada! » commenta Federicl, ma non posso vedere la sua espressione a causa dell'oscurità.
« Stupida? Ovvio! SuperFede non teme nulla! » esclamo facendo una voce esageratamente grossa per sbeffeggiarlo.
« Esatto. Adesso dormi! » ribatte il cantante e io lo sento aggiustarsi meglio tra le lenzuola del letto.
«Tutti hanno paura di qualcosa! » protesto.
«Io no. Dormi! » ordina lui con voce autoritaria.
Chiudo gli occhi pronta ad addormentarmi, ma un sorriso sfugge al mio controllo e mi ritrovo a ridere al buio a causa di quello scemo di un modenese.

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