Cap.13

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« Buongiorno bellissima! Tutto bene? » esordisce Ben dandomi un bacio sulla guancia quando raggiungo tutti per la colazione.
Io ho un mal di testa che non mi lascia nemmeno pensare, i capelli stamattina non mi hanno voluto dare retta e ieri sono stata vittima di una dichiarazione/minaccia da un cantante che gradirei vedere morto.
Non ho bisogno di esprimermi, mi limito a guardare l'italoaustraliano dritto negli occhi.
« Direi di no. » commenta lui spostando la sedia e lasciandomi sedere al suo fianco.
Seduto di fronte a me, Davide, che ha la testa appoggiata su entrambe le braccia incrociate posate a loro volta sul tavolo.
« Qualcuno non regge il vino! » dico sorridendo della condizione "asfaltata" del bassista.
Lo sento borbottare qualcosa, ma fingo di non aver sentito.
Guardandomi intorno noto che più o meno mancano altre persone, probabilmente si stanno godendo le ore di quiete per farsi una bella dormita, mentre noi impavidi ci siamo presentati qui, attratti dal richiamo del brunch.
Fortunatamente a quanto pare, anche Fede ha deciso di non presentarsi, così con un respiro di sollievo mi appoggio allo schienale della sedia, compiaciuta.
« Oh, Ciao Rossi »
Ma porca troia!
Apro gli occhi e lo vedo sedersi al posto di capotavola, abbastanza lontano da me. Almeno quello!
« Dove la trovi la voglia di andare a correre alla mattina? » afferma Fra facendo un cenno col capo al compagno, che gli sorride comprensivo.
« Benji russa. » risponde poi, guardando male il diretto interessato.
« Cosa vuoi ancora da me? Ti ho detto che ho il setto nasale deviato! » si difende lanciando al suo amico uno spicchio d'arancia.
« Ma se sembra che ci stiano bombardando! » lo punzecchia Fede evitando il frutto.
« Quando ti sei rotto il naso? » chiedo a Ben cadendo vittima della curiosità.
Fede, fiero di aver attirato la mia attenzione, mi guarda e sfodera il suo sorriso sghembo, il quale scommetto, gli ha permesso di vedersi aprire davanti molte porte.
E non solo.
« Piccoli incidenti di allenamento. Un pallone preso sotto piede ed è caduto di viso. » conclude togliendo la parola all'amico prendendo un generoso sorso dalla tazza.
Nonostante io sia circondata da altre persone, mi sembra di essere da sola nella stanza e sento anche che lui, senza farlo capire agli altri, mi sta sfidando, bruciandomi con quello sguardo di ghiaccio.
Ieri mi ha detto che vuole giocare?
Mi ha detto che arriverò ad implorarlo?
Bè, questo significa che il signor Rossi non conosce Emily Alboni.
Io non ho mai supplicato in ventuno anni e non intendo cominciare ora.
Che il gioco abbia inizio.
« Io l'ho chiesto a Benji veramente. » lo rimbecco lanciandogli uno sguardo glaciale, aiutata anche dal colore dei miei occhi e concludendo come una vipera che sferra il colpo letale alla sua preda.
Un "oooh" generale si solleva dalla tavolata e Fede alza le mani in segno di resa, ma mantiene quel sorriso subdolo, che purtroppo devo ammettere, è a dir poco ammagliante.
« Touché. » bisbiglia, ma abbastanza forte da farsi sentire.
Io sorrido involontariamente, questo ragazzetto non ha idea di quanto lo farò penare.
« A che ora si parte? » mi chiede Riccardo distraendomi dai miei pensieri.
« Non lo so. » rispondo con un alzata di spalle.
« Ma sei la figlia del boss! » sottolinea Francesco, con un espressione corrucciata.
« Cosa vuol dire? Non è che viviamo in simbiosi! » mi difendo allungando la mano per prendere un croissant.
Manca poco al momento in cui la mia mano destra sfiorerà una di quelle meraviglie calde, che sento una voce fastidiosa dal fondo del tavolo.
« Sarà che sei inutile. » eccola, la frecciatina. Lancio uno sguardo a Fede che se la ride di gusto, nonostante la sua battutaccia abbia portato il gelo sulla tavolata.
Ora tutti si aspettano una mia risposta fulminante.
« Inutile come un cantante che stecca? » domando con tono voluttuoso e vanesio, gli sorrido docile, solo perché so quanto gli faccia male essere punito sul frangente "canto."
Sento il sapore della vittoria sulle labbra.
Il tavolo è ancora muto.
I commensali spostano la testa da me a Fede come se stessero guardando una partita di tennis, una partita molto avvincente.
Lui ha un momento di sconcerto, mi guarda furente, ma camuffa subito l'offesa sorridendomi come se fossi una bambina piccola.
« Strega » ribatte tornando a rilassarsi e a sorseggiare il suo caffè.
« Imbecille » rincaro la dose.
« La cosa si fa interessante! » commenta entusiasta Ben, riportando il relax tra i ragazzi tramite una risata generale.
« Vado a prendere dell'altro caffè, chi ne vuole un po'? » domanda Fede fingendo di non aver sentito.
Vedo Davide, che dalla sua posizione alza solo il dito indice e scoppio a ridere.
« Dave sei proprio andato! » dico tra le lacrime.

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