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Aspettando l'arrivo di Sophie, passò banalmente il tempo, accarezzando Hoshea e a comunicare con lui, con il suo particolare metodo. Nel frattempo Annette le portò il pranzo in camera e fu così che scoprì che a Hoshea piaceva sia il pane che le verdure cotte. Innegabilmente pensò e ripensò a tutta la situazione in cui si trovava, in particolare alla leggenda, su cui ancora era poggiato un velo di scetticismo. Riflette inoltre sul perché avesse bisogno di lui e si domandò perchè proprio in quel momento della sua vita si fosse mostrato. A guardarlo per ore ed ore non avrebbe mai detto che potesse in qualche modo far male a qualcuno, certo l'apparenza molto spesso trae in inganno. Ancora altre domande e nessuna risposta. Possedeva la conoscenza delle sue visioni e sapeva quindi di dover andare cauta nella loro interpretazione.

Sentì dei passi scalpitanti venire verso la sua porta, poi dei tocchi frenetici nulla porta. << Ehi Evelyn, sei qui?>>

Finalmente era arrivata!

Si sedette in modo più composto sul bordo del letto << Sii, entra!>>

Aprì la porta, che mostrò la sua faccia sorridente. Il suo volto quasi all'istante si trasformò in una sorta di sguardo per ammirazione.

<< Wow, la tua camera è magnifica! >> Girò l'intera stanza, dando uno sguardo anche al bagno, ispezionandoli affondo.

<< Ti puoi addormentare guardando le stelle! >> Esclamò indicando il tetto in vetro sopra di lei.

<< Eh si, ma andando a dormire tardi, il sonno ha sempre la meglio!>>

<< Come vorrei fare a cambio camera!>> Le fece l'occhiolino e si sedette sul letto vicino a lei.

<< Lui come sta? tutto normale? >>

Lui chi?

Vedendo il suo sguardo dubbioso indicò Hoshea.

<< Ah sisi, sta bene! L'ho chiamato Hoshea!>> Che è tutto normale non poteva proprio dirglielo.

Provò a trattenere una risata.

<<Hos-s-ha?>>

<< Significa speranza..beh è una lunga storia. >> Sventolò la mano come se non avesse nessuna importanza e cercò disperatamente di cambiare discorso.

<< Mmhh com'è andata alla Serra? >>

Prima ancora che finisse la frase, si posò con grande delicatezza a sedere vicino a lei, diede l'impressione di essere un passo di danza.

<< Molto bene, amo quel posto! Stare lì dentro mi fa dimenticare tutto il resto perfino la stanchezza! Difficile non essere trasportati dal canto melodioso dei fiori, rimanere estasiati dai loro sfavillanti colori e non lasciarsi accarezzare dal loro profumo armonioso... >> Lo disse con aria sognante, trasmettendo anche a Evelyn le sue emozioni.

<< Come vorrei poterli sentire anche io..>>

<< Infondo puoi farlo anche tu. Per dare loro la vita serve anche il tuo aiuto, anche tu concentrandoti e liberando la mente puoi sentirli. >>

Sorrise.

Percepiva la sua sensazione di pace nello stare a contatto con la natura perché infondo era quello che provava anche lei andando nel bosco, al mare o alla cascata in cui andava sempre da piccola. Certi posti per lei significavano tranquillità e sicurezza ma le diffondevano anche una certa forza interiore.

Ad un trattò le venne in mente la curiosità che tratteneva da un po'.<< Volevo farti una domanda..>>

<<Dimmi tutto...>>

Essence of meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora