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Ogni notte occhi uguali ai suoi le tenevano compagnia. Le sarebbe piaciuto sapere cosa significassero. Perchè non l'hanno mai abbandonata? Perchè in tutti questi anni non si sono mai mostrati?

Nel frattempo una intensa luce illuminava tutta la stanza ed il sole era già abbastanza alto. Notò che erano già le dieci del mattino, per lei era molto insolito perché non aveva l'abitudine di dormire fino a tardi. Si stirò e buttò le gambe giù dal letto, trascinandosi poi fino alla finestra.

Il sole risplendeva sul mare cristallino, evidenziando le bianche barche in mare, il verde degli alberi, tra cui risaltavano le logge dell' Allenze. Era proprio una bella giornata.

Raggiunse la vasca, si immerse nella tiepida acqua della vasca, tra le infinite bolle di sapone.

Era il giorno in cui si sarebbe incontrata con Keyn. Sperò almeno per quel momento, di non pensare a tutti i segreti che la circondavano.

Riflettè sul fatto di dover portarsi qualcosa da mangiare e ovviamente non solo per se ma anche per lui. Le venne in mente Hoshea, non poteva portarlo con sé perché se avesse conosciuto la leggenda le avrebbe fatto domande a cui sicuramente non avrebbe potuto rispondere.

Un attimo di ulteriori riflessioni, la portarono a pensare che suo nonno disse che secondo la leggenda poteva mutare forma, così decise che avrebbe almeno dovuto provare.

Si avvolse un telo intorno e zampettò a piedi nudi fino alla porta. Hoshea si era disteso sul cuscino, non distogliendo lo sguardo dal suo.

<<Puoi trasformarti in un uccello e proteggermi dall'alto?>>

La domanda pronunciata ad alta voce poteva risultare molto insolita. In pochi secondi però si alzò e iniziò a roteare su se stesso, scomparendo e riapparendo sotto forma di colomba.

<< Splendido! >> Esclamò meravigliata dalla sua bellezza e dalla velocità della sua trasformazione. Il suo corpo era rimasto di un bianco candido, lasciando immutati i piccoli occhi da tigre.

Hoshea aprì le ali, pochi battiti e iniziò a volare nella stanza con grande maestria. Si arrestò davanti a lei e appena la sua ala sfiorò la sua mano, venne trascinata nella sua visione.

Ci fu un'unica scena: Keyn che le prese la mano, avvolse la sua intorno alla vita e la fece roteare, i loro visi erano poco distanti l'uno dall'altro, infine, tutto si sfumò..

Un grande sorriso involontario si formò sul suo viso e stranamente sembrò come se anche Hoshea le sorrideva compiaciuto.

Con il passare del tempo sentì una leggera ansia crescere in lei. Svuotò, praticamente, l'intero armadio. La scelta finale ricadde su un vestito color petrolio, stretto in vita, con un'ampia gonna in cotone o un vestito blu più aderente con le spalline.

<< Quale scelgo? >>

Hoshea volò sopra il primo vestito disteso sul letto.

<< Grazie Hoshea! >> Accarezzò la piccola testolina morbida e notò il suo apprezzamento per il gesto.

<< Adesso andiamo a preparare il pranzo! >>

Fece il possibile per non essere troppo notata, per sua fortuna nessun parente era in casa in quel momento e i lacché erano affaccendati.

Preparò vari tipi di tramezzini, qualche panino e prese anche delle fragole e pensò che sapere stato sufficiente. Prima di uscire scrisse un biglietto a suo padre:

Sono andata alla spiaggia.

Torno nel pomeriggio, non preoccuparti, Hoshea è con me!

                                                                                                                                                                           Evelyn



Percorrendo la fine del viale, ormai giunta vicino l'entrata del bosco, sentì avanzare il rumore degli zoccoli di un cavalo. In pochi secondi, un grande cavallo color cioccolato le fu accanto, cavalcato da Keyn.

Era uno dei più belli che avesse mai visto. Era imponente, muscoloso e allo stesso tempo snello, il suo pelo era lungo, con riflessi metallici e aveva un portamento sontuoso. Rispecchiava perfettamente il padrone e da quella prospettiva, nella sua espressione c'era qualcosa che lo dichiarava senza età.

Alla vista di entrambi, ogni frase di senso compiuto morì nella sua testa.

<< Un cavallo? Tu hai un cavallo?>>

<< Ovviamente, ti presento Impavìdus, il mio migliore amico!>> Con grande abilità saltò giù dal cavallo.

Evelyn allungò la mano verso l'animale.

<< Attenta non è.. >> La sorpresa fece rimanere l'ultima parola impronunciata, mentre la guardava accarezzare con affetto la folta e liscia chioma, che rivestiva i potenti muscoli tesi. Il cavallo nitrì delicatamente abbassando la tesa, facendolo sembrare quasi un inchino.

Si domandò se fosse stato addestrato ad essere così cortese e se non fosse lei a doversi chinare alla sua vista considerata la sua nobiltà e la sua massiccia presenza.

<<Mh..Gli piaci!>>

Keyn sembrò stupito, ma era difficile da dire con certezza tenendo conto che non smetteva di sorridere e neanche Evelyn credette di aver smesso di farlo.

<< Ohh immagino sia cibo! Avrei voluto portarlo ma il corso di addestramento si è prolungato più del dovuto... >> Sorrise maggiormente, indicando il paniere che teneva in mano.

<< Ho preso queste però.. >> Sollevò la mano mostrando delle coperte sistemate sopra la sella. << Così sarà anche più comodo. >> Spiegò.

Dette dei leggeri colpi al cuoio scuro della sella decorata tutt'intorno da una linea color oro, con sopra lo stemma dei Battaglieri. Il nome 'Impavìdus' era inciso lungo la parte superiore. Il cavallo emise dei nitriti, abbassando poi la testa, in segno di salire in groppa.

<< Su, Sali! >>

<<Okay, tieni questo!>> acconsentì passandogli il paniere. Lo legò accuratamente dietro la sella. Poco dopo saltò su, fissando le mani nella parte superiore della sella. Con un salto elegante salì dietro di lei e prese le briglie. In quel momento due vigorose braccia sostenevano le redini, immobilizzandola. Sentì perfettamente il suo sospiro ansimante e caldo sul collo. La colpì il suo inebriante profumo: un misto di agrumi e una fragranza pungente, rendendola ipersensibile alla sua presenza.

Fece per girarsi un secondo ma ci ripensò subito. Si sorprese perché in quel momento, metteva in discussione perfino di potersi ricordare il suo nome.

Keyn dette due colpi sui fianchi del cavallo che in un attimo iniziò a galoppare verso la foresta.


....

Essence of meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora