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Tornare a casa le metteva molta tristezza. Non poteva ancora una volta saltare il pasto, questo, non le avrebbe portato nessun vantaggio. Si sarebbe preclusa a rimanere in silenzio e finire la sua cena senza litigi.

Si era promessa che, oltre a cercare il modo di svelare ogni fatto sconosciuto e ben riposto, la cui conoscenza le era stata negata per anni, si sarebbe impegnata a raggiungere anche la sua libertà.

Non importava di chi era figlia o di che cosa potesse pensare la gente. Il suo scopo era di ritrovare e conoscere se stessa unita al desiderio di brandire la sua felicità. Priorità indiscussa di ogni altro essere.

Ripose l'abito nell'armadio e corse a fare un bagno caldo per allontanare le brutte sensazioni.

Giunta l'ora di cena, scese nella sala grande, concedendosi un paio di minuti di ritardo. Al suo ingresso, i tre membri della sua famiglia già presenti al tavolo, si voltarono.

<< Finalmente! >> Esclamò suo fratello.

Prese posto senza dargli ascolto.

<< Bene.. >> Aggiunse schiarendosi la voce il padre << Possiamo iniziare..>> Così dicendo fece segno a una donna della servitù di farsi avanti con le portate.

Dopo un ricco antipasto e un capiente piatto di pasta, il padre le rivolse una domanda interpellandola.

<< Pensi di uscire stasera? Andare alla festa? >>

A causa della prima domanda, la forchetta vacillò dalla sua mano e cercò rapidamente di riprendersi ignorando l'improbabile allusione.

Annuì. << Sì! >>

<< Con chi pensi di andare? >> Lo chiese con tono da finto cauto. Evelyn si aspettava quell'interrogatorio, ma comunque esitò un istante prima di rispondere.

<< Vado con Sophie e ci troviamo con altri amici.>> Lo disse cercando di mantenere un tono distaccato. Fin li infondo era la verità. Sperò vivamente che non le chiedesse altro.

Tra se e se mormorò: << Mmhh..>>

La cena continuò sotto un silenzio pressante. Assaggiò un po' del secondo fin quando il suo stomaco con le chiese pietà. Durante il resto del tempo non fecero ulteriori domande.

<< Posso salire su? Vorrei andarmi a preparare..>>

Padre e nonno si scambiarono due occhiate di assenso.

<< Certo..>> Rispose suo padre seguendola guardingo fino all'uscita.

Silenziosamente Evelyn uscì dalla sala e salì come predetto in camera.

Tolse l'abito che indossava e si preparò ad indossare quello nuovo color verde acqua. Come era successo durante il pomeriggio faticò ad agganciare i bottoni ma dopo uno stancante scontro alla fine ci riuscì. Prese dei sandali blu dall' armadio, a cui ci abbinò degli orecchini dello stesso colore. Pettinò accuratamente tutta lunghezza dei suoi capelli e li lasciò ondeggiare liberi lungo le spalle.

Un momento dopo Hoshea catturò la sua attenzione emettendo un sibilo grave. Si sedette sul letto affianco a lui.

La sua zampa si apprestò a toccare la sua mano. La visione le svelò sguardi di numerose persone che la esaminavano curiosi tra la folla, il volto di suo fratello e una corsa frenetica vicino alla spiaggia.

Questa ultima visione la rese terribilmente confusa. Non riuscì a interpretarne bene il senso, mentre cercò di pensarci più attentamente, qualcuno bussò alla porta.

<< Eccomi! >> Esclamò andando ad afferrare la borsa.

Era Sophie con il suo nuovo abito violaceo, sulla testa portava una piccola corona di fiori.

Si affrettò a porgerle un braccialetto di fiori bianchi, visibilmente spruzzati con del liquido azzurro.

<< Per te! >> Glielo mise, stando ben attenta a non rovinarlo.

<< Grazie, non dovevi! >>

<< Tutti indosseranno almeno un fiore. >> Le spiego. << Sono così euforica! Spero che la serata verrà apprezzata..>>

Con la sua semplice presenza la stanza si riempì della sua ilarità. Stare in sua compagnia la rendeva serena, riusciva sempre ad alleviare un po' dei suoi pesi. Forse se ne rendeva conto o forse no, ma pur non conoscendo la sua natura voleva farla stare bene.

Cercò di confortarla, dicendo le cose che si dicono sempre in certi frangenti, ma che infondo a tutti piace sentir dire. << Sono sicura che sarà tutto perfetto ed andrà bene..>> Le rivolse un grande sorriso.

<< Lo spero...beh, adesso andiamo? >>

Acconsentì guidandola lungo il corridoio.

Quando arrivarono alla fine delle scale, suo fratello le raggiunse.

<< Che belle! >> Esclamò ammirando entrambe.

Sophie divenne completamente rossa e un leggero tremolio si disperse lungo il suo corpo.

Sorrise, cercando di trascinarla fuori. Se si fossero unite a suo fratello e Gabriel, anche la più piccola possibilità di salutare Keyn si sarebbe dissolta.

Considerando che Gabriel ancora non era arrivato a prendere suo fratello, Evelyn chiese all'autista di accompagnarle velocemente alla festa.

Cinque minuti dopo erano arrivate e Sophie liberò le domande che aveva cercato di trattenere fin dalla loro uscita dal Castello.

<< Come mai non sei voluta andare con loro? è per mio cugino? >>

Il suo tono era chiaramente dispiaciuto. Era in dubbio se il motivo fosse di non poter stare di più con suo fratello o perché era dispiaciuta che forse Evelyn non voleva incontrare Gabriel. In realtà il secondo aspetto non lo aveva quasi considerato. Era così presa dalla smania di poter almeno salutare Keyn che non aveva pensato troppo a cosa pensasse Sophie. In quel momento però, si sentiva realmente dispiaciuta per Gabriel.

<< No no, li incontreremo sicuramente tra poco.. >> Cercò di mascherare la sua ansia dietro un ampio sorriso.

Si sentiva mortificata per non riuscire a svelare il vero motivo a Sophie. Era molto imbarazzata sulla questione, ma ciò svanì appena raggiunsero l'ingresso ed si immersero in un magnifico spettacolo.

....continua

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