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<< Non credo ci sia molto da sapere.. >> Divincolò leggermente la testa.

Rifletté bene su cosa dire e non dire, anzi rivelare, pensò di limitarsi a rispondere alle sue domande.

Nel frattempo prese dal cestello la scatola con le fragole e gliela porse.

<< Fragole? >>

Nella sua mente disperata, sperava dimenticasse la sua domanda.

<< Accetto le fragole, ma esigo una risposta! >>

<< Mmhh, non so..chiedimi cosa vuoi sapere! >>

<< TUTTO! >> La guardò con uno sguardo intenso. << Voglio sapere tutto di te...>> Aggiunse dolcemente.

<< Le vecchie abitudini non muoiono mai ehh..>>

Mostrò il suo ampio sorriso.

<< Da quanto tempo non tornavi ad Essentia?>>

''Ecco che parte il terzo grado più temuto di sempre.''

<< Più o meno sette anni.. >>

<< Quindi sei vissuta con gli Umani? E non hai mai risieduto nelle logge? >>

<< La prima Sì, la seconda, No mai.. >>

<< Non sei quindi mai stata educata come si dovrebbe? >> Sembrava incuriosito e si concentrò ancora di più, appoggiando il mento su un gomito.

<< Questo si, ho sempre avuto un educatore personale. Dopo la morte di mia madre, mio padre ha deciso che era meglio per me che lasciassi l'Isola e che lo seguissi in alcuni dei suoi viaggi oltremare, ma quasi meno di un anno dopo lui doveva far ritorno e ho iniziato a viaggiare da sola, ho studiato molte lingue e conosciuto tanti usi e costumi dei vari popoli. Ho migliorato il mio intelletto e sviluppato il mio dono. >>

La verità, dura da accettare e mandar giù, era che anche nel primo anno dove avrebbe dovuto passare del tempo con lui, lui non c'era. Rinchiuso nella solitudine del suo ufficio dimenticava la solitudine in cui aveva emarginato la figlia. Quasi orfana di padre e madre.

<< Molto interessante... >>

<< Da quale segno sei dominata? Qual' è il tuo dono? >>

<<Mhh..Non si capisce? >> Ne fu così sorpresa da rimanere a guardarlo a bocca aperta.

Alzò le spalle e si avvicinò di più a lei.

<< Sinceramente? >>

<< Puoi non esserlo? >> Controbatté conoscendo la sua indole.

Rise. Passarono dei minuti interminabili prima che lui rompesse il silenzio.

Parlando dolcemente, le disse << La prima volta che ti ho vista, per un attimo rimasi come accecato. Quando la vista divenne definita, vidi una ragazza, che non avevo mai visto nemmeno in sogno. Fui incantato e incatenato dai suoi occhi. Occhi così belli non potevano essere veri. Ho pensato fin da subito, di avere tra le braccia un Angelo! >>

Le guance le si tinteggiarono del colore di un prato di papaveri in primavera. Spostò lo sguardo verso il basso non riuscendo a sostenere il suo.

''Cosa dire? ''Resistenza passiva? ''Verità?''

<< Beh..se è per questo anche io una volta ho pensato che tu somigliassi ad un Angelo.. >>

Il suo sguardo si fece subito serio, poi sospirò << Sono tutto fuorché un Angelo, sono l'antitesi del bene. >>

Essence of meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora