Il pomeriggio attese l'ora indicata per recarsi alla casa di Keyn per l'allenamento di difesa.
Durante il tragitto si istruì sul comportamento di distacco che avrebbe dovuto riuscire a tenere, tentando di mettere da parte i suo sentimenti.
Arrivata sulla spiaggia impiegò il tempo di attesa preparando i muscoli all'allenamento. << Che brava, sei già pronta. >>
<< Pronta ad imparare. >>
<< Allora iniziamo subito. >>
Keyn era veloce, così veloce che sembrava che non ci fosse una barriera d'aria che lo rallentasse. Si vedeva che era nato per questo.
Lei invece metabolizzava ogni mossa e contromossa appropriandosene in modo profondo. Nei suoi attacchi veniva utilizzata così tanta energia da mettere al tappeto una tigre.
Keyn la studiava impassibile, ma quella ragazza riusciva a stupirlo ogni minuto che passava. In passato doveva essersi allenata quasi quanto lui, se non di più. Le mancavano solo i muscoli di un uomo, ma l'agilità che aveva dimostrato poteva sostituirli quasi del tutto.
Senza sapere la verità percepì la sua ostinata voglia di non cedere e capì che anche i suoi demoni la stavano sopraffacendo. Così si fece bersaglio delle sue paure, dei suoi tormenti e della sua rabbia repressa che ammonivano la sua lucentezza.
A guardarla meglio negli occhi, notò che Le emozioni che avevano travolto lui non sembravano aver toccato lei. Era così concentrata da racchiudersi in un mondo apparte.
<< Sono due ore che ci alleniamo, per oggi basta così. Altrimenti domani non riuscirai neanche a scendere dal letto. >>
Anche se non voleva cedere alla stanchezza suo malgrado dovette farlo rendendosi conto che il suo corpo non poteva sopportare oltre.
Si rivolse verso il mare. << Che ne dici ci facciamo un tuffo? >>
In tutta risposta Keyn si tolse pantaloni e maglietta e si gettò di corsa in acqua.
∞
Da quel pomeriggio passarono quattro giorni, quattro giorni di continuo allenamento, di irrefrenabile voglia di annullare qualsiasi cosa abbia intorno e sopperire ogni umano sentimento perché nonostante tutto spesso l'istinto supera la ragione, la paura e a rabbia.
La mattina del quinto giorno, diversamente dagli altri, l'aria era attraversata da uno strano fermento. Mentre passeggiava nel cortile del castello, da lontano udì un rumore sordo e subito dopo dei lamenti. Guardie del castello accorsero fuori armate e si diressero verso il cancello.
Evelyn guidata dall'istinto volò subito dall'altra parte delle mure alla ricerca della fonte di così tanta confusione e mano a mano che avanzava il caos raggiungeva livelli incontrastati da alte fiamme che brandivano tutt'intorno la loggia dei Battaglieri.
Nel frattempo tra cielo e terra tuonavano cariche esplosive e tra il pandemonio poté vedere fiumi di persone lasciare le proprie attività per correre in aiuto ad altre, mentre alcune si affannavano per riuscire a salvare la propria famiglia, calpestandosi gli uni con gli altri, ma nonostante ciò il panico di quegli attimi non si può spiegare.
Atterrò al centro esatto dell'inferno, circondata da corpi esanimi che cadevano a ogni respiro, quel momento poteva essere perfettamente descritto come l'alba della distruzione. Tutto successe rapidamente, non attimo prima non riusciva a dare un senso alle sue emozioni e un secondo dopo la paura scomparve, lasciando il posto ad un unico sentimento: rabbia.
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Essence of me
Fantasy..''Avete presente l'alba? La bellezza del sole che nasce dall'acqua? Ogni sfumatura t'incanta ma guardarla troppo può essere pericoloso. Mentre la luce brama la sua bellezza, lentamente conosci il rischio che lo sguardo bruci in essa. Era quello ch...