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Era sera, il sonno le tardava ad arrivare. La sua stanza pur essendo piena di mobili, poltrone, cuscini e fiori le sembrava vuota. Così come sentiva di esserlo lei, sprovvista di un pezzo mancante che una vita intera non sarebbe bastata per ritrovarlo.

Dopo la morte di sua madre si era sentita sempre un po' incompleta. Aveva lasciato un grande vuoto in cui cullare la sua assenza.Lei l'adorava, anzi la venerava. Era intelligente, generosa, forte e coraggiosa ed era amata da tutti. Costantemente ha sperato di diventare come lei, un giorno.Qualche volta le sembrava impossibile pensare che non l'avrebbe mai più rivista, credere che una donna come lei se ne fosse andata davvero così presto. 

Pensarla viva era più facile, faceva supporre che non averla accanto non significasse che era rimasta sola.Quando era in vita sentiva di avere verso di lei un legame molto speciale e lo percepiva come qualcosa di stranamente diverso dalla consueta unione materna. Questo poteva dirlo perché con suo padre o suo nonno, per quanto provasse ad avere lo stesso legame, sentiva che non sarebbe mai potuto essere uguale poiché non avvertiva dentro di se la stessa fusione e lo stesso calore.

Quando si soffermava a pensare a sua madre lei si vedeva simile solo nell'aspetto, mentre le persone che avevano fatto la sua conoscenza le ripetevano frequentemente di quanto fosse identica nei lineamenti e nei modi a sua madre, questo la rendeva molto felice perché la faceva sentire più vicina a lei ed era l'unico genere di complimenti che apprezzava veramente.

Portava al collo da tempi sfuggiti alla memoria la collana che gli regalò la madre, all'interno di un ciondolo a forma di goccia è racchiusa una miscela rossastra, le cui pareti sembrano essere di cristallo. Quell'oggetto contiene una parte della sua anima, per lo meno è quello che a lei piace pensare.

Non riuscendo a prendere sonno, decise di andare nella biblioteca. Era in qualche modo stata per molto tempo, il suo rifugio. Questo perché, alcuni libri sono un tesoro immenso, parlano e cantano per te, leggono dentro la tua anima, possono arrivare ad essere il tuo migliore amico e proteggerti dalle ostilità del mondo.

Afferrò la sua lunga vestaglia di morbidissima seta e si condusse a grossi passi verso la biblioteca, e per quanto fossero rapidi ed energici i suoi movimenti, rimasero impercettibili, sembrava volteggiare sospesa a pochi centimetri dal pavimento.

Quando vi entrò, odorò l'aria in cui aleggiava l'antico odore di cuoio e carta. La loro biblioteca privata era a dir poco meravigliosa, un ambiente sontuoso si innalzava per due piani, le colonne di marmo e le scale a chioccia accuratamente lavorate, davano l'idea di entrare in un tempio.

Soffermò per un po' il suo sguardo sull'incredibile collezione di libri, infine ne afferrò uno grande e spesso, rilegato in pelle marrone, che non ricordava di avere letto.

Accese una lampada vecchio stile e si sedette sul grosso divano in velluto nero, posizionato infondo alla stanza e ne occupò circa la metà. L'intero ambiente era molto antico, profumava di storia e tradizioni. Si immerse subito nel libro che le avrebbe fatto compagnia.

Dopo circa mezzora dall'inizio della sua lettura, udì dei passi avvicinarsi alla porta. Lentamente si aprì e nella penombra apparì una figura maschile che pian piano avanzò. Era suo nonno, un signore molto alto e robusto che porta con fierezza i segni dei suoi 106 anni di età. I suoi chiarissimi occhi verdi risaltavano sulla lunga veste blu notte che indossava.

<< Oh tesoro...eccoti! Immaginavo di trovarti qui.>> Si fece avanti sorridendogli amorevolmente. << Finalmente ho il piacere di restare un po' solo con la più bella di casa! >> Le strinse l'occhio e si mise lentamente a sedere sulla poltrona vicino al divano, incrociando le dita sul suo arcaico bastone. La poltrona era sapientemente imbottita e ricoperta di velluto color porpora.

Essence of meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora