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Nel momento stesso in cui pronunciò quella frase, si maledisse, incolpò ingiustamente il suo corpo perché gli inibiva la ragione. Ma dannazione, era così egoista da non poter far a meno di lei!

Lei era giovane e innocente, sopratutto maledettamente innocente per lui. Era sdegnato da se stesso e dall'ironia della situazione. Nessuna donna aveva mai attirato il suo vero interesse, per il bene di elle era meglio così. Ma con lei era tutta un'altra cosa. La sua presenza allontanava qualsiasi suo spirito ostile. Si sentiva perso, in effetti era così, si era perso in lei.

Dopo tanti anni trascorsi senza provare emozioni, si era ritrovato all'improvviso ad annegare in quelle inusuali sensazioni.

Era in trappola, non poteva rinunciare a lei.

Evelyn si voltò nuovamente verso di lui. Aveva un'espressione enigmatica, gli occhi stretti, le sopracciglia vicine e la bocca tesa. Aveva i capelli sparpagliati dal vento, teneva le mani dentro le tasche e le spalle contratte.

Appariva come uno che stava lottando contro se stesso. Pensò che sembrava davvero un Angelo, magari un Angelo inquieto.

L'infelicità gli insinuò una nota stonata nella mente.

Dopo diversi secondi disse. <<Sarò anche un incosciente ma detesterei non averci almeno provato...>> Scosse spalle e testa.

<< A far cosa? >> Sussurrò scrutandolo confusa.

<<..a proporti di venire con me stasera allo ''Chaos'' ! >> Finalmente alzò gli occhi sui suoi ansioso di cogliere la sua reazione.

Lo guardò accigliata. << Che posto è lo Chaos? >>

Nel suo volto risuonò come una domanda stupida, forse era sono meravigliato ma di se, non di lei. << è Stata costruita Affianco al 'Centro del Pianto, è una specie di ''rifugio'' dei battaglieri e in generale degli appartenenti al Fuoco. Oltrepassata la porta nessuna legge e nessuna proibizione conta, tutto è concesso! >>

Il centro del Pianto è un complesso di cunicoli, caverne e sotterranei a circa 30 metri sottoterra, creando una città sono la città, dove riposano le anime spente.

Considerato che quel posto era riservato agli appartenenti al fuoco era chiaro che farne parola con altri era proibito.

<< Mmh solo a sentirne parlare a un che di... macabro! >> La voce tremava dal disagio.

<< Forse volevano solo far ballare i morti! >> Sollevò le spalle nascondendo un sorriso.

<< Era questo il segreto? La cosa che non potevi dirmi? >>

Annuì.

Evelyn tirò un sospiro di sollievo. Non era poi così grave. << Non l'avevo mai sentito nominare questo posto..>>

<< Infatti in pochi degli appartenenti alle altre Alleanze sanno della sua esistenza, a loro è vietato l'ingresso! >>

Gli lanciò un'occhiataccia indispettita. << E perché mai dovrei venire in un posto del genere? >>

Chinò la testa, era chiaramente amareggiato, fece qualche passo verso Impavìdus e posò entrambe le mani contro il suo corpo rimanendo a testa bassa, dava l'impressione di avercela con se stesso.

Restò qualche secondo così.

Si voltò nuovamente, aveva un espressione turbata. <<Dimentica! Ho fatto un grosso errore a parlartene.>> ... <<Noi non dobbiamo più vederci!>> Il tono era aspro ma il volto era sconfitto.

Essence of meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora