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<< Vuoi andare? >> Le chiese ad un tratto Keyn.

<< Come vuoi..>> Gli sorrise.

Si rivolse poi agli altri. << Noi ragazzi allora andiamo...>>

Sorseggiò il suo ultimo 'respiro della natura' e si risistemò addosso la mantella di Cordelìa.

<< Si è fatta l'ora di tornare alla Reggia anche per noi. >> Concluse Oliver, lanciando un'occhiata all'orologio sul polso.

Si alzarono tutti da sedere e si diressero verso l'uscita. Igor e Cordelìa li precedettero mentre Oliver camminò dietro di lei.

La fusione dei corpi nel locale continuava imperterrita, ognuno sembrava non essere mai affaticato anzi le chiacchiere e i movimenti dei corpi davano l'impressione di essere più frenetici, del nostro arrivo.

Arrivati in cima alle scale, Evelyn si scontrò con uno sconosciuto che andò ad appoggiarsi al corrimano sulla destra.

<< Scusi! >> Disse toccando il suo caldo braccio, il quale fissò con sdegno, per un attimo, la sua mano sul suo braccio. Un brivido la percorse e la ritrasse immediatamente. Si spostò istintivamente verso la parete.

Alzò gli occhi sul suo viso, poco dopo la sua espressione mutò e divenne brutale. I suoi occhi ardevano di fiamme incontrollate.

<< Tu! >> Disse con voce vibrante di ostilità.

Prima ancora che finisse, si innescò dentro di lei la consapevolezza di essere stata scoperta e il desiderio di arrestare le sue parole e perfino il suo respiro.

<< Tu..non s e i..>>

La sua frase debole si ruppe, rimase sospesa nell'aria e lui non riuscì altro che a muovere le sue ciglia. La sua mente non riusciva a focalizzare del tutto la scena seppure si trovasse difronte all'inequivocabile situazione, e per tanto non riusciva a comprendere a pieno la gravità dell'evento da lei stessa creato.

In quel breve momento non capì finché non si guardò in torno. Un gelo improvviso calò sul suo corpo, avvolgendola di un amara e allo stesso tempo inspiegabile, certezza. Il caos intorno a lei si placò alle sue orecchie.

Nascose il respiro dietro l'affanno. Guardò Keyn disperata, il suo sguardo vuoto peggiorò il suo stato d'animo.

<< Muoviamoci! >> Gridò Cordèlia.

Venne spinta, grazie ad Oliver, a salire rapidamente il resto degli scalini e a correre lungo il tunnel, rincorrendo gli altri.

Ogni passo era un tormento, una fuga disperata.

Keyn le si affiancò, prima di raggiungere la fine del tunnel.

La guardò con un'espressione più spaesata della sua e prima ancora che mi chiedesse ''Come hai fatto?'' Risposi balbettando << Non..lo so..>> Alla sua domanda inespressa.

Le cose che avevano senso si confusero con quelle impossibili, mettendo a durissima prova la sua salute mentale.

Cercò di trovare conforto tra le sue braccia, che l'accolsero senza obbiettare.

Passarono la sbarra e i quattro Battaglieri ritirarono le loro numerose armi.

Lasciarono il locale con estrema rapidità e nessuno parlò finché non raggiunsero il lato opposto della strada. Attimi di generale smarrimento avvolti da un silenzio tagliente.

Essence of meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora