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Sophie si girò in fretta con un'espressione un po' infastidita, che si trasformò in men che non si dica in uno sguardo scioccato.

Evelyn decise allora di voltarsi quando notò che anche scuotendola non dava segno di riprendersi. Ed ecco che nel momento stesso in cui incrociò lo sguardo del benefattore, il suo cuore fece un tuffo e riprese a battere mille battiti al secondo.

<< Buonasera.. >> Disse cortesemente, regalandole il più intenso sguardo e il più bel sorriso che potesse mai desiderare. Sapeva di essere bella, ma non così bella. Non al punto da far sbiadire e scomparire chiunque a suoi occhi.

L'aria se ne andò e giunsero le vertigini. Odiava il modo il cui la faceva sentire, ogni ombra di razionalità si dissolveva insieme alle sue facoltà mentali.

Tuttavia non poteva negare di dire, che ogni volta la sua vista la rendeva viva, come non mai.

Indossava per la prima volta da quando lo conoscesse una camicia nera con le maniche arrotolate intorno alle braccia, che mostrava perfettamente la bellezza del suo corpo. Aveva anche il suo polsino di pelle che lo rendeva ancora più vigoroso.

Lui abbandonò per un attimo i suoi occhi, lasciando cadere per un momento impercettibile il suo sguardo sul suo corpo. Come faceva a definire il momento ''impercettibile''? Semplicemente perché l'unica cosa che la faceva rimanere in piedi era il contatto con i suoi splendidi occhi. Per questo era ancora nella stessa posizione.

Si affannò per trovare le parole giuste da dire ma ne uscì solo un misero <<Ehii..>> Sorrise per il suo saluto così poco enfatico.

Lui per quanto amasse fissarla, dal momento che non erano soli, la sollecitò dal suo presunto stato di sorpresa. << Non mi presenti le tue amiche? >>

Rendendosi conto della sua faccia imbambolata si diede della stupida per resto del tempo e cercò di ritrovare la sua dignità. Racchiuse la sua tensione intorno al bicchiere che era stato preda di un leggero tremolio.

<< Si certo, lei è Sophie! >> Fece cenno con la mano e lui si affrettò a prendere la mano della sua amica. Si poteva notare che anche lei doveva essere caduta in stato di trans considerata la sua espressione e il suo colorito acceso.

<< Piacere Keyn. >> Lui gli fece uno dei suoi sorrisi devastanti, che avrebbero fatto sciogliere chiunque e infatti poco ci mancò che accadesse.

<< Lei invece è Ariel..>> Disse cercando di smorzare l'imbarazzo che stava generando quella situazione. Era strano vederlo rapportarsi con altri che non fossero dei rigidi battaglieri.

Keyn passò velocemente a stringere la mano all'interessata che di tutta sorpresa si rivelò farsi avanti.

<< Piacere di conoscerti Keyn..>> Disse, battendo ripetutamente le ciglia nere e schioccò la lingua sul suo nome, prolungandolo. Lanciò in fine vari sguardi obliqui al suo corpo. Apprezzò molto che Keyn lei facesse solo un sorriso gentile.

Quel gesto da civettuola fece sorgere in Evelyn un sentimento nuovo e proibito, la gelosia. Ovviamente si era accorta che Keyn avesse già una preferenza, tuttavia decise di tentare lo stesso. Evelyn pensò di ricredersi su quella amicizia che appena nata stava già morendo.

Quando la ragazza si decise di lasciare la sua mano, tornò difronte a lei.

<< Come sta andando la serata? >> Chiese non riferendosi a nessuna in particolare ma continuando la guardare solo lei.

Essence of meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora