CAPITOLO 8: MIRACLE GIRL

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"Perché mi hai fatto chiamare Miguel?"

"Bebe ha insistito. E sa che, quando si impunta, è impossibile dirle di no."

"Che succede? Bebe sta male?" chiese il dottore preoccupato.

"Lei crede nei miracoli, dottore?"

"Beh, con tutto quello che ho visto in questi anni, devo dirti di sì, Miguel.

Non capitano spesso, ma a volte accadono."

"Beh, dottore... immagini una linea sottile che divide la realtà dai miracoli. Questo non è un miracolo, ma è quanto di più vicino si possa fare con la forza di volontà. Mi segua."

"Ciao Doc! Hola Miguelito!"

"Estas lista Bebe?"

"Dejame un segundo, Miguel."

"Bebe parla spagnolo? Sai che non lo sapevo?" chiese il dottore.

L'ha imparato qui.

Mi ha detto che si sarebbe impegnata nella fisioterapia a patto che le parlassi solo in spagnolo.

E, dottore, mi creda, lo ha imparato perfettamente, sia come grammatica che come pronuncia.

Non la smette di chiedermi parole nuove."

Ancora una volta, il dottore era sbalordito.

"Estoy lista, Miguel!"

"Vamonos!"

"Dottore, chiuda un attimo gli occhi."

Il dottore seguì di buon grado le istruzioni.

"Li riapra ora."

Il dottore spalancò la bocca per lo stupore.

Bebe era lì di fronte a lui, in una verticale perfetta su un solo braccio.

Era in equilibrio, come una circense esperta.

I secondi passavano, e lei era lì.

Poi, con un gesto fluido, scese a terra.

"Hai visto Doc? Sono o non sono una forza?" disse sorridendo contenta.

Il dottore non riusciva a parlare.

"Allora, Doc? Me lo merito un brava?"

"Cero Bebe! Vieni qui!"

La abbracciò di slancio.

"Doc, guardi che sono tutta sudata. Puzzo come una capra!"

"Non importa Bebe! Non importa!"

Il dottore aveva gli occhi lucidi.

Miguel si sbagliava.

Era Bebe, il miracolo.

"Bravissima Bebe, davvero!"

Bebe sorrise, felice.

"Vado a finire gli esercizi, se no poi mi fai la predica come al solito, Doc!"

"Io torno in reparto. Grazie Bebe."

Miguel accompagnò il dottore.

"Ha visto dottore? Non avrei mai pensato di farle fare la verticale. Bebe un giorno è arrivata, dopo aver visto uno spettacolo del Cirque Du Soleil, e mi ha detto di insegnarle a farla.

Non lo credevo possibile.

Quando ha iniziato a fare da sola rischiando di farsi male, ho dovuto accontentarla.

Ha chiesto a tutto il personale, finché non ha trovato un'infermiera con lo zio che lavora il ferro ed è riuscito a costruirle il supporto per appoggiare la mano, simile a quello del circo."

"Non so cosa dire Miguel... è incredibile."

"Da quando ha iniziato la fisioterapia, per merito suo è migliorato tutto il reparto.

È forte, è gentile, sa parlare e motivare gli altri. Lavora il doppio e lo fa sempre col sorriso."

"Credo sia ora di dimetterla. Il mondo li fuori ha bisogno di persone come lei."

"Mi mancherà, dottore, lo sa?"

"Mancherà a tutti, Miguel, credimi. Grazie ancora!"

Il dottore sparì nell'ascensore, commosso e felice.

Bebe [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora