CAPITOLO 19: UN SENO VALE PIU' DI MILLE PAROLE

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"Aleeeeeex! Aleeeex!"

Bebe urlava dalla seggiovia, ma nulla, era la seconda volta che Zanna la ignorava.

Sette seggiolini.

Aveva sette seggiolini di vantaggio.

Iniziò ad inseguirlo.

Lui non mollava.

Ridusse la distanza a cinque, correndo al massimo.

Dalla seggiovia Allyson la vide passare.

"È un missile, oggi!"

Davide annuiva, più leggero.

Tre seggiolini, tre soli seggiolini.

Un motivo per rischiare, per sfrecciare sulla Salomon.

Piega, curva, piega, curva.

Fiatone, sudore.

"Alex."

Tre seggiolini.

Lui la schernì con un ghigno, senza aspettarla.

Chissà cosa diavolo voleva.

Era stato chiaro, doveva lasciarlo perdere.

Si allacciò la tavola mentre lei scendeva.

"Aspettami, Alex!"

La ignorò e partì.

Bebe iniziò la corsa.

Veloce come mai, dritta, con la tavola che le vibrava sotto ai piedi.

Non devo cadere, non devo cadere.

La manica destra della tuta, sventolava vuota al vento.

Un impedito tagliò la strada a Zanna, rallentandolo, lei arrivò saltando.

Se non si ammazzava, l'avrebbe preso.

Era davanti a lei.

Bebe passò il cancelletto senza sfilarsi la tavola, si spinse aggrappandosi alla transenna con tutta la forza che aveva.

Afferrò il cappuccio di Zanna mentre attraversava il cancelletto da solo, trascinandolo indietro.

"Ahiò!" gridò Beppone.

"Non basta Zanna a far casino, ti ci metti anche tu, adesso!"

"Scusa, Beppone è per una buona causa."

Beppone sorrise.

Era un bonaccione, in fondo.

Bebe passò il cancelletto.

Zanna non aveva più vie di fuga.

Salirono in seggiovia insieme.

Bebe sorrideva, beffarda.

"Si può sapere cosa cavolo hai? Non hai capito che voglio che mi lasci in pace?"

"Non posso. Voglio che mi alleni."

"Scusa?"

"Voglio che mi alleni. Sono senza maestro e ho bisogno di te."

"Non se ne parla."

"Non ho alternative, quindi non ti mollerò fino a quando non ti avrò convinto."

"Tu sei fuori completa."

"Dai, cosa ti costa?"

"Non se ne parla."

"Allora dimmi cosa posso fare per farti cambiare idea."

"Non se ne parla."

"Non è una risposta. Argomenta meglio."

"Non mi va."

"Quindi devo obbligarti."

"Non credo tu possa."

"Potremmo scommettere. Scommettere ti piace, no?"

"Scommettere, dici? E cosa? Come?"

"Fammi pensare. Braccio di ferro!"

"Come?"

"Scommettiamo che ti batto a braccio di ferro."

Zanna rise, di gusto.

"Mi batti a braccio di ferro. Perché non chi soffia Anna più lontano?" rise ancora.

"Sono seria."

"E la posta in gioco sarebbe?"

"Vediamo... se vinco io, sarai il mio schiavo per un mese!"

Zanna rise fino alle lacrime.

"E poi? E io invece, cosa potrei avere da te?"

"Quello che vuoi... tranne soldi, che non ne o molti."

"Allora, voglio toccarti le tette."

Lo disse ridendo, pensando alla prima cosa sciocca e impossibile che aveva in testa.

Bebe rifletté una frazione di secondo.

Mancavano trenta secondi alla fine del viaggio in seggiovia.

Doveva giocarsela.

"Ok."

"Ok?"

"Sì, va bene."

"Sei seria?"

"Sì, se mi batti a braccio di ferro, puoi toccarmi le tette."

"Per un mese ogni volta che voglio?"

"Sei impazzito? Uno come te me le consumerebbe. E poi, sia come trovarne ogni volta che vuoi. Diciamo, che, vista la loro preziosità, ritengo cinque minuti un tempo ragionevole da giustificare la scommessa. Che, peraltro, non vincerai."

"Cinque minuti."

"A due condizioni."

"Ecco, lo sapevo!"

"Non in merito alle tette."

"Sentiamo..."

"Usiamo il braccio sinistro."

"Uff... per stavolta... e poi?"

"Lo facciamo adesso, all'Arneri."

Lo disse scendendo dalla seggiovia.

Ora o mai più.

Lo guardò negli occhi, decisa.

"Allora? È delle mie tette che si parla. Si aprì la giacca, rivelando le curve morbide sotto la maglietta."

Sorrise, maliziosa, con gli occhi che brillavano.

"Allora, Alex? Ti sto sfidando..."

"Ok, andiamo. Cinque minuti contro un mese. Una scommessa iniqua, in cui proverai piacere in ogni caso. Ma ci sto."

Entrarono all'Arneri, decisi, entrambi col cuore che batteva più del dovuto.

Cercarono un tavolino libero, e si sedettero.

Che la sfida avesse inizio!

Bebe [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora