CAPITOLO 27: SCORDATELO

66 7 2
                                    


"Oggi ti secca se smetto alle due? Vorrei scendere in città per delle commissioni."

"Ok, mica devi chiedermi il permesso."

"Non sono uno schiavo?"

"Ah, già... permesso concesso allora. Dove vai di bello?"

"A prenderti un vestito per la festa."

"Uff... fai come vuoi, con te mi arrendo."

Alle due la lasciò.

"Torno tardi stasera, non aspettarmi alzata."

"Ok..."

Bebe lo guardò andar via, un po' triste.

Ormai era abituata ad essere sempre con lui.

Zanna si fece una doccia veloce, addentò un panino e partì.

Sarebbe stato un pomeriggio lungo, anticipato da una serie infinita di telefonate.

Doveva prendere un sacco di cose.

Maniago, Pordenone, Fiume Veneto, doveva girare mezza provincia.

Per fortuna i centri commerciali chiudevano alle dieci.

Alle undici, distrutto, saliva le scale, stanco morto e pieno di borse.

Bebe, distesa sul divano a leggere, sentì i suoi passi rimbombare sulle scale, e corse alla porta.

"Ciao!"

"Ehi, ciao."

"Hai la faccia stanca, tutto bene?"

"Sì, sono solo stanco."

Zanna rispose con un sorriso tirato.

"Hai cenato? Se ti va, ti scaldo qualcosa. Due minuti ed è pronto."

"Magari..."

"Dai, entra."

"Fatto spese?"

"Sì."

"Cos'hai ti sei preso di bello?" disse impiattando la frittata alle erbe.

"Un attimo e ti moftro." Disse Zanna a bocca piena.

Bebe lo guardava.

Era buffo.

"Allora, guarda. Questo è per te."

E tirò fuori un grande drappo nero con un teschio bianco disegnato sopra.

"Cos'è?"

"Aspetta. Vai a metterti i leggins neri. Hai anche degli stivali vero?"

"Sì, ma a cosa ti serve?"

"Dai, mettiteli un attimo." Disse, armeggiando con delle spillette a forma di teschio.

"Dove le hai trovate quelle?"

"Lascia perdere, che è stato un casino."

"Mi metto i leggins, allora?"

"Sì, e gli stivali. Se ti serve una mano dimmi."

"Tranquillo, faccio da sola."

"Posso guardare?"

"No."

Tornò un minuto dopo.

"Levati la maglietta."

"Ma Alex!"

"Metti questa, e gli passò una maglia con disegnato un grosso teschio bianco in centro."

Bebe si cambiò di fronte a lui, obbedendo senza discutere.

"Perfetto. Ora vieni."

Le mise in testa una parrucca rossa, su cui posò una forcina col teschio.

"Wow, sei splendida."

"Alex, che stai facendo? Non è carnevale."

"Non ancora. E adesso, il gran finale!"

Prese il drappo nero.

Era un mantello in realtà.

Glielo mise addosso, e lo allacciò sulla spalla sinistra con un fermaglio a teschio.

"Cosa fai, Alex?"

"Stu. Pen. Da. Sei uno schianto. E ora, il tocco finale."

Zanna armeggiava con uno strano cinturone e pistola e spada di plastica.

"Tadaan!"

Prese il cellulare.

"Say cheese."

Bebe sbuffò. Non capiva.

"Guarda. Questa è la regina Esmeralda di Harlock, e questa sei tu. U. Gua. Li!"

"Chi sarei?"

"Lo sapevo. Appunto per questo, eccoci al primo regalo: il DVD di capitan Harlock, che ci guarderemo entro venerdì."

"Il primo regalo? Perché ce ne sono degli altri?"

"Uno solo... tadaan."

E Zanna prese le porse una borsetta di carta col logo di Intimissimi.

"E questo?"

"Guarda tu stessa, no?"

Bebe scartò il pacchetto.

Conteneva un completino intimo, nero, in pizzo, molto elegante.

Regisseno pushup e... perizoma.

"Ma sei pazzo? Non lo indosserò mai! E non sai nemmeno le mie misure poi."

"Controlla pure, sono giuste."

In effetti, non aveva sbagliato.

"Ti piace?"

"Il reggiseno direi di sì, la parte sotto la cambio."

"Non puoi, ho mangiato lo scontrino! Comunque, parlando di cose serie, guardati! Sei perfetta."

"Perfetta per cosa?"

"La festa del Butti, no?"

"Ancora!"

"Sì! Vedi il braccio tu? Lo vedi? Noti qualcosa? Ho pensato a tutto, il mantello si allaccia a sinistra. Puoi fare tutto con l'altro, mostrarlo, ballare, bere. Puoi sculettare quanto vuoi, saltare e niente... l'altro braccio puff... sparito."

"Uff..."

"Ho vinto io?"

Bebe si guardò, aveva ragione.

Zanna la fissava con occhi da cucciolo.

"È davvero così importante per te, Alex?"

"Sì."
"Devo proprio?"

"Solo se te la senti."

"Allora va bene. Ma lo faccio per te. Ho paura Alex, lo sai."

"Fidati di me."

Zanna allargò le braccia, e Bebe gli andò incontro.

"E metti anche il perizoma, vero?"

"Scordatelo!"

Bebe [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora