CAPITOLO 5: ALLY VS BEBE

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"Che c'è Bebe?"

Donatella la fissava, mentre piluccava svogliata la brioche.

"È per il discorso di Davide. Mi ha spiazzato."

"Intanto ti alleni con loro, poi vedi."

"È stato onesto. E oggettivo. Ha ragione. Allenarmi con loro è bello. Ma serve fin là. Sono diversa. Devo fare le cose in modo diverso."

"E come?"

"Il fatto è che non lo so."

"Ma con i ragazzi come ti trovi?"

"Benone. Tranne che con Allyson. Mi detesta."

"Ti vede come una minaccia. È diverso."

"Non credo. È molto più forte di me."

"Dici?"

"Sì."

"Io non credo. Ricky, dov'è Allyson?"

"La fuori che si prende a palle di neve con la sua amica."

"Ok, grazie. Andiamo!"

"Dove?"

"Seguimi!"

Donatella si avvicinò ad Allyson.

"Ciao Ally. Secondo te chi è più forte tra te e Bebe?"

"Io, ovviamente. Senza offesa, Bebe."

"Scommettiamo? Dieci euro che da qui alla base del Tremol arriva prima Bebe!", disse Donatella, allungando dieci euro sul tavolo.

"Io punto dieci su Allyson.", disse da dietro il Butti, allungandone altri dieci.

"Dieci su Ally.", disse Laura.

"Ally tutta la vita." si aggiunse uno che non conosceva.

"Dieci su Allyson."

"Allyson."

C'erano centocinquanta euro sul tavolo.

Donatella non l'aveva previsto. Bebe ci rimase male, anche se era prevedibile.

"Calmi, è una cosa tra ragazzi, riprendetevi i soldi."

"Eh no, ora si fa sul serio! Ad Allyson serve una tavola nuova!"

"Non mi porto tutti questi soldi in pista."

"Ce li ho io. Mi hanno appena pagato per le locandine. Centocinquanta euro su Batticinque."

Si voltarono tutti verso Zanna.

Bebe e Donatella lo guardarono basite.

Allyson lo fulminò con gli occhi, inviperita.

Lo credeva un amico.

"Non facciamola lunga, faccio mangiare un po' di neve a miss Universo e poi me ne vado a dormire. Mettiti la tavola Bebe.", disse stizzita.

"Vi faccio io da apripista. Vedete di starmi dietro, schiappe.

Impegnati, Lelly Kelly. E tu vedi di non farmi perdere i soldi Batticinque.", disse, fissandola negli occhi, e provando, senza ammetterlo, un nuovo brivido.

L'aveva osservata in lontananza.

Aveva scoperto che era senza un braccio, e aveva visto la cicatrice orizzontale che le sfregiava il viso.

Ma voleva conoscerla comunque, e guardare ancora quegli occhi.

"Non mi chiamo Batticinque!", disse Bebe.

Bebe [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora