CAPITOLO 129: LA PULCE E IL GIGANTE

44 3 0
                                    

Davide era un buono.

Severo certo.

E pretendeva tanto.

Ma era, sostanzialmente, un buono.

Preferiva spiegare le cose con ragionevolezza e qualche battuta, e contrastare i malumori sfinendoli di esercizi.

Correva i cento chilometri e dominare gli istinti era un lavoro che aveva appreso col duro allenamento e che ormai applicava alla vita di ogni giorno.

Per questo vederlo così, mentre sbraitava contro Allyson, con la vena del collo ingrossata, faceva paura.

"...ti ho detto che non lo fai, il pulcino!"

"Ma..." tentò di ribattere Allyson confinata in un angolo, mentre gli altri ragazzini e i presenti osservavano muti a testa bassa.

"Ma niente!

Se lo fai, non solo ti sbatto fuori dalla squadra, ma l'unico posto dove potrai allenarti sarà la Giamaica assieme a quelli del bob!

Se ti vedo fare una sola cosa, anche minuscola, che non hai imparato da me, ti butto fuori a scarpate!"

"Ma Zanna e Bebe..."

"Non me ne frega un cazzo di quei due dementi!

Se vogliono giocare col loro futuro è una scelta loro!

Ma fino a quando la responsabilità è mia, tu non ti azzardi a fare nessuna delle loro cazzate!

Sei libera di giocarti la vita o il futuro con un altro insegnante, ma te lo ripeto, non azzardarti a farlo con me!" disse, alzando ancora la voce, mentre Allyson stava per mettersi a piangere, per la rabbia e l'umiliazione.

"Adesso basta!" Intervenne Fede.

Anche lei era una buona.

Talmente dolce che avrebbe potuto viverci, di carezze e coccole.

Ma la vita non era stata abbastanza gentile da permetterglielo.

Per questo era lì, ferma davanti a Davide, che lo guardava dritto negli occhi, senza timore.

Sembrava una pulce al cospetto di un gigante, tanto erano sproporzionati in quella situazione, lui che gesticolava a braccia spalancate e lei ferma con le braccia lungo il corpo senza però indietreggiare di un millimetro.

"Ma..." tentò di replicare Davide.

"Basta ho detto! Sono certa che Allyson ha capito.

Vero Allyson?" disse rivolta a lei con sguardo fermo.

Con la testa, Allyson annui.

Federica allungò la mano verso Davide, e lo portò via.

Incrociò Bebe, e si fermò ad abbracciarla.

"Non lo diceva sul serio, tranquilla..." lo sussurrò.

Poi sparì con Davide.

Per fortuna Zanna non aveva sentito, altrimenti sarebbero venuti di sicuro alle mani, sovraeccitati com'erano tutti in campo gara.

Allyson lo ascoltò, spinse al massimo e si piazzò prima nella classifica provvisoria.

Riuscì anche a fare bene un salto che sbagliava quasi sempre.

Davide le allungò il pugno, e lei passò senza batterglielo, ancora astiosa.

La ragazza che partì dopo di lei non fu così fortunata.

Il padre le aveva appena dato dell'incapace e della fallita e le aveva mostrato il video su YouTube, sostenendo che non era difficile da ripetere.

Zanna aveva assistito alla scena, ed aveva detto ad entrambi di lasciar perdere.

Non lo ascoltarono.

Si ruppe il braccio in tre punti, due costole le infilzarono un polmone e con il viso graffiò la neve ghiacciata sfregiandosi e lasciando a terra una scia rossa di due metri buoni.

Accorsero in cinque dal soccorso piste, assieme al dottore.

La caricarono in barella che gridava per il dolore e la portarono giù all'elicottero che, facendo vorticare la neve intorno, partì rapido verso la sala operatoria già pronta.

Anna, che non guardava mai in giro mentre lavorava e che non comunicava mai emozioni negative, cercò con gli occhi Zanna e Bebe tra il pubblico.

Bebe piangeva, scossa dal passaggio della ragazza.

Anna fissò Zanna con uno sguardo astioso e carico di rancore che non era da lei, rivolgendogli un'accusa muta, come a dirgli: "Vedi? Tu è i tuoi deliri di onnipotenza? Questo è il risultato."

Zanna sostenne lo sguardo, freddo e senza espressione.

Non la stava contraddicendo né ribattendo.

Si limitava a prendere atto delle sue ragioni.

Bebe lo strinse.

Lui chiuse gli occhi e la strinse a sua volta.

"Ho paura amore."

"Non devi."

"Ho paura!" disse tra i singhiozzi affondandogli il viso nel petto.

"Fidati di me amore, andrà tutto bene. Te lo prometto." Disse, mentre lo speaker annunciava la prossima a partire, che avrebbe scivolato su una macchia rosata mal coperta da una palata di neve.

Bebe [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora