CAPITOLO 105: FERMAMI!

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Appena chiuse la porta e la sua vita alle sue spalle, gli occhi le si inondarono da lacrime.

Come fiumi in piena, due rivoli salati le scesero sul volto.

Fermami.

Fermami Alex.

Fermami, ti prego.

Dimmi che è solo un brutto sogno, una bugia, uno scherzo.

Dimmi che non c'è nessuno, che ci sono solo io.

Che ci sarò sempre e solo io.

Dimmi che come me non ne troverai un'altra, che senza di me non puoi vivere o non ci vuoi stare.

Afferrami per la spalla e dimmi che no, tu non mi lasci andare.

Abbracciami, stringimi fino a stritolarmi, per impedirmi di partire.

Dimmi una bugia, dimmi che mi ami anche se non lo senti, perché ho voglia di crederti.

O dimmi che non riesci a provare nulla, ma che vuoi aspettare e tentare, tentare con me perché valgo la pena.

Fermami.

Non lasciarmi provare questo dolore, Alex.

Non farmi soffrire così, Alex.

Vien a prendermi, Alex, ti prego.

Non buttiamo via tutto, Alex.

Non lasciarmi sopravvivere senza di te.

Non lasciare che un giorno mi convinca che ero, eravamo, senza alcuna importanza.

Non lasciare che moriamo Alex.

Non lasciare che muoia come sto facendo ora, Alex.

O almeno lasciami morire tra le tue braccia.

Non lasciare che passi, che si spenga, che venga il giorno in cui ti avrò dimenticato, perché sarà ancora più terribile non avere quello che ho ora, quello che sento quanto sono con te.

Non andare da lei, non andare da nessuno.

Stai con me, Alex.

Fermami e stai con me.

Ti prego, Alex.

Fermami.

Fermami ora!

Ti scongiuro, Alex.

Non lasciare che spariamo, che finiamo come braci che restano cenere soffiata dal vento.

Lasciaci restare speciali, unici, come solo noi sappiamo essere.

Resta il mio ragazzo tutto, il mio universo, l'aria che respiro.

Lascia che abbia ancora bisogno di te.

Lasciati respirare, toccare, amare.

Lascia che continui ad amarti con tutta l'intensità con cui ti amo ora, o anche di più, se ti serve, se non basta.

Sii le mie mani, le mie labbra, i miei occhi.

Permettimi di amarti, Alex.

Fermami, Alex.

Fermami Alex.

Ma la porta alle sue spalle restava chiusa e il portone di condominio si apriva verso il parcheggio e la sua auto era li, col muso in avanti, già pronta a partire.

E Bebe piangeva, piangeva tutto quello che si stava lasciando indietro, piangeva lacrime che cadevano a terra e nessuno fermava o asciugava.

E, non appena scaraventò le borse nel bagagliaio e salì, il cielo si squarciò e le piovve addosso un dolore più grande del suo.

E lei era li, con la testa china sul volante, che singhiozzava sotto il cielo nero e le gocce pesanti che rimbalzavano sull'abitacolo, e non c'era nessuno a chiederle di restare, o a dirle che l'avrebbe protetta o amata.

A pochi metri dal suo unico vero amore.

A una distanza ormai incolmabile da lui.

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Ciao Bebers... se non votate e condividete questo, io non ho più parole...

O forse sì... ;-)

Bebe [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora