CAPITOLO 9: PTUFF

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Ormai Bebe e Zanna si vedevano spesso insieme.

Quell'orso musone con lei si scioglieva.

Toglieva la maschera da duro – con lei era facile – e, per quanto sembrasse incredibile, riusciva a farla ridere più di quanto non facesse già da sola.

Chi li vedeva era perplesso.

Zanna ne aveva combinate di ogni sorta: risse, insulti, bravate, corse in macchina, scommesse, senza contare la condotta piuttosto libertina che teneva con le ragazze.

Non era certo amato.

Chi lo conosceva da anni e ne comprendeva la storia, o almeno una delle tante versioni, lo sopportava ancora.

I vecchi amici lo prendevano quando era in giornata buona, ma per il resto, era il classico tipo da evitare.

Di Bebe invece si sapeva poco.

Era semplicemente una nuova, quella senza il braccio.

Chi non sapeva pensava fossero amici da prima, il resto non capiva.

Zanna non legava quasi con nessuno.

Con Davide erano legati dalla passione per la tavola, con Fede erano legato da Davide, con Ricky, Katiusha ed Allyson perché dopo tanti anni che ti vedi diventi, volente o nolente, uno di famiglia.

Col Butti e gli altri ci scherzava perché non ha senso ballare insieme il Sabato e ignorarsi la Domenica.

Con i Carabinieri e i Soccorsi Piste andava a giornate, alternando il tenersi alla larga e l'aiutare quando serviva.

Solo ad Anna riservava un trattamento speciale.

Era così solare e sorridente che da sempre era la sua preferita, e con lei non aveva avuto mai da ridire.

Lei lo prendeva in giro, ed era l'unica a poterlo fare, senza conseguenze.

Donatella invece godeva di una sorta di beneficio del dubbio.

Era molto amica della sua ex.

Lui tendeva a starle alla larga, ma, a modo suo, la includeva tra le persone amiche. Lei faceva altrettanto.

Tutto il resto erano figure di passaggio nella vita di Zanna.

Per questo era fisso in quei due tre posti che chiamava casa, ed era raro vederlo altrove.

Uno di questi era la Val dei Sass, un piccolo guizzo architettonico in cima al Tremol 2, la seggiovia più alta del posto, da cui, nelle giornate terse, si poteva scorgere il mare fino a Lignano.

"Ci fermiamo a far pausa?" disse Zanna.

Una Bebe stremata, lo ringraziò, e lo seguì lungo la stretta scala di ferro.

"Piancavallo! 2017! È con noi Zanna!"

"E piantala Butti!

Dovrebbero interdirti l'uso del microfono, che l'unica cosa bella che sai dire è 'Maestra Vittoria'!"

Il Butti era così, sempre perennemente sul palco, sempre di corsa.

DJ, cellulare, amiche – parecchie delle quali a Zanna non erano dispiaciute – selfie, locandine, aperitivi, feste, qualche discesa quando avanzava tempo.

Ma ormai era un riferimento, il sinonimo del divertimento.

Era un caro ragazzo, ma Zanna detestava il clamore al suo passaggio.

Si scambiarono il cinque poi sparì dentro.

"Ciao cuore, il solito?" Katiusha lo accolse come sempre col sorriso, ballando con le braccia in aria.

Bebe [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora