CAPITOLO 74: UN PASSO DI TROPPO

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Bebe osservava Zanna zoppicare, con la manica della tuta strappata.

Le aveva letteralmente fatto da scudo contro uno sciatore impedito che le stava venendo contro.

A lei tremavano le gambe, e non era lucida per spostarsi.

Era troppo stanca.

E ci aveva pensato lui, incurante delle conseguenze, come sempre.

Avrebbe voluto almeno coccolarlo, ma si sarebbe messo subito a lavorare, per procurarsi i soldi per le gare.

Era sempre più magro e smunto.

Non si lamentava.

Faceva, e basta.

Ma i tempi delle coccole, delle risate, degli scherzi, erano finiti.

L'incidente l'aveva cambiato.

Non diceva nulla, agiva e basta.

Era nel giusto, certo.

Faceva quello che fa un compagno.

Ma a lei Zanna mancava.

Il musone, l'irascibile, l'imprevedibile.

Quello pieno di magia.

Era una fredda macchina.

Facevano anche meno l'amore, e solo quando era lei a cercarlo.

Era dolce quando lei aveva bisogno di essere consolata, e basta.

E lui non aveva bisogno di una coccola, una parola, un gesto dolce.

Lui andava avanti.

E Bebe si sentiva inutile.

Andava avanti e basta.

E le mancava.

Che senso avevano le gare?

Nella vita di prima forse.

Ma in quella di adesso, quella che senza Zanna si spegneva.

Quel futuro dove lo vedeva accanto a lei.

Per quanto?

Un anno?

Due?

Dieci?

Aveva mai pensato ad invecchiare con lui?

Sì... faceva paura a dirsi, ma ci aveva pensato.

Loro due, una sedia a dondolo e un camino.

"Ti amo." Gli disse alle spalle.

Lui tornò a terra, dal pianeta disperso dove stava viaggiando.

"Anch'io, amore."

Lei gli passò vicino.

In garage, posò la tavola e gli saltò addosso.

Lo baciò. Dolce, appassionata.

Per dirgli che lo amava, che non importava del resto.

Prima che accendesse il pc, prima che andasse avanti ancora, lasciandola indietro, sempre un po' di più.

Lui la strinse.

Eccolo, finalmente.

Lo avrebbe coccolato, e stretto.

Salirono le scale baciandosi.

Contro il muro, nella penombra, come adolescenti.

Ridendo, scherzando.

Zanna era con lei.

Zanna di sempre.

Zanna amore.

Salirono le scale.

Si cercarono le chiavi addosso, una scusa per toccarsi, per spogliarsi un po'.

Lui le baciava il collo, come sapeva fare solo lui.

Lui era con lei.

Oggi, domani, un mese, un anno una vita.

Si baciavano, cercandosi l'anima e strappandosela a morsi.

Poi la chiave girò nella toppa, un secondo prima di poter chiudere il mondo fuori, alle spalle, lontano da tutto, per rifugiarsi in un posto solo loro, finalmente insieme.

Si staccarono un secondo, solo per lasciare spazio allo stupore, di fronte alla persona che li fissava, salutando sorridente e inaspettata: "Ciao, amore."

Bebe [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora