CAPITOLO 119: VITA VERA

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"Ciao amore, sei già a casa?"

Avevano premuto play e il film era finito, per una vita vera ancor più bella.

Non esaltante o incredibile, solo normale e fatta di piccole cose, ma bella.

"Sì amore... non mi sentivo bene e sono tornata a casa." gridò Bebe dalla camera.

"Cos'hai?"

"Mi gira la testa."

"Sei passata dal medico?"

"No, non serve."

"Amore, è da quando siamo tornati che stai male. Magari hai la malaria o l'ebola!" scherzò Zanna, per sdrammatizzare.

"Dai, che ti misuro la febbre e poi preparo la cena."

Il dottore era stato chiaro.

Non dovevano mai sottovalutare i sintomi, e una febbricola era peggio di un picco a trentanove, perché indicava che qualcosa stava accadendo e che il corpo non lo combatteva a dovere.

Un braccio in meno voleva dire meno sangue che filtrava i residui del corpo e più tossine.

Non era un problema, solo andava monitorato e tenuto sotto controllo.

"Trentasette e cinque. Domani vai dal medico."

"Dai, amore, non è niente."

"Amore, sono due settimane che sei debole, ti gira la testa e hai la faccia sbattuta. Domani prendo permesso e andiamo dal Doc, così fai anche gli esami del sangue e tutto."

"Dai amore."

"Dai niente. Ora riposati, che ti preparo la cena. Cosa preferisci?"

"Non ho fame."

"Allora curry..."

"Uff... che palle!"

"Ti amo anch'io."

Il giorno dopo guidavano verso l'ospedale.

"Uffa amore, potevamo andare dal medico normale, così non avresti dovuto prendere permesso."

"Ho già parlato col Doc. Ha detto che è meglio se facciamo tutto."

"Va bene, allora... se lo dice il Doc."

Zanna la aspettava in corridoio, mentre osservava le troppe persone dal viso triste o malato.

Detestava gli ospedali.

Non sarebbe stato niente.

Sarebbe andato tutto bene, si disse.

Qualche pastiglia di ferro o due vitamine, magari.

Al limite un'altra vacanza, se fosse servita.

Poi la vide, avanzare col foglio in mano, in lacrime.

Scattò e corse da lei, bianco in volto.

"Che cosa c'è?"

Bebe gli passò il foglio, piangendo.

Poi lo strinse e in quel corridoio diedero sfogo alle lacrime che gli erano rimaste dentro.

Bebe [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora