CAPITOLO 26: LA STUPIDA FESTA DEL BUTTI

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"Sabato ci vieni vero?"

"No, Alex, non vengo."

"Ma dai Bebe! C'è la festa del Butti!"

"Sai che non mi diverto."

"Come lo sai, che non ci vieni mai?"

"Ci sono venuta una volta perché ho dovuto, e direi che mi è bastato."

"Vabbeh... hai scelto la serata peggiore. Non farmi ripensare a quello stronzo di Oliver, adesso."

"Appunto, lascia stare."

"E invece non lascio stare! Tu ci vieni!"

"No che non ci vengo! Smettila Alex!"

"Ma perché devi fare sempre così?", disse Zanna alterandosi.

"Così come? Quella senza un braccio che non viene alle feste?".

Ora stava gridando anche Bebe.

"Che discorso del cazzo!"

"Che discorso del cazzo? Ma come ti permetti?" rispose lei con voce stridula.

"Mi permetto eccome! Non lo supererai mai, se nemmeno ci provi!"

"Ma che ne sai tu?"

"E allora spiegamelo!"

"Non ti spiego un bel niente!"

"Vedi come sei?"

"Sì, lo vedo come sono, Alex. Guarda come sono!"

E si tolse la maglietta, incastrandosela nel collo per la rabbia.

Zanna la vide bene per la prima volta, in piena luce.

Il moncherino, le ferite.

E il seno, esattamente come se lo immaginava.

"Così sono, Alex!" disse puntandogli in braccio amputato a pochi centimetri dal viso, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime.

"Sono così, con questo orrore. Per questo non vengo alla stupida festa del Butti! Non vengo a scuotere un moncone, mentre quelle con cui ti strusci dimenano i fianchi!"

"Quelle con cui mi struscio? Ma di cosa diavolo parli? E poi, sei senza un braccio, mica senza culo!"

"Ma quanto cattivo riesci ad essere? Ho visto le foto su Facebook. La figona ti ha dato buca, e sei venuto qui a tentare di salvare la serata. Cos'è? Volevi farti un mostro come ripiego, perché hai il gusto dell'orrido?"

"Gusto dell'orrido? Ma tu sei fuori completa! Fatti vedere da uno bravo!" sbraitò Zanna, mentre Bebe gesticolava rabbiosa semisvestita di fronte a lui.

Lei gli tirò una sberla.

Lui allora la spintonò sul divano.

"Tieni giù le mani, psicopatica!"

"Non le ho, le mani! Ne ho una sola!"

"E per fortuna, visto che quella che hai la usi a cazzo!"

Zanna era fuori di sé, parlava senza riflettere.

"Pezzo di merda!!!" anche Bebe aveva perso il controllo, si alzò e gli saltò addosso graffiandolo e imprecando, lei che non diceva mai parolacce.

"E tagliati quelle unghie di merda!"

"Non posso, cazzo! Non capisci che non posso???" e Bebe gli andava contro, piangendo sfigurata dalla collera.

"Non capisci che non posso?" e si inginocchiò a terra, piangendo, col braccio lungo il fianco e la mano a terra, curva su se stessa, con lacrime che cadevano dal viso come pioggia.

Bebe [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora