CAPITOLO 53: UN'OASI NEL DESERTO

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“Ti piace moto Connie, vero?”
“Abbastanza.”
“Te la faresti?” chiese Bebe togliendosi la tuta.
La mise a stendere sul termosifone vicino a quella di Zanna.
Lui le guardò il sedere sotto la calzamaglia.
“Mi dai il permesso?”
“Si te lo dessi?”
“Di sicuro.”
Si era seduto sulla sedia, per riposare le gambe.
Bebe gli si sedette in braccio.
“Di sicuro…”
“Certo. Hai visto che tette?”
“Parli delle mie e o delle sue?” disse Bebe premendogliele sul viso.
“Delle sue.” Disse Zanna mordendole un capezzolo.
“Dai scemo, mi rovini la maglietta.”
“Ora la tolgo, tranquilla.” E con un unico gesto le sollevò maglia e reggiseno.
Dai Alex, sono tutta sudata, e puzzo.”
“Sì, adesso ci laviamo.” Le abbasso la calzamaglia, lasciandole scoperto mezzo sedere.
“Dai Alex, devo lavarmi.”
“Sì, adesso andiamo, giuro.”
“Dai Alex..” disse con un sospiro.
Zanna la sollevò di peso, e la baciò contro il muro.
Come quella sera.
Bebe ansimava.
“Dai Alex…” la distese sul letto.
Le gambe pendevano dal bordo oltre le ginocchia.
Alex si inginocchiò davanti a lei, baciandole ancora il seno.
Poi scese.
“Dai Alex… devo lavarmi…”
Alex le abbassò calzamaglia e mutandine, e gliele tolse.
Bebe d’istinto si coprì con la mano.
Era come sempre.
Un deserto.
Con una piccola sorgente, forse.
Zanna le baciò il braccio, e scese, a leccarle le dita, tra le dita.
Il respiro di Bebe si fece affannoso.
“Basta…”
Alex le prese le gambe in spalla.
La sua lingua si muoveva dolce, senza fermarsi.
La mano di Bebe si spostò sui suoi capelli.
“Dai, Alex… fammi fare la doccia…”
Zanna le prese i capezzoli.
Bebe iniziò ad avere i brividi.
Cercò la sua mano.
La prese.
La strinse.
Incrociarono le dita.
Si abbandonò a quel calore, alla fonte che sgorgava, al fiume in piena, al mare, alle onde, alla marea.
Tremò, gridando, indifesa di fronte ad Alex che non accennava a fermarsi e darle pace.
“Basta Alex, ti prego. O muoio.”
Zanna rallentò, e delicato si allontanò, tornando da lei con un percorso i piccoli baci.
Bebe lo strinse, col fiato corto.
“Io però…”
“Cosa?”
“Quella cosa che hai fatto tu… non me la sento…”
“Mi stai dicendo che non mi farai un pompino?”
“Sì, ecco… scusa…”
“Cioè. Potresti dirmi un sacco di cose dolci, o uno straccio di ti amo, e te ne esci con questo?”
“Ma no. Ti amo. È che tu, e invece io.”
“Sei terribile, Bebe.”
“Scusa…”
“Ok… rifacciamo tutto da capo, però stavolta mi dici qualcosa di dolce alla fine.”
“Come?”
“Hai capito bene.”
E scese ancora tra le sue gambe, felice di darle finalmente piacere.
“Dai Alex, basta. Devo lavarmi…”
“Ho capito…”
“Dai Alex, davvero mi uccidi se lo fai ancora…”
“Bebe… di… munch… orgasmo… non è mai morto nessuno…”
E mentre lui giocava con i suoi capezzoli, lei giocava con i suoi capelli.
Connie era lontana, in un altro paese, in un altro continente, in un altro stato.
Qui nel deserto accanto all’oasi, c’erano solo loro che si amavano.

Bebe [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora