CAPITOLO 121: UN'ALA IN PIU'

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Si era preparato bene.

Cravatta, Power Point, grafici costi/benefici.

Ma aveva una sensazione strana.

Cosa ci faceva la tipa del marketing poi.

"...lavoro ineccepibile, per carità.

Ma ormai il grosso è fatto, e si tratterebbe solo di mantenere quanto fatto finora.

Quindi capisce anche lei che non possiamo mantenerle l'offerta economica da consulente.

A nostro avviso avrebbe più senso un stage..."

Zanna annuiva, sempre più incazzato.

Lo lasciò finire.

"Che ne pensa quindi?"

"Sa, con riguardo parlando, con la sua offerta io mi ci pulirei rispettosamente il culo."

Il direttore strabuzzò gli occhi.

Zanna si alzò, gli tese la mano.

"Arrivederci."

Il direttore, basito gli strinse la mano.

Zanna raccolse le sue cose e uscì.

"Cazzo!" gridò calciando un lampione poco distante dalla ditta, imprecando.

Era umiliato, deluso e abbattuto.

Vagò un po' per sbollire, poi, quando si rese conto del suo girovagare senza senso, tornò a casa, l'unico posto dove avrebbe avuto senso andare.

Entrò, si accasciò a terra, seduto sul pavimento con la schiena contro la parete.

Bebe, in silenzio, si sedette accanto a lui.

Gli prese la mano.

"Che succede amore?"

"Mi hanno licenziato."

"Pazienza." Rispose, dopo un secondo di esitazione.

Non chiese come mai, non lo accusò di colpe che non aveva.

"E ora come facciamo?"

"Faremo!" disse appoggiando la testa sulla sua spalla e chiudendo gli occhi per non mettersi a piangere.

"Sono un fallito."

"No, non lo sei, Amore."

"Come cavolo faremo?"

"La vedi quella foto sulla parete?" gli chiese indicando la foto davanti a loro.

"Sì."

"Cosa dice?"

"Che siamo una bella coppia."

"E poi?"

"Che c'è sempre una seconda occasione."

"Esatto."

"Non vedo vie d'uscita, Bebe."

"Non vuol dire che non ce ne siano, solo che non hai pensato abbastanza.

Sai quella storia che le persone hanno un'ala sola e si abbracciano per poter volare?"

"Più o meno."

"Io sono il pulcino con un'aletta sola, giusto?"

"Sì..." disse baciandole la tempia.

"Quindi ci avanza un'ala, se i conti tornano."

"E quindi?"

"Ci servirà da timone e poi a volare più in alto."

"Dici che ce la faremo, Amore?"

"Ce la faremo di certo."

"Non ti fa paura tutto questo?"

"No, se resti con me."

"Ma se..."

"Sshhhh..." disse mettendogli l'indice sulle labbra. "Perché non mi baci, e poi mi togli i vestiti e non andiamo di là a fare l'amore?"

Zanna non rispose, e seguì il consiglio.

E lì, nudo sul letto, mentre Bebe gli respirava addosso leggera, ebbe l'idea.

Bebe [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora