CAPITOLO 108: FAVOLA SEMPLICE

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"Vedi che non serviva lavare la biancheria?"

"Che scemo... mica possiamo stare nudi a letto per sempre!"

"Ah no?" disse contento abbracciandola.

"Allora, queste Olimpiadi?"

"Non lo so Alex. Prima di te ero solo una disabile senza futuro.

Ora sono una ragazza felice. Terribilmente disabile e terribilmente felice."

"Tu non sei disabile, amore."

"Lo sono Alex... in un senso oggettivo del termine."

"Ok... ma sei anche il mio amore... ma questo cosa vuol dire?"

"Che non penso più solo ad un futuro senza di te... vuol dire che ci sei, o almeno mi piacerebbe continuassi ad esserci."

"Ci sposiamo?"

"Dai, scemo."

"Mi diresti di no, se te lo chiedessi?"

"Oggi sì."

"Solo oggi? E perché scusa?"

"Uno, perché me l'hai chiesto male.

E poi perché abbiamo ancora dei problemi, e non voglio di essere una di quelle che riparano tutto con un matrimonio o ancor peggio un figlio, per lasciarsi ancor più devastazione dietro di sé."

"Capisco... quando mi sposerai quindi?" disse ridendo.

"Quando sarà il momento, se sarà, lo sapremo. Intanto cosa dici se ti scopo un'altra volta?"

"Uff.. sei solo una ninfomane viziosetta. Potrei sposarti per questo e le tette."

"Tu sì che sai come far felice una donna!"

E iniziarono a baciarsi e a fare l'amore ridendo.

Poi passeggiarono, mangiarono, parlarono ancora e ancora.

Lunedì tornarono alla vita di sempre.

Zanna avrebbe lasciato il lavoro di lì a poco.

Convocò Valentina Vittoria in riunione.

Le propose uno stage nel marketing, appena sotto la direzione.

Non fu così stupida da rifiutare, e da non portarsi poi a letto la responsabile del reparto.

Zanna pensava che una donna l'avrebbe fatta fuori, ma non importava.

Bebe lasciò la palestra.

Salutò Andrea, e si scusò.

Gli disse che avrebbero potuto restare amici.

Ma lui con cortesia rifiutò, consapevole che avrebbe potuto innamorarsi.

Bebe si sarebbe allenata con Zanna.

Avrebbe corso e sudato con lui.

Avrebbe diviso con lui il tepore del sole e il profumo dei fiori.

Avrebbe parlato, avrebbero costruito qualcosa insieme, a piccoli passi, mattoncino dopo mattoncino.

Erano felici.

Come non erano mai stati.

Non nel senso di quella felicità intensa e incredibile.

Ma nel senso di una felicità serena, nuova e matura.

Erano cresciuti insieme.

E Zanna aveva preso finalmente una decisione, forse la più importante e definitiva della sua vita.

Anche se ancora una volta la vita l'avrebbe fatto deviare un pochino dal traguardo, almeno ora aveva una direzione e una compagna di viaggio.

Era tutto a posto, senza strascichi e rotture.

Pensava così Zanna, mentre cercava le ferie con Bebe seduta in braccio, una mano sul mouse e l'altra sul suo seno, felice di una felicità nuova e mai provata prima.

"Sai cosa pensavo amore? Potresti proprio farti un tatuaggio su questo braccio!"

Bebe [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora