JOSEPHINE
Apro lentamente gli occhi e mi stiracchio un po'. Mentre il mio cervello è ancora in fase di risveglio, mi prendo qualche minuto per osservare la stanza. Come sempre ci sono vestiti sparsi ovunque, visto il mio poco tempo a disposizione per prendermi cura della casa e la molta vivacità di Theo nel mettere sottosopra questa. Fino a due settimane fa avevo un'appartamento totalmente in ordine visto che mia madre e mio padre sono stati qua per una decina di giorni e mi hanno aiutata sia con Theo che con la casa. Devo dire che alla fin fine non hanno preso male la notizia, anche se non ho detto loro chi sia il padre... non sono ancora pronta per fare questo passo. Sfortunatamente i miei sono dovuti tornare a casa, anche se mi hanno promesso che torneranno qua al più presto.
Mentre mi dedico alle mie riflessioni mattutine, giro lo sguardo verso il comodino, posto di fianco al mio letto e vedo la sveglia che segna esattamente le sette e cinquantaquattro. Senza dare molto peso all'orario, mi volto a guardare Theo, disteso al mio fianco, che dorme beato stringendo a sé un orsacchiotto, il suo preferito.
Prendo il mio telefono dal comodino e non appena lo schermo si illumina noto una scritta che mi fa scattare, mettendomi seduta sul letto.
<<Oh cazzo oggi è Lunedì!>> Esclamo al alta voce, non appena il mio cervello realizza. Sono in ritardo.
Mi alzo e inizio a vestirmi, prendendo letteralmente delle cose a casaccio. Mentre mi sto infilando un calzino, decido di chiamare il mio capo ed avvisarlo.
D'altronde momento migliore non c'è per fare una telefonata.
<<Carl sono in ritardo, ma tra poco arrivo.>> Dico frettolosamente mentre tento di non far cadere il telefono dalla mia spalla e di mettermi il calzino nel verso giusto.
Dopo essere riuscita nel mio intento mi alzo dal letto prendendo il telefono in mano e continuando a parlare con Carl.
Apro l'armadio e cerco una maglietta.<<Sì, okay. A dopo.>> Attacco e lancio il telefono ai piedi del letto.
Indosso una canottiera e dei leggins, entrambi neri, per poi andare in bagno e lavarmi i denti.
Theo appare sulla soglia del bagno, con una mano che stringe il suo peluche, e con l'altra che si stropiccia l'occhio, visibilmente molto assonnato. <<Mamma voglio il latte.>>
Sputo l'acqua nel lavandino e poi chiudo il rubinetto e prendo l'asciugamano, passandomelo sulle labbra. Mi abbasso alla sua altezza e dico: <<piccolo stamattina facciamo colazione al bar dove lavora la mamma okay?>>
<<Perché?>>
<<Perché mammina è in ritardo. Su, adesso andiamo a vestirci.>>
Lo prendo in braccio e lo porto nella nostra stanza. Prendo una tuta da ginnastica e lo vesto velocemente, mentre i suoi occhietti sono ancora per metà chiusi.
<<Mamma ma c'è Jason?>>
<<Certo, però non devi chiamarlo quando è dietro al bancone, lo sai no?>>
Annuisce guardandomi mentre io gli metto le scarpe ai piedi.
Jason è un mio collega, infatti l'ho conosciuto al bar e col tempo siamo diventati ottimi amici. E' letteralmente innamorato di Theo, e Theo impazzisce per lui. Quel ragazzo ci sa proprio fare con i bambini, un giorno sarà un ottimo padre. Purtroppo non ha ancora trovato la donna della sua vita, tutte le ragazze che ha avuto lo hanno mollato, ed io mi chiedo come cavolo abbiano fatto. È così gentile e carino con tutti.
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STILL IN LOVE ||Justin Bieber
FanfictionJustin Bieber e Josephine Cooper: lui un uomo in carriera, sposato e padre di una bellissima bambina, lei una giovane donna ancora alle prese con i banchi di scuola. Cos'hanno in comune? Semplice, Josephine è la babysitter di sua figlia. Ma questo...