Capitolo 20

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JUSTIN

Dopo aver parcheggiato la mia bellissima Range Rover nera davanti alla scuola di Chloe scendo dall'abitacolo e chiudo la portiera, bloccando poi tutte le porte dell'auto con il bottone apposito collocato sulla chiave dell'auto. Chiave elettronica ovviamente.

Questa è la mia nuova bambolina, l'ultima arrivata nella mia (piccola) collezione, perciò esigo che sia trattata bene visto e considerato che questa sarà una macchina che guiderò soltanto io. Le altre due macchine che ho può benissimo prendersele Allison, anche se a lei non interessano molto le auto. Anzi, era anche contraria all'acquisto di questa. Ma d'altra parte quando mai è d'accordo con un'idea uscita dalla mia testa? Mai. Perciò non le ho dato nemmeno troppo peso quando l'ha vista e si è arrabbiata. In realtà non le ho dato nemmeno il tempo e la possibilità di dire la sua opinione, sono andato in camera di Chloe e mi sono messo a giocare con lei.

Come sempre davanti al cancello della scuola ci sono circa miliardi di genitori che chiacchierano nell'attesa del suono della campanella. Visto che non ho voglia di parlare con nessuno mi tengo al di fuori della folla. Nell'attesa mi appoggio ad un muretto posto un po' più lontano rispetto alla folla e metto i piedi incrociati. Tra le mani giocherello invece con le chiavi dell'auto.
Accanto alla scuola elementare c'è anche l'asilo. È un edificio più piccolo rispetto alla scuola elementare ed è ultra colorato. Sul giardino si vedono anche diversi giocattoli: una specie di mini parco divertimento.

A qualche metro da me vedo sedersi una ragazza dai capelli neri. Inizialmente penso che sia Jose ma quando noto che i capelli della ragazza sono decisamente più corti di quelli che ha Josephine scarto l'idea.
La ragazza è vestita con dei jeans corti ed una giacca di jeans sotto la quale intravedo quella che suppongo essere una canottiera, di colore rosso.

Per quale cavolo di motivo sto guardando pure i più minimi dettagli di quella ragazza? Forse perché somiglia così tanto a Josephine, caro Justin.

La ragazza si volta, mostrandomi finalmente il suo viso. Non appena la guardo incrocio immediatamente i suoi occhi di colore azzurro. Sono maledettamente belli.

<<Josephine.>>

Mi stacco dal muretto e cammino verso di lei, infilando le chiavi in tasca in modo da avere le mani libere. No, in realtà è solo perché stai sudando.

Sono nervoso all'idea di vedere Josephine? Non mi capisco nemmeno io stesso.

<<Hai tagliato i capelli?>> Chiedo retoricamente mentre lei scende dal muretto e mi saluta con un semplice e freddo <<ciao>>.

<<Sì.>> Sussurra quasi impercettibilmente mettendo le mani incrociate sotto al seno, facendolo risaltare maggiormente.

A quel gesto deglutisco e dico <<ti stanno bene.>> Porto una mano verso di lei e le sposto una ciocca di capelli dietro all'orecchio. Ed è la verità, è bellissima.

Si scosta e con un espressione un po' scocciata e triste esclama: <<Justin credo proprio che io e te non dovremmo parlarci più.>>

<<Cosa?>> Chiedo serio.

<<L'altro giorno ho incontrato tua moglie e aveva dei sospetti su di noi.>> Spiega Josephine.

Strano, Allison non mi ha raccontato niente. Ma credo di sapere su cosa sono fondati i suoi sospetti. Sono fondati sul fatto che io a volte la chiami Josephine. Naturalmente sapevo per certo che quando ho sbagliato a chiamarla, chiamandola col nome di Jose non mi aveva assolutamente creduto. Ma pensavo avrebbe fatto come tutte le altre volte: lasciando correre. Invece era addirittura andata a cercare Josephine per avere conferma della sua teoria?

STILL IN LOVE ||Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora