Capitolo 26

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JOSEPHINE

<<Mamma.>> Theo richiama la mia attenzione mentre io sono distratta nel guardare Todd.

Sono quasi le una e stiamo andando a pranzare dai miei genitori. Il mio piccolo mi ha dato la splendida idea di cogliere quest'occasione per portare Todd a spasso. Così eccoci qua che passeggiamo per le strade di Santa Monica. Tra l'altro oggi non c'è proprio un sole splendente come al solito, oggi è un po' più nuvoloso. Ma per me rimane comunque una giornata da ricordare visto che mi sono svegliata con Justin e Theo al mio fianco.

Di fatti non riesco a smettere di sorridere al solo pensiero.

<<Dimmi, amore.>> Mi volto verso il mio biondo.

<<Justin quando tornerà a casa nostra?>>

<<Presto piccolo, presto.>> Gli sorrido. <<Ti piace stare con lui?>>

<<Sì, è divertente.>>

<<Eccovi, finalmente! Non ci speravamo più sapete?>> Alzo lo sguardo e vedo mia madre sulla porta di casa con il grembiule leggermente sporco di salsa al pomodoro e un sorriso sul volto mentre ci osserva arrivare.

<<Scusa mamma, abbiamo deciso all'ultimo di venire a piedi in modo da portare il cane a spasso.>> Sorrido prima di baciare la sua guancia ed entrare in casa.

Mamma prende il suo amato nipotino in braccio e come al solito gli stampa dei bacetti sulla guancia dicendo frasi come: <<amore di nonna!>>

E io stupida che pensavo non avessero accettato un nipotino. I miei si sciolgono non appena lo vedono. E direi anche che lo viziano perché da quando siamo qua, le volte in cui l'ho lasciato con loro se n'è sempre tornato a casa con un giocattolo nuovo.

Li lascio alle loro tenerezze mentre sgancio il guinzaglio al cucciolo e lo lascio andare libero per casa. Ripongo il guinzaglio nella mia borsa e la poso sul divano mentre mi dirigo in cucina, dove trovo mio papà davanti ai fornelli. Cosa alquanto strana.

<<Hey, papà. Cos'ha cucinato di buono mamma?>> Sorrido mettendo una mano sulla sua spalla e sporgendomi in avanti per lasciare un bacio sulla sua guancia e sbirciare il contenuto delle varie pentole sul fuoco.

<<Tesoro, qua non c'è nessuno zampino di mamma; ho cucinato tutto io stavolta, assaggia.>> Afferra un cucchiaio e con esso raccoglie un po' di sugo, per poi avvicinarlo al mio viso.

<<Ehm...se hai cucinato tu non ci tengo, sai?>> Dico facendo roteare gli occhi e allontanandomi da quel cucchiaio.

So perfettamente che non ha cucinato lui perché l'odore di quel sugo è fin troppo buono per essere stato fatto da lui.

Non è che ho poca fiducia nelle potenzialità culinarie di mio padre, è che lo conosco. E so che se mette mano tra i fornelli potrebbe avvelenarci. E non scherzo.

È davvero un pessimo cuoco.

Una volta mamma era a lavoro ed eravamo soltanto noi due in casa. Avevo circa sei anni e dato che avevo iniziato a fare i capricci perché ero affamata, lui si era messo a cucinare qualcosa. Visto che non sapeva (e non sa) cucinare, aveva deciso di fare qualcosa di semplice. Aveva optato per una semplice frittata. Peccato che si era dimenticato di mettere l'olio sulla padella e aveva scambiato lo zucchero al posto del sale.

STILL IN LOVE ||Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora