Capitolo 16

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JOSEPHINE

Il suo viso si avvicina sempre di più al mio, fino ad arrivare a pochissimi centimetri da me. Le sue labbra sono schiuse e sento benissimo il suo respiro caldo, che come sempre, odora di menta. I suoi occhi nocciola fissano incessantemente le mie labbra, come del resto stanno facendo i miei occhi con le sue.
Mentre la distanza fra di noi diminuisce sempre di più, i miei battiti aumentano a dismisura. Sento il cuore che potrebbe uscirmi dal petto.

È una sensazione che non provavo da un bel po'.

Mentre il mio cervello mi sta praticamente urlando"cosa diavolo fai Josephine?!" io chiudo gli occhi e le nostre labbra si sfiorano appena. Il nostro breve contatto viene però interrotto dal campanellino.

Mi allontano di colpo da lui e mi volto verso la porta, dalla quale entra una ragazza di colore, con uno zaino in spalla ed alcuni libri in mano.

<<Buongiorno.>> Dico sorridendole dopo essermi schiarita la voce.

Ringrazio Dio che qualcuno ci abbia interrotti...

<<Salve.>> La ragazzina mi sorride per poi sparire fra gli scaffali.

Vedo Justin aprire bocca ma prima che dica qualcosa lo precedo alzandomi dalla sedia.
<<Io..io vado in bagno.>>

Vado al bagno e appoggio le mani al lavandino per poi guardare il mio riflesso allo specchio. Vedere me allo specchio, con quell'espressione ebete, le guance un po' più colorate del solito e sentire il mio corpo accaldato per il contatto mi ricorda tanto il giorno in cui ci siamo baciati per la prima volta.

Scuoto la testa per quest'ultimo pensiero ed esco dal bagno.

Torno alla scrivania e Justin non c'è. Scrollo le spalle e mi dico che sarà andato ad aiutare quella ragazza. Mi siedo e guardando fuori dalla finestra prendo tra le mani una penna.

<<Ehm..scusi, io ho preso questo qua.>>

Mi giro guardando di fronte a me e scopro che la fonte di quella voce è la ragazza di prima che tiene in mano un libro.

Prendo il quaderno sotto alla scrivania e segno il nome della ragazza, il nome del romanzo che ha preso e la data in cui quest'ultimo dev'essere restituito, e infine consegno a Theresa- il nome della ragazza- un foglio con le stesse identiche cose. Theresa mi ringrazia e le rivolgo un sorriso falsissimo mentre il suono del campanellino segnala la sua uscita dalla biblioteca.

Il mio sguardo cade su un foglio, posto sulla cattedra, sovrastato da un portapenne. Alzo il portapenne e prendo il bigliettino.

"Avevo delle cose da fare, me ne sono andato." -Justin

Da una parte sono sollevata che se ne sia andato...almeno non saremo costretti a parlare di ciò che è successo poco fa. Ma una parte di te voleva baciarlo, mi ricorda la mia coscienza, ma scelgo di non ascoltarla e fare finta di niente.

Prendo un foglio bianco e nell'attesa che entri qualcun altro lo scarabocchio facendo stupidi disegni o scrivendo cose a caso. In tutta la mattinata entrano più o meno sei persone, poi finalmente Pattie ritorna ed il mio turno finisce.

Entro in macchina e il telefono inizia a squillare. Lo prendo dalla borsa e la scritta "mamma" appare sul display. Scorro il dito sullo schermo e mi porto il telefono all'orecchio mentre giro la chiave e accendo il motore della mia auto.

<<Va bene, adesso arrivo.>> Metto giù e butto il telefono all'interno della borsa.

Esco dal parcheggio e inizio a guidare diretta verso casa dei miei genitori.

<<Ehilà!>> Esclamo chiudendo la porta alle mie spalle.

<<Tesoro eccoti qua! Com'è andato il primo giorno?>> Mi sorride mia madre prendendo il mio viso e lasciando un bacio sulla mia guancia.

Com'è andato? Non lo so nemmeno io sinceramente...

<<Direi..che è andato.>> Mi sforzo di sorridere.

Accenna un sorriso per poi continuare: <<adesso andiamo, il maleducato di tuo padre ha già iniziato a mangiare.>>

Andiamo in cucina e dopo aver salutato anche mio padre ci sediamo a tavola iniziando a mangiare ciò che mia madre ha cucinato.

In questi anni mi è mancata molto la cucina di mia madre, e anche i suoi piatti sproporzionati e i suoi pasti infiniti. Solo dopo aver vissuto un po' di tempo senza la sua cucina mi rendo conto che prepara davvero troppe cose. Ma non mi lamento. Ho proprio fame in questo momento.

Dopo aver finito di mangiare mi siedo sul divano a guardare qualche serie tv.

<<Jose, visto che quando te ne sei andata non ho voluto toccare più niente, stamattina ho deciso di mettere a posto ed ho trovato questo.>>

Mi giro verso mia madre che sta scendendo le scale con un libro di colore rosa in mano. Man mano che si avvicina noto che vicino a quel libro c'è un lucchetto e subito mi viene in mente che quello è il mio diario.

Ho iniziato a scrivere un diario a circa quindici anni ed ho smesso di scriverli nel momento in cui sono partita per Seattle. Quello che porta in mano mia madre è l'ultimo che ho scritto, quello che racchiude la storia mia e di Justin. Lì c'è scritto tutto: la prima volta in cui l'ho visto, il nostro primo bacio, la nostra prima uscita, la nostra prima volta, tutte le volte in cui abbiamo litigato, c'è persino scritto quando ho scoperto di aspettare Theo e quando me ne sono andata...o meglio ho scritto ciò che avevo in mente di fare.

Per un momento mi assale la paura che i miei abbiano letto il contenuto del mio diario, ma dall'altra penso che prima o poi dovrò pur dirgli chi è il papà del loro unico nipote. Anche se di certo non vorrei che leggessero le cose private della nostra storia.

<<L'hai letto..?>> Chiedo di getto mentre mi posa il diario tra le mani. Con le dita ripasso la scritta sulla copertina: Diario di Josephine Cooper, con tanto di cuoricino accanto e sotto di esso c'è raffigurata una J.

<<No, certo che no. Sono cose tue.>> Dice passandomi la chiave per aprire il lucchetto e di conseguenza il diario.

Apro il diario a casaccio ed inizio a leggere...

16/01/2013

Caro diario, oggi è Lunedì e mi dispiace se non ti ho scritto in questi ultimi due giorni ma ero fin troppo impegnata. Vedi, Justin ha deciso di farmi una sorpresa per il weekend. Visto che doveva andare ad un convegno di non so che cosa a Los Angeles- e ovviamente Allison non sarebbe potuta venire- ha portato me! Sono stati due giorni fantastici, abbiamo persino avuto la possibilità di girare in strada mano nella mano e di baciarci in pubblico!
E poi Sabato sera mi ha portato in un locale, un pub, abbiamo preso qualcosa da bere e abbiamo ballato. È stata una delle sere più belle della mia vita. Abbiamo dormito per la prima volta nello stesso letto ed è stata la cosa più bella del mondo svegliarmi ed avere lui al mio fianco. Ah, dimenticavo, gli ho fatto anche qualche foto mentre dormiva ma lui non lo saprà mai! Rimarrà un segreto fra me e te, anche perché la incollerò proprio qua affianco. <3

Domenica mattina, invece di scendere a fare colazione, siamo rimasti in camera. Ma non a dormire. Perché finalmente abbiamo fatto l'amore per la prima volta! E dire che è stato bello è riduttivo. Anche se faceva un po' male Justin è stato dolcissimo. Lo amo così tanto. Non posso nemmeno immaginare cosa ne sarebbe stato di me senza di lui. Non potrei mai vivere senza lui. Noi saremo per sempre. :) <3

Ti amo J.

Tua Jose. XoXo

STILL IN LOVE ||Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora