<<Questo l'avevo dedotto, ma non dovresti essere a lavoro?>>
Pattie non sembra minimamente accorgersi né della tensione che c'è nell'aria e neppure dello sguardo confuso che ha Justin. Anzi, da come parla tranquillamente sembra essersi totalmente dimenticata pure della mia presenza.
Mentre i due continuano a chiacchierare mi perdo nei miei pensieri guardando Justin. Non ha il solito vestito per andare a lavoro, ovvero uno smoking, bensì è vestito con i suoi soliti abiti sportivi e casual che mette al di fuori del lavoro. Ha una maglietta bianca parecchio aderente che lascia intravedere qualche tatuaggio sul petto e sull'addome, e pure qualche muscolo. Porta una giacca di jeans nera che si abbina perfettamente ai suoi pantaloni, appunto neri.
Lui è l'unica persona che starebbe bene anche con uno straccio addosso.
<<Bene allora oggi ci sarà Josephine con te.>> Basta questa frase per riportare la mia mentre fra i comuni mortali.
Eh? Che significa "ci sarà Josephine con te"?
Mi maledico per non aver ascoltato la loro conversazione. Sono un'idiota. Adesso non ho la più pallida idea di cosa io debba fare o dire.
<<Uhm? Scusate non stavo ascoltando..>> Decido di optare per la sincerità.
Gioco con il portachiavi attaccato alle chiavi dell'auto mentre guardo Pattie, aspettando una sua risposta.
<<Non preoccuparti, ho solamente detto che oggi ho un bel po' di cose da fare e quindi non posso stare qua, sarebbe dovuta esserci la moglie di mio figlio ma purtroppo mia nipote è malata ed è dovuta restare a casa con lei. Però al suo posto c'è mio figlio, ti spiegherà tutto lui non preoccuparti.>> Mi sorride e mi porge il cartellino col mio nome che io devo attaccare alla maglietta.
Non so se avrei preferito Allison o Justin. Se avessi dovuto lavorare con la prima avrei dovuto sorbirmi tutte le sue domande sul mio "ragazzo" e su Theo, e lei non avrebbe di certo esitato a raccontarmi della relazione fra lei e Justin. Ne sono certa. Mentre con quest'ultimo non ho la più pallida idea di come potrebbe andare a finire questa giornata. Se solo provo a pensarci mi si annebbia la vista.
Però c'è un lato di me estremamente felice di averlo così vicino e un altro lato che vorrebbe scappare a gambe levate il prima possibile. Provo delle sensazioni altamente contrastanti e non so come agire.
Più ci penso e più il mio cervello va in pappa.
Dopo pochi minuti Pattie ci saluta lasciandoci ufficialmente soli.
<<Da dove iniziamo?>> Esordisco dopo aver sentito il campanellino posto sopra la porta d'ingresso suonare; segno dell'uscita di Pattie dalla biblioteca.
Lui sembra voler dirmi qualcosa, ma poi pare cambiar idea. <<Seguimi.>>
Nel silenzio più totale attraversiamo i vari scaffali della biblioteca, e poi Justin mi conduce su per le scale, iniziando a mostrarmi ogni singolo angolo della biblioteca.
Al piano di sopra, oltre agli scaffali stracolmi di libri, ci sono anche dei lunghi tavoli sui quali sono perfettamente disposti dei pc.
Dopo aver visto praticamente l'intera struttura torniamo al piano di sotto.
<<Tu dovresti stare qua.>> Dice indicandomi una scrivania, posta a pochi metri dalla porta d'ingresso.
<<Okay..tutto qui?>> Chiedo quando finisce di spiegarmi tutto ciò che devo fare: ovvero starmene seduta ed aspettare che qualche cliente mi chieda qualche informazione, trovare i libri per i clienti e segnare l'entrata e l'uscita dei libri che la clientela ha preso oppure, nel primo caso, riportato.
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STILL IN LOVE ||Justin Bieber
FanfictionJustin Bieber e Josephine Cooper: lui un uomo in carriera, sposato e padre di una bellissima bambina, lei una giovane donna ancora alle prese con i banchi di scuola. Cos'hanno in comune? Semplice, Josephine è la babysitter di sua figlia. Ma questo...