<<Amore io vado alla toilette.>> Dice Allison alzandosi dalla sedia e andando verso il bagno del ristorante.
<<Quindi lavorate entrambi alla caffetteria?>> Chiede Justin riprendendo il discorso che la sua consorte aveva interrotto con il suo intervento.
Sono ormai trenta minuti che ci sta bombardando di domande. Domande su domande... mi chiedo quando ne avrà abbastanza.
<<Sì.>> Rispondo io.
<<E tu che lavoro fai?>> Domanda Jason, ormai stufo dell'atteggiamento di Justin.
<<Io lavoro in un'azienda come->> la sua frase viene interrotta dal suono di un cellulare, quello di Jason.
<<Scusatemi, è mia madre, devo assolutamente rispondere.>> Si alza ed esce dal ristorante sotto il mio sguardo di totale disappunto. Ma cos'ha in testa? Mi sta lasciando qua da sola con Justin. Giuro che stasera è la volta buona che lo meno, non ne sta combinando una giusta.
<<Davvero?>> La voce di Justin mi distrae dalle mie paranoie, che cerco subito di mascherare portandomi il bicchiere di vino rosso alle labbra.
<<Cosa?>>
<<Mi hai lasciato per quello?>> domanda con aria di sufficienza.
<<Non ti ho lasciato per lui..>> Alzo lo sguardo cercando di mantenere il suo, attualmente incollato ai miei occhi.
Mi mette così in soggezione quando mi fissa.
<<Allora perché sei andata via? Perché sei venuta qua?>> Domanda con voce bassa avvicinandosi a me e poggiando entrambi i gomiti sul tavolo, mentre i suoi occhi mi scrutano.
<<Non sono affari tuoi.>> Cerco di sostenere il suo sguardo fallendo miseramente e spostandolo verso il basso, iniziando a fissare un punto indefinito del tavolo. Vista la strana situazione e il nervosismo per essere rimasta da sola con Justin, inizio a giocherellare con le posate.
Mi sento un'idiota. È ovvio che siano anche affari suoi... Ma cos'altro potrei dirgli?
<<Non sono affari miei? Io davvero non ti capisco. Andava tutto bene, cos'è che ho sbagliato? Ti avevo persino detto che avrei lasciato tutto per te e tu che hai fatto? Te ne sei andata. Ecco perché mi dicevi sempre che non ne valeva la pena rovinare la mia famiglia per te; perché per te era solo un gioco no? Ed io che ti riempivo sempre di attenzioni e di regali, tutto tempo perso, no? O forse era solo quello il tuo interesse? Insomma avevi qualcosa da raccontare alle tue amichette e regali preziosi da sfoggiare.> Parla stavolta con voce un po' più alta ed alzandosi dalla sedia, attirando l'attenzione della maggior parte delle persone sedute in sala.
Perché mai avrei dovuto usarlo? Pensa che m'interessavano solo i suoi soldi? Pensavo sapesse che sono chilometri lontana da quel tipo di ragazza. Se è arrivato a pensare queste cose sul mio conto ritiro tutto: lui non mi conosce affatto.
<<Che cavolo stai dicendo? Pensavo tu avessi capito che tipo di ragazza avessi davanti, ma probabilmente mi sbagliavo.>> Sbotto alzandomi. Può dire ciò che vuole ma non che stavo con lui solamente per i suoi regali, è l'ultima cosa che potrebbe dire contro di me.
<<Sì, hai ragione. Probabilmente mi sbagliavo sul tuo conto. Credevo fossi veramente innamorata di me invece vedo che ti sei ripresa molto velocemente dalla nostra relazione, adesso non hai solo un fidanzato, ma anche un bambino! Dimmi, dopo quanto siete finiti a letto insieme?>>
Questo è troppo. Vado verso di lui e gli tiro uno schiaffo per poi andarmene velocemente fuori da quel dannato ristorante.
Ero quasi certa che si fosse dimenticato di ciò che eravamo, ma non credevo mi considerasse una ragazza facile.
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STILL IN LOVE ||Justin Bieber
FanfictionJustin Bieber e Josephine Cooper: lui un uomo in carriera, sposato e padre di una bellissima bambina, lei una giovane donna ancora alle prese con i banchi di scuola. Cos'hanno in comune? Semplice, Josephine è la babysitter di sua figlia. Ma questo...