Capitolo 14

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JOSEPHINE

Lunedì mattina.
Non ci posso credere, questa settimana è letteralmente volata ed oggi è il grande giorno. Anzi, più che grande direi enorme. Theo va per la prima volta all'asilo ed io inizio a lavorare come bibliotecaria. Sono talmente in ansia ed elettrizzata per questa giornata che ho messo la sveglia alle sei e mezza del mattino anche se Theo va all'asilo alle otto e un quarto ed io entro a lavoro alle nove.

Molto esilarante per una persona che è quasi sempre in ritardo, mi ricorda il mio subconscio.

Scaccio via quel pensiero e stando attenta a non svegliare il piccolo, striscio fuori dalle coperte.

Mi dirigo in bagno ed apro l'acqua della doccia, aspettando che essa diventi calda mi libero dal mio pigiama.

Entro in doccia e mi rilasso all'istante sentendo le goccioline d'acqua quasi bollente scorrere lungo il mio corpo nudo.

Niente è più rilassante di una bella doccia calda.

Durante questa settimana mi sono divertita molto ed io e Jason abbiamo portato Theo in parecchi posti. Ho trascorso anche un paio di sere in compagnia dei miei genitori, ormai già innamorati del piccolo terremoto Theo.

Oggi però finisce il divertimento: io e Jason iniziamo il lavoro e mio figlio l'asilo.

Ieri ho passato circa due ore al telefono con Cassidy, ha detto che alla caffetteria il clima non è più lo stesso senza me, Jason e soprattutto Theo, ed io l'ho invitata a venirci a trovare. Manca anche a me. D'altra parte era una delle poche amiche che avevo lì a Seattle e sarei molto felice se venisse a trovarmi. Ieri le ho anche accennato di Justin, ovviamente senza spiegarle troppo affondo la situazione. Le ho solo detto che il padre di Theo abita da queste parti e ogni volta che varco la soglia di casa mia ho paura d'incontrarlo. L'ultima volta che l'ho visto è stato alla spiaggia, quando abbiamo parlato un po'... E sinceramente sono contenta di non averlo incontrato altre volte.

È troppo doloroso vederlo.

Scaccio via quei pensieri.

Perché da quando l'ho visto non faccio altro che pensarci? Prima il pensiero di lui non era così frequente, anzi...ero fin troppo indaffarata per pensare a lui. E lì era anche più facile distrarmi, avevo il lavoro, Theo e nessuno poteva aiutarmi a gestire i miei impegni. Invece adesso che sono qui mi ritrovo a camminare per le stesse strade in cui ho sempre sognato di camminare mano nella mano con lui, mi ritrovo a passare davanti a casa sua, mi ritrovo ad entrare nella mia vecchia cameretta e a pensare a quante volte abbiamo fatto l'amore su quel letto... Ovunque mi giri tutto parla di lui, ed è così stressante per il mio cervello e anche per il mio cuore...

Avvolgo i miei capelli in un asciugamano a mo' di turbante e asciugo il mio corpo prima di indossare il mio intimo coordinato.

Guardo la mia immagine riflessa sullo specchio mentre accendo il phon e asciugo anche i capelli.

Vado in camera e ansiosa controllo quanto tempo mi rimane ancora. Fortunatamente sono solo le sette.

Ho ancora un po' di tempo, ripeto a me stessa cercando di rilassarmi.

Metto una gonna marrone che arriva un po' più sopra del ginocchio ed una camicia di colore bianco. Ai piedi decido invece di mettere delle semplici ballerine, comode ma eleganti, a mio parere.

STILL IN LOVE ||Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora