Capitolo 12

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Le note di una canzone a me sconosciuta giungono al mio orecchio, costringendomi ad aprire gli occhi e quindi a svegliarmi. Man mano che sbatto le palpebre dei miei occhi, mettendo a fuoco l'immagine della mia stanza nella mia testa, il suono sembra sempre più vicino.

Chi è che mette questa musica di Lunedì mattina?

Accanto a me il letto è vuoto. Possibile che mio figlio di tre anni si svegli sempre prima di me? È incredibile. Dovrei svegliarmi io prima di lui, invece accade sempre il contrario.

Il fatto che a volte non ci sia accanto a me al mio risveglio non è che mi piaccia moltissimo ma ultimamente succede sempre più spesso. Ormai viviamo qui, nella nostra nuova casa, già da una settimana e puntualmente mi sveglio senza nessuno accanto, mi viene un attacco di cuore e poi sul tavolo della cucina trovo sempre uno stupido biglietto con scritto che Theo è da Jason.

Scosto le coperte dal mio corpo e mi dirigo in bagno. Apro il getto dell'acqua fredda e lego i miei capelli in una coda alquanto spettinata prima di bagnare il mio viso con quell'acqua ghiacciata.

Noncurante della mia maglia lunga (che uso come pigiama) e della mia coda di cavallo fatta a casaccio; vado in cucina. Ad ogni passo che compio sento il suono della musica sempre più vicino. Resto sbalordita nel trovare Theo con il telecomando in mano, posizionato proprio davanti alla tv: ovviamente su un canale di musica.

Prima cercava di prepararmi la colazione cuocendo addirittura il latte nel microonde, adesso accende la televisione e mette la musica da solo... Siamo sicuri che ha solamente tre anni e non di più?

Mi stupisce sempre di più.

Vado verso di lui e gli scompiglio i capelli prima di lasciargli un bacio sulla testa e dargli il buongiorno. Prima che io me ne vada cerca, per quello che può, di abbracciarmi e attirarmi a sé, allacciando le sue piccole braccia attorno al mio collo. Come sua abitudine lascia un dolce bacio sulle mie labbra. Beh, questo è meglio di qualsiasi altro buongiorno che mi abbiano mai dato.

Vado in cucina e da buona madre quale sono, inizio a preparare la colazione per me e Theo.

Oggi io e Jason avevamo deciso di andare a consegnare dei curriculum qua e là in modo da trovare lavoro. In realtà sono io l'unica a doverlo trovare, il mio migliore amico è già stato assunto da una casa editrice. Jason adora, proprio come me, leggere e scrivere ed infatti ha conseguito gli studi universitari seguendo i corsi di letteratura inglese, filosofia e roba varia. Anche il mio progetto era quello di seguire i suoi stessi studi, per fortuna o per sfortuna non ho potuto. Però non mi pento di niente, ho avuto qualcosa sicuramente migliore di una stupida carriera: un figlio.

<<Theo vieni qua, il latte è pronto.>> Lo richiamo cercando il sovrastare la musica che lui sembra star ammirando con molta attenzione, fissando lo schermo del televisore e succhiandosi un dito mentre con l'altra mano tiene in pugno il telecomando.

Ovviamente a sentir parlare di cibo e sentendone probabilmente il profumo si risveglia dal suo stato di trance e premendo il tasto rosso del telecomando lo lascia sul divano e corre verso il tavolo. Con un po' di sforzo sale sulla sedia ed io mi metto accanto a lui, mentre iniziamo a consumare il nostro cibo.

<<Sai che domani inizi ad andare all'asilo amore?>> Chiedo guardandolo mentre lui è intento a versare i cereali nel suo latte.

È esilarante il fatto che la tazza di latte che ha davanti è quasi più grande di lui. Fisicamente è un bambino molto docile, anche se si porta un po' più alto dei bimbi della sua età.

<<Sì, e tu vieni con me?>> Chiede con noncuranza prima di prendere un'altra cucchiaiata di quelli che sono i suoi cereali preferiti.

Fin da quando è venuto al mondo non me ne sono mai separata e se l'ho fatto è sempre stato sempre per un breve periodo; quindi non credo sarà facile per lui stare un po' di tempo lontano da me. E sinceramente penso che anch'io soffrirò questa lontananza, anche se solo per poche ore al giorno. Però è bellissimo vederlo crescere e diventare sempre più grande.

STILL IN LOVE ||Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora