Capitolo 47

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JOSEPHINE

Mentre sono impegnata a scendere le scale d'entrata della biblioteca, il mio telefono inizia a squillare. Lo tiro fuori dalla borsa e noto che il mittente della chiamata è Cassidy: in un solo secondo realizzo di essere stata decisamente una pessima amica, ultimamente.

Sono settimane, mesi forse, che non le invio neanche un misero sms.

Da quando sono partita ci siamo sempre sentite via sms oppure con delle video chiamate ma soltanto adesso mi rendo conto che non lo facciamo da molto, troppo tempo.

Rispondo subito, portandomi il telefono all'orecchio e non appena sento la sua voce mi sento felice. Lei è una delle persone che mi ha aiutata di più - dopo Jason - con Theo. È sempre stata un'ottima amica per me e averla "messa da parte" in questo modo, senza neanche rendermene conto, non è di certo una bella cosa. D'altra parte però, la sua voce è tutt'altro che arrabbiata.

<<Cassy! Dio, quanto mi è mancato parlare con te al telefono.>> Confesso continuando a camminare lungo il marciapiede.

<<Come va da te? Il mio piccolo?>> Domanda.

<<Theo sta benissimo, è circondato da "amore" praticamente.>> Sorrido pur essendo consapevole del fatto che lei non possa vedermi.

<<Come va con Justin?>> Dal modo in cui mi pone la domanda traspare tanta, tanta curiosità.

<<Alla grande direi, sai adesso vive con me e finalmente sia la mia famiglia che la sua sa di noi.>> Inizio a raccontarle tutto ciò che è successo negli ultimi mesi nella mia vita e lei mi ascolta con attenzione. Nel frattempo mi ritrovo a camminare per le strade della mia città senza nemmeno una meta precisa.

<<Sarei tanto curiosa di conoscere Justin e di vedere se hai davvero ragione a dire che è fantastico in tutto.>> Mi imita nelle ultime parole, visto che è ciò che le ho sempre detto.

<<Ho ragione, ho ragione fidati.>> Ridacchio.

<<Vorrei vedere anche com'è cresciuto il mio piccolo rubacuori, mi manca troppo avere quel bimbo tra i piedi.>> Dice.

<<Quindi sei curiosa di vedere tutti tranne la sottoscritta? Io non ti manco?>> Faccio finta di essere offesa.

<<Certo che mi manchi scema. Ormai è diventato noioso lavorare alla caffetteria senza te.>> A differenza mia, lei non è affatto ironica.

<<Manchi anche tu.>> Sospiro portandomi dietro all'orecchio una ciocca di capelli.

<<Perché non venite tutti e tre qua? Anch'io ho qualcosa da raccontarti e da farti vedere...>> Dice vaga.

<<È successo qualcosa di cui io non sono a conoscenza?>> Domando curiosa.

<<Eh già. Invece di dirtelo al telefono vorrei fartelo vedere di persona.>> Mentre dice queste parole immagino la sua faccia da furbetta che cerca un pretesto per farmi tornare a Seattle.

<<Credo che Justin non avrà niente in contrario a fare un piccolo viaggio a Seattle.>> Subito dopo aver detto ciò sento Cassidy urlare un euforico: <<sì!!>>, così rido.

STILL IN LOVE ||Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora