Capitolo 4

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JOSEPHINE

<<Prima o poi ci scopriranno se non la smettiamo di fare gli stupidi.>> Sussurro fissandolo negli occhi mentre la sua presa sui miei fianchi aumenta. Si avvicina a me tanto da darmi la possibilità di percepire il suo respiro caldo sulla pelle del mio collo, che si è chinato a baciare, ignorandomi completamente.

<<Grazie per ascoltarmi, ti hanno mai detto che sei proprio un bravo ascoltatore?>> Rido mettendo una mano tra i suoi morbidi capelli; i quali amo scompigliare in modo che lui si arrabbi. Odia quando qualcuno gli spettina i suoi amati capelli, è una delle sue fissazioni inutili.

<<Perché non spegni un po' il cervello? A volte ti servirebbe essere un po' impulsiva sai?>> Mi guarda negli occhi, con il suo sguardo penetrante.

<<Lo so Justin, ma non siamo in un gioco, se ci scoprono non esce la scritta "game over", e non puoi riavviare il gioco sai? Scoppierebbe una guerra se ci scoprissero...>>

<<Davvero? Cazzo mi hai aperto un mondo!>> Esclama prendendomi in giro. <<E dai piccola rilassati.>>

Si china di nuovo a baciare il mio collo mentre io posiziono le mie mani dietro alla sua nuca. Le sue mani grandi accarezzano invece la pelle scoperta dagli shorts. Col pollice compie dei movimenti circolari sulle mie cosce, per poi afferrarle entrambe, portandosele dietro alla sua vita, in modo da intrufolarsi tra le mie gambe e annullare completamente le distanze tra i nostri corpi.

Mentre le sue labbra si posano sulle mie, dando vita ad un bacio pieno di passione, la sua mano sinistra sale lungo il mio corpo fino ad arrivare ai bottoni della mia camicia: a quel punto decido di fermarlo.

<<Hey, non credo sia il momento è il luogo adatto in cui fare certe cose...>> Sussurro col fiato corto staccandomi da lui, mentre poso una mano sopra al legno della scrivania sulla quale sono seduta.

<<Perché no?>> Chiede guardandomi con le labbra gonfie per via del bacio, dato forse con troppa foga. Sorride e non posso fare a meno di pensare di quanto a volte sia più ragazzino di me.

<<Siamo nel tuo ufficio, dietro a quella porta ci sono un sacco di persone, non voglio che i tuoi colleghi sentano qualcosa!>> Arrossisco abbassando un po' lo sguardo.

<<Okay... mettiamola così, se tu riesci a non urlare come fai sempre magari non ci sentirà nessuno.>> Mi prende in giro facendomi l'occhiolino.

<<Come se tu non emettessi alcun suono.>> Dico incrociando le braccia sotto al seno, subito dopo avergli tirato un piccolo schiaffo sul petto.

<<Facciamo a gara a chi fa meno rumore?>>

<<Ma da dove ti vengono queste idee? Sei un'idiota!>> Rido tirandogli un'altro piccolo schiaffo sul petto, ricevendo in cambio un sorrisetto pieno di malizia.

A volte mi chiedo se abbia sul serio quasi ventisei anni, è così immaturo a volte. Ma lo amo per questo.

<<Guarda che sono serio.>> Dice riprendendo a baciarmi sulle labbra, facendo cessare le nostre risate.

Metto le mani tra i suoi capelli mentre lui torna ad armeggiare con i bottoni della mia camicetta, sganciandoli uno ad uno, fino a togliermela e a lasciarmi in reggiseno davanti ai suoi occhi lussuriosi.

STILL IN LOVE ||Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora