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Magnus.
《Quindi mi stai dicendo che..》
《Sono stato in terapia per due anni da Stephan e ho preso regolarmente psicofarmaci.》le mani tremavano,mentre aspettavo una sua qualsiasi reazione.Un insulto per avergli mentito,una domanda,qualsiasi cosa.
Abbassai lo sguardo sulle mie mani che non riuscivano a fermarsi.
《Guardami.》il tono di voce fermo,autoritario.
Alzai lo sguardo,incorciando i suoi occhi puntati nei miei.
《Perché non me l'hai mai detto?》l'espressione era neutra,nemmeno una singola emozione.
《Me ne vergogno tanto.》confessai con sincerità.《Mi vergogno di essere cosí debole,di non essere riuscito ad affrontare il lutto,in un modo decente.》sentii gli occhi pizzicarmi.《mi vergogno di essere stato violentato.》e le lacrime cominciarono a scendere,come fiumi,senza che neanche me ne accorgessi.L'avevo confessato di impulso senza pensarci.
E finalmente vidi una sua reazione.
Spalancó gli occhi,cominciando a balbettare in un modo che,in un'altra situazione avrei trovato maledettamente tenero.
《V-violentato?》balbettó.
《Una settimana dopo la morte di mamma.》mormorai,i ricordi che riaffioravano.

Le mani di Thomas,sui miei fianchi,la sensazione delle sue mani che graffiavano,tiravano.E la corda,quell'attrezzo infernale di cui portavo ancora le cicatrici.
Era legata alle mie braccia e alle mie gambe e tagliava come una lama.
La pelle di un ragazzino di appena 14 anni con una vita da poter vivere.

Tremai a quel ricordo,cercando di non farlo sembrare particolarmente evidente.
《Non solo una volta.》sospirai.《per 2 mesi.》mormorai,le mani ancorate alla pelle del divano.《due volte,anche tre alla settimana.》avevo gli occhi talmente offuscati a causa delle lacrime,da non riuscire neanche a vedere chiaramente i movimenti,che il ragazzo davanti a me stava facendo,ma li sentivo.
Percepii le sue mani poggiarsi sulle mie guance asciugandole,arrivando fino agli occhi accarezzandoli leggermente.
《Amore.》mi chiamó《ascoltami.》continuó.Annuii a fatica,ancorandomi a lui,che nel frattempo si era seduto accanto a me.《ma soprattutto guardami.》sollevai lo sguardo.
《Ti senti al posto giusto accanto a me?》domandó,una sicurezza che non gli avevo mai visto nella voce.
《Sono nel posto giusto solo accanto a te.》dissi semplicemente.
《Racconta.》sussurró《supera i tuoi mostri,con me.》
《Te ne andrai.》mormorai.
Sentii la sua mano stringere la mia e mi tranquillizzai.
《Magnus.》mi richiamó.《Non vado da nessuna parte.》e mi bació.
In modo profondo,come a volermi infondere tutta la serenità e l'amore del mondo.
E parlai.

Alec.
Un moto di rabbia mi attanaglió lo stomaco.
Le violenze su un ragazzino,che non aveva neanche la forza di reagire.
《Ti ricordi quel segno sbiadito che ho lungo il fianco?》mormoró.《é una vecchia cicatrice,causata da quella maledetta corda》confessó.
《Ora lui dov'é?》la mascella serrata e la mano destra che stringeva con forza il bracciolo del divano.
《In galera.》disse semplicemente.《Mi portarono da Stephan quelli dell'Accademia di Chicago,dopo una crisi di panico avuta di notte.》continuó.《Entrai in terapia,seguito da lui,per circa 2 anni,dove mi prescriveva a piccole dosi,psicofarmaci per farmi dormire.》mi spiegó.《Fu proprio lui,quasi alla fine della terapia a convincermi a denunciarlo.》
《Quest'uomo era il compagno di madre?》
Annuii.《era un avvocato che aveva aiutato mia mamma nelle pratiche di divorzio con mio padre e che diceva di essersi innamorato di mia madre.》sospiró.《ho sempre pensato di essermi meritato queste violenza,ma ora..no.》singhiozzai.《Stephan mi ha salvato la vita.》concluse.《É stato l'unica persona a credermi per due anni.》
《Io ti avrei creduto.》esclamai deciso.
《Credimi,non mi avresti capito neanche tu.》esclamó con un filo di ironia.《chi ascolta i ragazzini?》disse retorico.《Ogni volta che cercavo di parlarne con qualcuno,mi ridevano in faccia,dicendo che cose del genere accadevano soltanto nei film.》continuó.《ma il mio non era un film,era la mia realtà.》
《Allora la tua paura del buio..》
《Lo stanzino dove mi chiudeva,era così buio.》la sua voce tremava.
《Magnus.》lo tirai ancora di piú contro di me e lui di conseguenza,schiacció il viso contro l'incavo del mio collo.Dopo pochi secondi sentii le sue lacrime salate,bagnarmi la spalla e i suoi singhiozzi essere affogati contro di essa.
《Ci sono io Mag,e ti giuro che non ti lascio.》promisi,stringendolo a me e lasciando un bacio sulla sua fronte.
《Giuralo.》
《Lo giuro sulla mia stessa vita.》

Bussai alla porta di quell'appartamento di cui Jace,mi aveva dato l'indirizzo.
《Chi é?》una voce a me sconosciuta,si avvicinó alla porta aprendola subito dopo.
Davanti la porta si presentó un ragazzo,doveva avere più o meno 25 o 26 anni.
《E tu...》mi svegliai dai miei pensieri,e risposi prontamente.《Cercavo Stephan,sono Alec,il figlio di Maryse.》appena capí mi sorrise,invitandomi ad entrare e porgendomi la mano.《Molto piacere,sono Ronnie,il figlio maggiore di Stephan.》
《il piacere è mio.》la strinsi di rimando,sorridendo.
《Aspetta che ti chiamo papà.》scomparve dietro una porta e notai gli scatoloni per terra,sinonimo del fatto che Stephan,stesse organizzando il trasloco per andare a vivere con mamma.
《Alec,che piacere.》Stephan,spuntó dalla porta che dava sulla cucina,seguito dal figlio.
《Papá,io vado.》gli cominicó.《Devo accompagnare Crystal a scegliere la torta,per le nozze.》
Uscí,chiudendosi la pesante porta di legno alle spalle.
《Si deve sposare.》rise l'uomo,facendomi segno di seguirlo in cucina.
《Cosa ti posso offrire?》domandó cortese.
《Qualsiasi cosa.》dissi semplicemente io.Mi passò una lattina di Cola,prendendone anche una per lui.
《Come ti posso aiutare?》
《Eri lo psicologo di Magnus,vero?》
Sentii il rumore della lattina poggiata sul mobile e un suo profondo respiro.Poi sorrise.
《Ero convinto che te l'avrebbe detto.》mi fece sapere.《ti ha raccontato tutto,tutto?》
《Tutto.》confermai.
《Sono uno psicologo,è il mio lavoro.》
《Infatti ti volevo ringraziare.》
《Di aver fatto il mio lavoro?》ironizzó lui.
《Sai quanto è difficile confessare cose del genere.》dissi velocemente.《ho studiato per due anni psicologia al college e so di cosa si tratta.》conclusi,prendendo un sorso dalla Cola.
《Devi sapere.》mi spiegó.《che tirare fuori dalla psiche di un ragazzino ció che si prova in quei momenti è un vero e proprio inferno.》continuó.《Fui talmente trasportato e portato ad un istinto paterno per quel povero ragazzino,che per non farlo soffrire ancora di più attraverso gli incubi,cominciai a prescrivergli piccole dosi di psicofarmaci.》la sua voce era emozionata in quel momento.《potevo essere radiato dall'albo dei medici da un momento all'altro.》mi confessó《quando mi raccontò di essere andato a denunciare Thomas,mi sentii finalmente fiero del lavoro che avevo fatto in quegli anni.》mi confessó.《Il ragazzino che conoscevo era diventato un uomo che stava riprendendo finalmente in mano la sua vita,senza paura.》
《Lui continua a ripetermi che gli hai salvato la vita.》gli dissi la verità.
《E lui l'ha salvata a me.》si sedette sullo sgabello davanti al piano cucina e mi fece segno di sedermi di fronte a lui.
《Avevo divorziato da appena un mese con mia moglie.》mi spiegò.《Non voleva lasciarmi vedere i miei figli,Ronnie,che hai appena conosciuto,e Roy,più piccolo di te,di un anno.》i suoi occhi blu,viaggiavano sul marmo,senza guardarmi.
《Bevevo,molto.》mi confessó.《volevo abbandonare quel lavoro che per anni mi aveva appassionato tanto..》prese una pausa prendendo un sorso dalla lattina.《soltanto l'arrivo di Magnus,quella notte,al Centro Sociale di Chicago,mi mosse qualcosa dentro.》
《Cosa?》domandai curioso.
《Mi disse -hey,facendo questo lavoro puoi salvare persone speciali,continualo,forse ti aiuterà a superare anche questa!- e cosí é stato.》esclamó.《ho avuto il coraggio di ingaggiare un avvocato decente,ma soprattutto ho vinto la causa contro mia moglie riuscendo a dare ai miei figli,libera decisione,di quando,come e perché dovermi vedere.》
《Quindi sono stati liberi di vederti in qualsiasi circostanza?》domandai.Quella conversazione si stava trasformando in uno studio reciproco,in una conoscenza.
《Come vedi Ronnie,ha le mie chiavi di casa.》disse ironico.《E spero che non ti dia fastidio che a breve abbia anche quelle di casa di tua madre.》sorrise.
Sorrisi anche io.《Da quanto vi conoscete?》
《Un anno a Settembre.》sorrise.
《Quindi quando-》
《Stava ancora con tuo padre.》mi guardò.《Alec tua mam-》lo bloccai,parlandogli semplicemente.《mamma,è stata tradita da papà decine di volte.》cominciai.《con segretarie,con colleghe di lavoro..》elencai.《Se tu sei colui che la rende felice,che ben venga e ti dico che ha fatto bene a frequentarti.》lo tranquillizzai.《La nostra famiglia ha avuto fine quando papà non ha accettato il mio coming out.》dissi triste.
《Lí è il non concedere una libertà a una persona di essere se stesso》sentii la sua mano sulla mia spalla《E ricorda sempre,la prima cosa al mondo,è la libertà.》

Musicology.||MalecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora