Alec.
《Alec è due settimane che sei lì dentro.》urlò mia sorella dal retro della porta.
Non avevo voglia di fare niente.
Il dolore della morte di Max,mio fratello minore di appena 9 anni,quattro anni prima,mi aveva preso in pieno.
Ripensai alla frase pronunciata da Magnus,settimane prima.《A volte,la vita ha dei piani forse il mio piano era questo.》
Il piano della vita di Max,non era morire.
Ed era solamente colpa mia.《Alec,mi accompagni al parco?》
《Max,ti prego,devo studiare per i test di ammissione.》
《Ci posso andare con Jace allora?》
《Ti accompagno io,campione》sorrise il biondo.E quel maledetto camion,li aveva presi in pieno.
Jace se l'era cavata con un paio di Fratture.
Ma Max,non ce l'aveva fatta.
Ed era solamente colpa mia.
Il piano della sua vita,era crescere,diventare un grande fumettista,anzi uno scrittore.《Voglio diventare uno scrittore,di libri fantasy,come quelli che piacciono tanto a Simon,l'amico di Izzy.》
Sentii nuovamente Izzy urlare dall'altro capo della porta.
《Stai facendo preoccupare persino Jordan.》prese una pausa《ed è un record.》Sentii una voce accanto lei dire.《Alec,sono Ragnor,il migliore amico di Magnus.》alzai lentamente la testa dal cuscino.《ti ha fatto qualcosa?》domandò.《è distrutto,pensa di aver detto qualcosa fuori posto.》continuò il ragazzo.《non vuole uscire la sera,e passa le giornate o in palestra o a studiare.》
Mi appoggiai alla porta e urlai《non mi ha fatto niente.》tra i singhiozzi.
Piangevo a ripetizione.
《Alec,che sta succedendo?》sentivo i continui pugni sulla porta da parte di Izzy.《Alec,cazzo rispondimi.》prese un grosso respiro.《se ti ha fatto qualcosa gli vado a tranciare le palle.》urlò.
《Izzy,guardati il polso.》sussurrai,riferendomi al tatuaggio che avevamo tutti e tre.
《Ah.》disse.
Scivolai con la schiena contro la porta,affogando i singhiozzi,sulle mie mani.
《È colpa mia.》ripetevo in un loop disconnesso.Magnus.
《Bane.》sentii la porta della mia camera aprirsi e la figura slanciata di Isabelle Lightwood entrare.
Mi voltai sulla sedia girevole e la guardai.
《Isabelle,cara dimmi tutto.》dissi velocemente,dicendole di accomodarsi.
《Alec.》esclamò semplicemente.
《Come sta?È uscito?Sta bene?》domandai a raffica,avvicinandomi con la sedia a lei che intanto si era seduta sul letto.《Non è uscito.》prese un grosso respiro.《ma ho capito perchè sta così,e non è colpa tua.》
Ritornai a respirare regolarmente.
《Ma ho bisogno di te.》
《In che senso hai bisogno di me?》chiesi abbastanza confuso.
Mi raccontò tutto,della morte del fratello,del tatuaggio,del fatto che Ragnor,gli avesse raccontato del nostro incontro in palestra di conseguenza della mia situazione familiare e delle parole che gli avevo detto.
《Conosco mio fratello,e non si è mai aperto con nessuno come ha fatto con te.》sussurrò.《e forse ora sei l'unico che può,convincerlo ad uscire.》
《Perchè proprio io?》continuai confuso.《abbiamo parlato per solo due giorni.》
《Perchè l'hai fatto aprire al mondo e alle proprie paure.》mi spiegò.《Non so come ma gli hai infuso un pò di sicurezza.》prese un grosso respiro,cominciando a giocherellare con una lunga ciocca di capelli neri.《e gli hai dato modo,con la tua storia di cercare di sconfiggere i suoi mostri del passato.》
《Il pianoforte.》sussurrai,quasi impercetibilmente,spostando lo sguardo sullo strumento in fondo alla stanza.
《Nella sua vita,è stato mangiato da paure e dal fatto di non poter essere se stesso》abbassò il capo《e mio fratello non merita questo,è una persona troppo speciale per meritarlo.》
《L'ho capito dal primo secondo,che era speciale.》cominciai.《quel suo modo di arrossire ad ogni provocazione,quel suo essere così taciturno,lo rende diverso dagli altri.》
《Speciale agli occhi di chi gli vuole bene.》mi guardò.
Mi ero spostato sul letto e avevo le gambe incrociate,che torturavo in una morsa d'ansia.《e tu gli vuoi bene?》domandò all'improvviso.
《Gli voglio molto bene.》
Ma ero consapevole che quel "molto bene" con il tempo si sarebbe trasformato in qualcosa di più.
《Allora va a parlargli.》mi esortò.《neanche Jace,è riuscito a convincerlo.》Alec.
《Alec,ti prego.》si lamentò Jace.
Ero appoggiato con la schiena contro la porta da quasi un'ora,ormai,e avevano chiamato ai rinforzi,persino Jace.
Negli ultimi 5 giorni,fuori da quella camera,era passato chiunque,pur di farmi uscire.《cazzo,ti prego sono tuo fratello,aprimi.》
Sentii un minuto di silenzio,lo squillo di un telefono e la voce di Jace dire 《Come pretendi c..si,ho capito.》prese un grosso respiro.《devo ammetterlo.》
Sentii la sua voce allontanarsi fino a scomparire totalmente nel corridoio.
Mi faceva male tutto.
Le lacrime erano state talmente tante e violente,da portarmi a un perenne mal di testa e continui dolori muscolari.
Non avevo una crisi del genere da dopo la morte di Max.Forse stai solamente combattendo i tuoi mostri.
Tremai leggermente,e cercai di alzarmi,appoggiandomi all'armadio.
Finchè non sentii una voce provenire dalla porta.
《Alexander.》
Una sola persona in quell'Istituto mi chiamava in quel modo.
《Magnus》dissi quasi in un sussurro.
《Eh si,sono io.》sentii un qualcosa poggiarsi contro la porta.《e non me ne vado da qui.》
Mi poggiai nuovamente contro la porta.
Lo sentii scivolare contro la porta e sedersi per terra.
《Lui non lo meritava.》poggiai la testa contro la porta.《ed è solo colpa mia.》
《Alec,non è colpa tua.》disse velocemente.《Dovrei dire che la colpa della morte di mia mamma é colpa mia?》
Sentii un grosso respiro.
《Ti ho mentito.》disse.《mia madre è morta,due settimane dopo la morte di mio padre.》
Fece una pausa.
Una di quelle silenziose,sofferte.
《Morta suicida,nonostante avesse lasciato mio padre anni prima...era ancora innamorata di lui》sussurrò.《io ero stato affidato a mio padre e dopo la sua morte e quella di mia mamma,ho passato dai 14 ai 16 anni,con il mio padrigno a Chicago.》potevo sentire le sue lacrime,anche oltre quello strato di legno che ci divideva.
Il fiato mi si era rotto in gola,non avevo la forza di parlare.
《Mi picchiava,mi chiudeva nello scantinato per giorni interi,senza mangiare》sentii la sua mano posarsi contro il muro.《perchè ero stato io a far morire l'amore della sua vita,perchè ero me》aprii lentamente la porta,lasciando uno spiraglio appena visibile.
Era poggiato al muro di fronte alla porta,gli occhi chiusi,le guancie inondate di lacrime.
Si passava le mani sul leggero pizzetto che in quelle settimane aveva fatto crescere.
《A questo si deve la mia fobia del buio.》sospirò pesantemente e vidi il suo labbro inferiore tremare.《Io mi incolpo ogni singolo giorno di ciò che è successo ai miei,ma tu,non farlo.》si morse il labbro.《Max,sapeva che persona speciale che sei e sicuramente,non pensa sia questo il piano della tua vita.》
Aprì gli occhi.
Sorrise.
Un sorriso che avrebbe illuminato la notte.
《Infatti.》dissi serio,asciugandomi le lacrime.《penso che il piano che mi ha prefissato Max sia questo.》
Lo raggiunsi il poche falcate e bloccai il suo corpo tra me e il davanzale della finestra.
Vidi le sue mani stringersi sui bordi di quest'ultimo.
Sentii la sua mano a contatto con il mio stomaco,cercando di fermarmi.
E fu l'ultima sensazione che percepii prima di schiacciare le mie labbra contro quelle del ragazzo davanti a me.
Le sue labbra erano morbide,calde.
E una sensaziome di sollievo mi avvolse.
《A-alec.》mi puntò le mani sul petto,spingendomi via delicatamente.
Abbassai il capo,completamente rosso in viso.
《Siamo entrambi scossi emotivamente.》poggiò una mano sulla mia guancia e io di conseguenza poggiai la mia sulla sua.
《Abbracciami.》
Mi strinse tra le sue braccia e io mi sentii finalmente,al posto giusto,nel momento giusto.
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Musicology.||Malec
Hayran KurguDue grandissimi talenti. Un eccellente cantante. Un fantastico Ballerino. Però con qualcosa in comune. Delle vite difficili e continue sfide con il passato,che forse diventeranno più semplici affrontandole insieme. Shadowhunters||Crossover Glee.