Capitolo 6

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Una settimana dopo partii per il circuito di Austin insieme a mio padre. Feci uno sforzo immane a sopportarlo per tutta la durata del viaggio, ma avevo bisogno di chiarire un po' di cose. Appena arrivati, ci sedemmo in attesa del nostro volo.

"Allora tesoro come stai? Ti ho portato le medicine l'altro giorno le hai ricevute?" Chiese.

"Certo che le ho ricevute, me le ha date Marc" Dissi enfatizzando l'ultima parte della frase.

"Chi?" Domandò facendo finta di non capire.

"Marc Márquez papà" Ripetei. Ha parlato con lui solo ed esclusivamente per allontanarlo da me ed io non voglio questo, sto lottando con tutte le mie forze per farlo rimanere e non ho nessuna intenzione di perderlo, non di nuovo.

"Che? Hai visto quello sconsiderato?" Disse iniziando ad agitarsi. Gli conviene calmarsi quando parla di lui o lo lascerò qui da solo.

"Non è uno sconsiderato e comunque mentre tu eri a sistemare la moto di Lorenzo lui ha passato tutto il pomeriggio a curarmi" Risposi felice. Era andato tutto benissimo tra di noi, avevamo chiarito e c'eravamo avvicinati tantissimo sia mentalmente che fisicamente. Abbracciarlo è stato bellissimo, quando ho sentito il suo cuore battere probabilmente per me è stato qualcosa di indescrivibile.

"Perché lo vengo a sapere ora?!" Urlò, Possibile che con mio padre non si possa mai avere una conversazione in modo civile?

"Oh vediamo, forse perché non ci sei mai?" Risposi a tono. Pretende sempre di sapere tutto, vuole controllarmi, ma intanto non è mai presente quando ho davvero bisogno di lui.

"Sono un meccanico importante io, non potevo venire quella sera, avevi una semplice febbre" Proferì. Marc non si è fatto problemi a venire da me ed è un pluricampione del mondo. Chi si crede di essere lui? Il capo della Yamaha?

"Anche Marc è un pilota molto importante ma non si è fatto problemi a venire a curarmi" Dissi difendendolo.

"Vuol dire che sei il suo nuovo giocattolo" Rispose ferendomi. Un giocattolo? So che i piloti di motogp sono sempre circondati da molte ragazze e ci provano un po' con tutte, ma Marc mi è sembrato diverso. Con me è sempre timido, e silenzioso. Tremendamente silenzioso.

"Ma perché devi trattarlo così! Non sai niente di com'è davvero! Devi capire che io ho il diritto di vedere chi voglio!" Quasi urlai per la disperazione. Non avrei rinunciato a Marc. Non dopo averlo conosciuto meglio.

"Non alzare la voce con me o ti rispedisco da tua madre" Mi minacciò. Adesso mi tratta pure come un pacco. Perché ho avuto la brillante idea di seguirlo?

"Rispedisci? Cos'è sono un oggetto? Non ti importa niente di me dillo tanto è evidente" Risposi abbassando lo sguardo. Sono stanca di lottare. Io gli voglio bene davvero, prima che iniziasse a fare il meccanico i rapporti tra di noi erano migliori. Questo lavoro gli sta facendo montare la testa. Crede di avere potere e lo esercita su di me.

"Non è vero che non mi importa niente di te, solo che non voglio che lo frequenti" Si giustificò alzando le spalle. Il problema non è Marc, o almeno non è l'unico. Lui vuole che io stia da sola, o con ragazzi scelti e approvati da lui.

"Dimmi qual è il vero motivo per cui non posso vederlo" Dissi mettendolo alle strette. Se c'è una ragione valida posso anche pensarci, sennò lotterò ancora con tutte le mie forze .

"Perché sei fidanzata" Ribadì.

"Non sono fidanzata. Tra di noi è finita da mesi ormai. Non provo più nulla per lui." Risposi. Ero certa di non amarlo più, gli voglio bene ma tra di noi non ci sarà più nulla. Ho sofferto troppo.

IndestructibleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora