Capitolo 15

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~Eveline's pov~
Dopo aver letto ben tre volte il messaggio di mio padre lo chiamai completamente in preda al panico.

"Oh c'è ne hai messo di tempo!" Rispose subito sgridandomi.

"Come sta la mamma, che ha?" Chiesi preoccupata.

"Niente sta bene, era l'unico modo per farti chiamare" Disse. Quasi mi cadde il telefono dalle mani per la rabbia. Come aveva osato a usare la malattia di mia madre per parlarmi, il suo egoismo non ha limiti.

"Cosa? Stai scherzando vero? Non puoi usare la salute della mamma come scusa!" Mi arrabbiai. Iniziai ad urlargli contro tutto quello che mi passava nella mente. Mentre parlavo Daniel mi allontanò dai bambini per non spaventarli, con Marc che mi fissava dubbioso.

"Beh visto che stiamo parlando..." Continuò. Proprio non vuole capire, non c'è persona al mondo che odi di più se non lui.

"No caro, addio" Dissi interrompendolo. Gli chiusi il telefono in faccia, era quello che si meritava. Quando finì di parlare Daniel mi raggiunse e iniziò a tempestarmi di domande.

"Mi ha mentito, mia madre sta bene, era solo una scusa per parlarmi" Affermai piangendo. Non sapevo perché quelle stupide lacrime mi stessero solcando il viso, non ne meritava neanche una.

"Che farete adesso?" Domandò abbracciandomi. Sbattei più volte le ciglia in cerca di Marc, ma l'unica cosa che riuscivo a vedere era il mondo appannato.

"Niente, rimarrà tutto così, domani partiremo per la Francia e li cercherò di stargli il più lontano possibile" Affermai .

"Da su andiamo da Marc" Disse. Mi sforzai di sorridere, lo feci solo per lui. Prima raggiungere Marc feci dei lunghi sospiri, mi guardai allo specchio e sistemai il trucco sbavato, non volevo turbare la famiglia di Dani con i miei problemi. Appena mi vide mi corse in contro e mi accarezzò la guancia. Per poco non ricominciai a piangere.

"Amore vuoi dirmi cos'è successo?" Domandò con calma. Mi buttai fra le su braccia e non lo lasciai più.

"Mio padre mi ha lasciato un messaggio dicendo che mia madre stava male, l'ho chiamato e mi ha detto che era una scusa, era l'unico modo per chiamarmi" Dissi cercando di non piangere. Lui mi accarezzò la schiena e mi strinse.

"Ha fatto davvero questo? Abbiamo superato tutti i limiti" Rispose arrabbiato.

"Ma perché le cose devono essere sempre così difficili" Ribattei staccandomi da lui e guardandolo dritto negli occhi.

"Non lo so amore, non lo so" Disse baciandomi la punta del naso. Sorrisi. Mio padre non si rendeva conto di come mi stava spingendo fra le braccia di Marc. Più mi faceva soffrire e più mi accorgevo di quanto Marc mi amasse e fosse disposto a sostenermi in tutto. Lui era così dolce e protettivo con me..per nessuna ragione al mondo avrei nascosto quello che provavo.

"Vabbè non pensiamoci ora, accompagnano i bambini a casa e poi andiamo" Aggiunse lui dopo attimi di silenzio.

"Va bene" Risposi appoggiando la testa sulla sua spalla. Arrivati a casa di Dani salutammo tutti e tornammo a casa, sarà la mia ultima notte a casa Márquez, mi mancheranno davvero tutti.

"Sei contenta di partire?" Mi chiese Marc una volta entrati.

"Si dai, però mi mancherà la tua famiglia" Risposi malinconica. Invidiavo la sua famiglia, era così bella e unita..

"Ho visto che ti sei trovata bene" Disse preparando le valigie. Me ne passò una e iniziai a svuotare l'armadio.

"Domani verso che ora partiamo?" Domandai. La verità è che ero stanca di viaggiare in continuazione, però l'idea di lasciare Marc da solo in balia delle fan mi dava la motivazione necessaria a ripartire.

IndestructibleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora