Capitolo 50

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-Marc's pov-
"Tu dopo tutto quello che mi hai appena detto, pensi di essere innamorata di me?" Domandai. Spalancò gli occhi per la sorpresa e restò in silenzio. Intanto il mio cuore stava quasi per uscire dal petto per l'ansia.

"Non lo so, penso di no" Disse staccandosi imbarazzata. Io la ripresi fra le mie braccia, doveva guardarmi negli occhi e rispondermi sinceramente.

"Sei sicura? Guarda che puoi dirmelo" La tranquillizzai.

"Non ti amo. Ti conosco da pochissimo, non m'innamoro così velocemente. Ci tengo tanto a te, ma non da ragazza innamorata" spiegò. Da una parte mi rasserenai, dall'altra inconsciamente speravo il contrario.

"Va bene" Risposi sospirando. Lei si girò e mi diede le spalle.

"Ti sei offeso?" mi chiese.

"No, perché avrei dovuto offendermi?" Domandai. Lei alzò le spalle.

"Per nessun motivo" Rispose lei.

"Comunque non voglio che pensi che ti abbia rifiutata" Ricominciai io. Era importante sottolineare questo fatto.

"Io mi sono sentita così" Mormorò.

"Non è per nulla così. Sei la ragazza più bella che io abbia mai visto, hai tutte le caratteristiche che un ragazzo vorrebbe dalla sua fidanzata..." Dissi iniziando un discorso, lei m'interruppe.

"Tutti tranne te. Me ne vado, mi sento una stupida a rimanere" Rispose alzandosi.

"Se potessi, ti spigherei perché ho reagito così, mi capiresti e mi daresti ragione" Le sussurrai riavvicinandomi.

"E allora fallo! Non ne posso più! Scappi sempre da me, dici che non puoi fare nulla e poi fai tutto il preoccupato quando sto male. Mi stai prendendo in giro? Sono una delle tante conquiste? Perché è proprio così che mi sento. Se pensi di poter giocare con me ti sbagli di grosso. Addio" Affermò uscendo dalla mia camera sbattendo la porta. Non provai neanche a fermarla o raggiungerla, sarebbe finita così in ogni caso.
Ritornai sul mio letto e mi misi sotto le coperte, presi il cuscino dove si era sdraiata Eveline e lo abbracciai, aveva il suo profumo. 'Buonanotte amore mio, se puoi perdonami' Sussurrai prima di addormentarmi.

-Eveline's pov-
Sono un idiota. Mi sono ridicolizzata davanti a lui, sembravo una ragazza innamorata persa che cercava di convincere il suo ragazzo a non lasciarla. Provo un sentimento forte per lui, non mi è per nulla indifferente, ma non posso chiamarlo amore. E' passato troppo poco tempo da quando l'ho conosciuto, non ci s'innamora in due giorni. Continua a dirmi che non può e che sarebbe sbagliato. Perché non mi dice qual è il motivo, potremmo risolverlo insieme.

Non dico di voler essere la sua ragazza perché non è vero, ma essere sua amica sì. Lui mi allontana e mi riavvicina quando vuole, come se fossi un giocattolo. Non ha nessun diritto per fare l'arrabbiato quando parlo con un ragazzo che non sia lui o fare il ferito se non lo calcolo. Io cosa dovrei fare allora? Sono entrata nel panico. Io lì a dirgli cosa provavo con il cuore in mano e lui che mi guardava come se non lo toccasse. Non mi sembrava una persona fredda, da come si preoccupava per me, mi curava, mi stava vicino, sembrava tutt'altro.

Tutto questo mi servirà da mettere nella lista dei pro per dimenticarmi di lui. Al momento è lunghissima. Ci sono anche dei contro che mi fanno spuntare il sorriso solo a pensarci, e qualcosa varrà. E' un ragazzo bellissimo, quando vuole, ti sa ascoltare, sa trovare le parole giuste per farti stare subito meglio, sa darti amore, a modo suo, ma ci riesce. Con me diventa un'altra persona, fredda, arrogante e distante. Voglio tornare in Italia e dimenticarmi di lui. Manca poco anche alla mia partenza, conterò i minuti e le ore gioendo.

Tornai in camera mia e mandai un messaggio a mio padre avvisandolo che anticiperò la partenza. Devo salutare Daniel e chiedere a Sam se mi vuole seguire a Milano. So che cercava una casa lontano da me, ma non voglio perdere anche lui. Mi sento così tanto sola, mi manca mia mamma. Non mi ricordo nulla neanche di lei, vorrei che fosse lo stesso qui. Una brava mamma quando ti vede così ti prende e ti abbraccia, ti dirà che qualsiasi cosa succederà lei ci sarà. Non posso avere manco questo. In compenso mio padre si sta sforzando a essere più carino con me, questa storia deve averlo spaventano parecchio. E' triste pensare che sia stato questo a fargli cambiare idea, sono sempre le situazioni drammatiche ad aprirti gli occhi. Mi misi il pigiama e andai sotto le coperte. Chissà se mi starà pensando, se si ricorderà di me in questi giorni. Io è inevitabile che lo faccia, sono stata scottata dal fascino Márquez, adesso ne pago le conseguenze. Forse è come tutti gli altri, si approfitta delle ragazze quando sono deboli, le fa stare bene e poi le lascia senza spiegazioni. Nei suoi occhi non leggevo questo però, o è un bravo attore, o con me era diverso rispetto a loro. Mi rialzai e presi un foglietto. Tirai fuori una penna dal comodino e incominciai a scrivere. Gli avrei scritto un messaggio rapido, facendogli capire che era un addio. Se dovevo ricominciare, lo avrei fatto subito. Scrissi:

Quando mi sono svegliata, sei stata la prima persona che ho visto. Eri triste e contento allo stesso tempo. Ero spaventata da te, non sapevo chi fossi. Mi era rimasto impresso il tuo sguardo, ferito ma anche pieno di amore. Ho visto i tuoi occhi trattenere le lacrime, guardavi altrove ma mai me. Quando sono uscita dall'ospedale, non ti ho più visto, sei sparito per un po' di tempo, ma alla fine ti ho ritrovato in hotel. Ero incuriosita da te, volevo conoscerti. In pochi minuti eri riuscito a scatenare in me mille interrogativi diversi.

Chiesi praticamente a tutti chi fossi e che significato avessi per me. Nessuno è stato in grado di rispondere a questa domanda. Sono venuta a cercarti, ma facevi il freddo. Se mi vedevi con Sam, diventavi geloso e ti chiudevi in te stesso. Un giorno ti ho visto con quella ragazza bionda e inspiegabilmente ho provato anch'io gelosia. Non riuscivo a capire perché ti allontanassi ogni giorno di più da me. Hai provato a spiegarmi il motivo dicendo che è un tratto del tuo carattere. Ma forse non è proprio così no? Sappiamo entrambi come stanno le cose.

Mi hai presa in giro, hai escogitato questo piano riuscendo ad incantarmi. Sei venuto all'ospedale per assistere alla mia visita, mi hai ascoltata, io mi sono confidata con te! Pensavo di potermi fidare, pensavo che fossi un amico. Credo che tu mi abbia fraintesa, io non sono innamorata di te. E' vero che ho provato a baciarti ma sono stata presa dal momento, non c'era bisogno di reagire così. Mi hai fatta sentire rifiutata e sbagliata. Ho pensato che non mi volessi a causa del mio aspetto o dei miei problemi di memoria. Quando ti sto vicino trovo stabilità, familiarità, tutte cose che mi sono mancate in questi giorni. Hai detto che consoci mia madre, l'hai descritta nei minimi dettagli, questo vuol dire che la conoscevi bene.

Se mi odiassi o se non fossi importante per te, perché mai l'avrei conosciuta e ricordata cosi? Ci sono molte cose che non mi spiego, ma sinceramente sono stufa di perdere tempo a cercare risposte. A volte ti ho trovato a fissarmi, a chiamarmi per fare battute e a sorridere se qualcuno pronunciava il mio nome. Come lo spieghi tutto questo? Forse per te non è amore, è un gioco questo, ma per me si chiama affetto. Sì, provo affetto per te. Mi allontanerò come vuoi tu, adesso partirai e io ritornerò a Milano, le nostre strade si separeranno, i problemi finiranno. Troverò la mia stabilità lì, e tu potrai stare con la ragazza bionda, sai non sono così stupida da non aver capito che le piaci. E' a causa sua che non puoi frequentarmi? Avresti potuto dirmelo prima, mi sarei fatta da parte, avrei sofferto di meno.

Marc, ti auguro il meglio. Nonostante tutto, voglio che tu sia felice, che trovi una persona che ti ami davvero e che ti faccia una bella famiglia tutta tua. Dover rinunciare a te fa male, ma non mi hai lasciato altra scelta. Spero che tu sia felice, se non nella vita privata, in quella professionale. Vorrei solo aver conosciuto il vero Marc, quello che ho visto io era una versione costruita di te. Insieme forse non riusciamo a stare, ma senza di te sento che mi manca qualcosa.

La magia che c'era tra di noi, che forse solo io a questo punto provavo, si è persa tra i miei vorrei e i tuoi non lo so. Io mi sarei anche buttata nel vuoto con te, solo per riempirlo insieme. Se sei arrivato fino a questo punto della lettura di questo stupida lettera che non so neanche io perché la sto scrivendo, sappi che ti auguro buon viaggio. Se troverai il coraggio per dirmi la verità puoi cercami, ma non so se mi troverai. Spero che vada tutto bene, e che tu sia felice.

Un bacio, Eveline.

Piegai il foglio e lo misi in una busta da lettere. Uscii in pigiama dalla camera e arrivai davanti alla sua. Era notte fonda, nessuno mi avrebbe visto. Mi abbassai e la feci passare da quella piccola fessura in basso che s'intravedeva. Dopo essermi appoggiata sulla sua porta e aver asciugato qualche lacrima di troppo me ne andai.

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