Capitolo 27

550 18 2
                                    

~Marc's pov~
"La paziente ha la pressione alta, e a giudicare dal fisico è anche troppo magra, le è successo qualcosa di recente?" Domandò il medico dopo averla visitata. Feci rimanere Alex con lei e lo seguii.

"Ha subito un lutto ed è in una situazione complicata" Spiegai.

"Allora è solo dovuto allo stress anche perché i valori vanno abbastanza bene. Deve mangiare, stare a riposo e soprattutto trovare la tranquillità di prima" Rispose. Lo ringraziai e lo accompagnai alla porta. Per fortuna non era nulla di grave.

Mi fidavo di lui, era il medico di famiglia, mi aveva sempre curato dopo le mie numerose cadute in moto. Immaginavo fosse dovuto allo stress, avevo già notato quanto fosse dimagrita, ma non pensavo così tanto anche perché lei è sempre stata magra. Sicuramente tutta questa storia le aveva tolto l'appetito e quello stupido di Sam non era riuscito ad aiutarla quando io non c'ero. Avrei dovuto avvisare sia Sam che suo padre ma non era il caso di creare altri scandali, li avviserò quando si sarà svegliata e soprattutto se lo vorrà.

"Che succede?" Domandò Eveline uscendo dalla camera. Perché diavolo si era alzata?

"Vieni torniamo in camera, sei ancora debole. Non ricordi di essere svenuta?" Domandai. Dalla sua stretta sul mio polso notai che avesse più forza di prima, anche il suo viso era più colorito.

"Il medico dice che hai la pressione alta a causa dello stress" Aggiunsi vedendola preoccupata.

"Sapevo di averla alta" Confessò sedendosi. Ovviamente io non ne sapevo nulla. Mi tiene sempre all'oscuro di tutto, il nostro rapporto proprio non si basa sulla fiducia.

"Come scusa?" Chiesi infastidito.

"Si..sono andata in farmacia un giorno, continuavo a vedere sfuocato e a barcollare e così me la sono provata" Rispose intimorita.

"E non mi hai detto nulla perché come al solito sono l'ultimo a sapere le cose" Affermai. Non si fidava di me, ecco qual era il problema. Ero certo che Sam lo sapesse. Erano sempre attaccati, l'avrà accompagnata. Mi fa male sapere che quello che doveva fare con me lo faceva con lui. Lo stava mettendo un'altra volta prima di me, è questo una persona innamorata non lo fa. Io vivo per lei, lei no.

"Perché non mi dici mai nulla? Mi tieni sempre fuori da tutto. Fa male sapere ciò che ti riguarda dagli altri" Aggiunsi non ottenendo su risposte.

"Io..non so a volte ho paura a dirti le cose. Sono piena di problemi, ho paura che arrivi all'esasperazione e mi lasci" Affermò. La sua risposta mi spiazzò. Non me lo sarei mai aspettato. La sua risposta mi faceva tenerezza, era solo spaventata. Però non era la prima volta che mi nascondeva le cose.

"Dici sul serio?" Domandai. Ero arrivato già da tempo all'esasperazione, ma ero ancora qui.

"Si, non è facile vivere così" Ammise.

"Non sei sicura dei miei sentimenti per te?" Domandai. Non poteva essere seria.

"Si che sono sicura, ma non come prima" Affermò. Ditemi che è uno scherzo. Non era possibile.

"Aspetta un attimo, stai scherzando vero? Sono mesi che ti appoggio in tutto, che ti sostengo, che ti aiuto in ogni modo possibile, che ti amo contro tutti e tutto. Ti ho portata fin qui per cercare di salvarti, come puoi dire che non ti amo?" Ribattei arrabbiato. Mi ero assunto delle responsabilità che non spettavano a me, stavo mettendo in pericolo la mia famiglia per proteggerla, avevo rivoluzionato la mia vita perdendo anche l'amicizia per Brenda, e lei mi viene a dire che non mi ama più come prima? Ma davvero?

"Sono stati dei mesi durissimi per me, cerca di capire" Disse. Anche per me sono stati mesi difficili, non per questo però avevo smesso di amarla. Decisi per il mio bene di andarmene, ero stufo di sentirmi dire quelle cose. Se non mi amava che senso aveva rimanere lì? Non avrebbe potuto dirmi cosa peggiore.

~Eveline's pov~

Marc soffriva per questa situazione. Dovevo smetterla di tenerlo all'oscuro su tutto ma stavo andando contro me stessa per farlo. Per tutto questo tempo in cui siamo stati separati capii che lui con me non era felice. Non era il ragazzo mozzafiato e spensierato di qualche mese fa. Non avevamo momenti nostri, appuntamenti, momenti in cui esprimere il nostro amore, abbiamo solo momenti tristi. Se mi era stato vicino per tutto questo tempo vuol dire che mi amava ,anche io lo amavo. Però dovevo cercare di allontanarlo piano piano. Non riuscirei a guardalo negli occhi e a dirgli "non ti amo più " perché farei di tutto per renderlo felice, pure rinunciare a lui e al suo amore. Forse senza la storia di Sam le cose sarebbero andate diversamente, ma la verità è che andavamo male già da prima. Non so se ero io, se era il periodo o se noi due insieme eravamo sbagliati. Vorrei solo vederlo felice, vedere il suo bellissimo sorriso ogni giorno, vorrei accompagnarlo alle gare, gioire quando sale sul podio, assistere alle sue interviste, vorrei far parte della sua vita come della sua carriera. Invece che stavo facendo? Lo costringevo a scappare. A scappare da tutto, a scappare da me. Marc era la cosa più bella che mi sia capitata, ma non potevo rovinargli così la vita. Non se lo meritava.

Dopo aver pianto per quasi un'ora scesi do sotto per prendere un bicchiere d'acqua. Scesi le scale per miracolo e andai in cucina. Incontrai Alex. Mi raccontò di essersi innamorato di una ragazza conosciuta al circuito, proprio come avevamo fatto io e Marc. Lavorava in una panetteria ed era un anno più piccola di lui. Avrei voluto tanto conoscerla. Mi raccontò anche di Marc, di come lo stressasse parlandogli di me. Disse che era davvero innamorato di me, che amava guardarmi dormire, sorridere, arrabbiarmi se non posava i vestiti.. Mi si strinse il cuore. Entrambi ci amavamo follemente ma non riuscivamo a stare insieme. Non avevo sue notizie da un sacco di tempo ormai. Era uscito arrabbiatissimo e non era più tornato. Sperai che non fosse salito in moto, o che avesse visto Brenda. Per colpa mia aveva perso anche lei. Anche se era innamorata di lui rimaneva comunque la sua migliore amica. Mi diceva sempre di no, ma infondo sapevo che gli mancava. Lo faceva per non farmi soffrire, mi aveva sempre protetta in tutto. Diedi la buonanotte ad Alex e ritornai nella camera di Marc. Era terribilmente vuota senza di lui. Curiosai un po' fra le sue cose, vidi le sue prime medaglie, i trofei, i cartelloni fatti dalle sue fan..Aveva un sacco di riconoscimenti ufficiali, e regali fatti dagli sponsor. Non si era mai vantano dei suoi successi, lo faceva solo con me, per prendermi in giro. Scherzavamo sempre per come fosse aggressivo sulla guida, anche se per me un fondo di verità c'era. Cadeva troppo, a volte anche con delle alte velocità, doveva modificarla. Marc era così, e non potevo cambiarlo. Impulsivo, testardo, preciso, furbo, dolce, e protettivo. Ed io lo amavo così. Aspettai che Alex si allontanasse dalla camera, sapevo che mi stava controllando, assistette anche lui alle parole del medico, e conoscendo Marc gli avrà ordinato di tenermi d'occhio. Feci finta di dormire e guardai il telefono. Nessuna sua chiamata né messaggio. Erano tutti di Sam e di mio padre. Non risposi. Non m'interessai neanche di come si trovassero lì e se ci fossero novità. Come sempre la mia testa era da Marc. Dopo circa mezz'oretta scesi di sotto. Cercai di fare meno rumore possibile ed aprii la porta.

"Dove credi di andare?" Domandò Alex accendendo la luce.

IndestructibleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora