Capitolo 49

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-Marc's pov-
Mi allontanai correndo da lei. Scappai il più lontano possibile. Sapevo che sarebbe stata una cattiva idea aiutarla ma non riesco a starle lontano. Quando mi ha visto, era così felice che mi fossi preoccupato per lei, forse non aspettava altro. Ha lasciato Sam senza neanche pensarci ed è venuta da me, ritorna sempre da me. Dai suoi discorsi ho percepito che sente qualcosa quando le sto accanto e questo non deve accadere. Voglio con tutto il cuore che si ricordi di me, ma ho paura di star peggiorando le cose. I medici mi hanno detto chiaramente che la mia presenza può disturbare il suo recupero, ma quando mi allontano, mi cerca lei, non è possibile stare separati. Uscita dall'ospedale si è confidata, si è aperta, era così dolce e vulnerabile. Mi ha raccontato tutto quello che ha provato vedendo quella foto, aveva un dolore immenso. Come faccio a non abbracciare la persona che amo di più al mondo quando sta male? Come faccio a far finta di essere un amico se basta solo un suo sguardo e mi sciolgo? Lei è attratta da me, ma probabilmente non come lo sono io. Quando l'ho abbracciata, il cuore le batteva fortissimo, aveva il fiato corto e tremava. I nostri occhi si sono incatenati e le nostre bocche si desideravano. Riuscii non so neanche io come, a trattenermi e ad avere la forza li lasciarla lì. In questo momento mi starà odiando, penserà che sia un codardo e che mi è indifferente, ma tutto questo lo faccio per il suo bene. Domani partirò e mi concentrerò sui test, non credo che questa pausa cambierà le cose, il mio amore rimarrà, ma forse lei avrà un motivo in più per dimenticarmi. Tornai in hotel e mi chiusi in camera. Feci un lungo sospiro e mi sedetti davanti alla porta. Dovevo ancora preparare tutto per la partenza, ma non ne avevo le forze. Forse se la baciassi, si ricorderebbe di me, o forse le piacerebbe e basta. In ogni caso non devo farlo, devo dimenticare le sue labbra e la voglia che ho di sfiorarle di nuovo. Mi alzai controvoglia e presi la valigia vuota. Aprii l'armadio e lo svuotai riponendo tutti i capi nella valigia. Andai in bagno e presi le ultime cose lasciate lì e misi in carica il telefono. Accesi la tv per ingannare il tempo, o meglio, per spostare l'attenzione su qualcos'altro. Quando finalmente riuscii a trovare un programma che non fosse un telefilm d'amore, bussarono alla porta. Feci finta di non esserci abbassando il volume e stando immobile, non funzionò.

"Marc so che sei lì. Possiamo parlare? Mi dispiace, non volevo rovinare il momento, scusami davvero" Disse Eveline. Non mi alzai. Non potevo vederla, avrei sicuramente ceduto.

"Se vuoi, mi allontanerò da te, ma dammi solo due minuti" Affermò bussando di nuovo. Mi alzai e mi sedetti vicino alla porta per sentire meglio quello che diceva.

"Va bene, me ne vado. So che domani parti, se non ci vediamo buon viaggio, è stato bello conoscerti" Mormorò. Dopo quella frase non sentii più nulla, forse era andata via. Volevo davvero partire senza salutarla? No, ovvio che no. Aprii la porta di scatto e la ritrovai accasciata a terra. La aiutai ad alzarsi e la feci entrare.

"Ti rubo solo qualche minuto" Disse. Io annuì.

"Mi dispiace, non sarei dovuto scappare così, solo che non posso baciarti" Risposi. Lei fece una faccia ferita ed io mi sentii morire dentro.

"E' colpa mia, mi sono lasciata andare, non avevo considerato che fossi fidanzato" Affermò. Si amore, sono fidanzato con te.

"Fidanzato? Non sono fidanzato" Risposi alzando le spalle. Non credo che Brenda le abbia parlato, probabilmente Sam le ha messo qualche cattiva idea in mente.

"E quella ragazza bionda non è la tua ragazza?" Mi chiese. Per poco scoppiai a ridere, ci mancava anche questa.

"No, è la mia migliore amica. Ti ha per caso detto qualcosa?" Domandai io. Lei scosse la testa.

"No, però vi ho visti molte volte insieme e ho dedotto questo" Si giustificò. Questo vuol dire che è gelosa di me, forse non è solo attrazione fisica.

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