Capitolo 22

615 23 2
                                    

~Eveline's pov~
Guardai nascosta Marc e Brenda e mi salii la rabbia. Come si permetteva di presentarsi a casa mia in questo momento? Oltretutto, come faceva a sapere dove abito? Appena mi vide si avvicinò ancora di più a Marc, e lui ovviamente non la cacciò. Rimasi a guardarli all'infinito finché Marc non sia accorse di me e la fece entrare. Brutta mossa. Lei fece come se fosse a casa sua, si tolse la giacca, posò la borsa sul mio divano e prese per mano il mio ragazzo. Alla prossima l'avrei uccisa.

"Marc mi sei mancato tantissimo! E poi c'è la gara! Non sei emozionato? Quando parti per il Mugello?" Disse entrando. Partire per il Mugello? Quando? Voleva lasciami di nuovo?

"Non lo so, ti ricordo che non parto da solo" Rispose lui. Decisi di non ascoltare altro e me ne andai. Ero stufa di rimanere sempre in disparte ad ascoltare le loro conversazioni. Dovrebbe avvenire il contrario. Lei è sempre in mezzo, sempre nel momento giusto, così non si può continuare. Guardai un ultima volta Marc e salii in camera mia. Misi la musica ad alto volume per non correre il rischio di ascoltarli, ma le loro urla erano troppo forti. Stavano sicuramente litigando, forse Marc la stava rimproverando per essere venuta. Anzi, spero che lo stia facendo.

~Marc's pov~

Brenda era qui di fronte a me arrabbiata più che mai. Ma a me importava quasi zero. Stava sclerando perché si sentiva mancata di rispetto visto che la sto effettivamente trattando male. Le avevo chiesto gentilmente di andarsene poiché non era decisamente il momento giusto per farmi una sorpresa, ma ovviamente non voleva accettare un mio rifiuto. Sentii la musica a palla provenire dal piano di sopra, sperai che Eveline non stesse facendo niente di stupido. Ci tenevo a chiarire che io non c'entravo nulla con questa storia, si era presentata da sola, ma lei come sempre non mi crederà.

"Potresti andartene? Eveline sta male e non ti vuole vedere" Affermai di nuovo. Le avevo ripetuto quella frase almeno mille volte, era così di difficile da capire?

"Me ne vado, ma sappi che non mi piace come ti stai comportando, lei ti ha cambiato" Disse prima di uscire da casa. Feci un 'si' con la testa e chiusi la porta. Mio dio com'era pesante, non me la ricordavo così. Senza perdere altro tempo andai subito da Eveline che però aveva pensato bene di chiudersi a chiave e a causa della musica non sentiva le mie urla. Le scrissi un messaggio e finalmente aprì la porta. Quando incontrai i suoi occhi sorrisi, per fortuna non aveva pianto, non volevo causarle altro dolore.

"Amore mi dispiace tanto per questa scena deplorevole, se vuoi la raggiungo e chiarisco una volta per tutte questa storia. Per quanto riguarda la gara al Mugello te ne avrei parlato, vorrei che venissi con me perché come sai non posso assentarmi" Spiegai dolcemente. Non volevo lasciarla sola qui con gli amichetti di Sam in libertà, dovevo averla sott'occhio per proteggerla.

"Vai e chiarisci. Al Mugello non ci sarò, non mi sento ancora pronta per vedere tutte quelle persone" Affermò tranquillamente, dai suoi occhi capii che per fortuna non era arrabbiata con me e questo mi rallegrò. Penso che in fondo il nostro rapporto non sia così disastroso, sono le persone estranee che lo rovinano. Le saltai addosso e l'abbracciai. Lei ricambiò. Oggi il mio rapporto con Brenda avrebbe subito una svolta decisiva.

~Eveline's pov~

Quando Marc se ne andò ritornò il senso di vuoto che ormai da giorni non mi abbandonava. L'unica cosa in cui speravo era la sua coerenza nei confronti di quello che provava per me. Non volevo che arrivasse al punto di scegliere tra me e Brenda, ma ero stufa di averla nella mia vita. Passai il pomeriggio a telefono a ringraziare tutte le persone che mi facevano le condoglianze. Mi chiamò Dani dispiaciutissimo, poi Alex facendomi le condoglianze anche da parte dei suoi genitori, e infine Sam. Mio padre era sempre più depresso, anche lui decise di non partire, almeno avrò un appoggio. Sam non mi ccennò nulla sulla sua situazione quindi starà bene. Le mie numerose chiamate furono disturbate dal suono del campanello. Mi alzai a mala voglia e andai ad aprire. Trovai un Maverick tutto sorridente con un mazzo di rose in mano.

"Ciao Eveline, come stai?" Domandò sull'uscio della porta. Che ci faceva lui qui? Pensavo dovesse ancora partire. Ha cambiato volo solo per me? Mille domande mi stavano assalendo. Lo feci entrare e presi un vaso per i fiori in cucina. Provo le rose doveva regalarmi? Marc mi ucciderà. Riempii il vaso d'acqua e ci misi dentro i fiori.

"La notte è stata devastante, ma adesso sto un pochino meglio.. come hai fatto a sapere della morte di mia madre?" Domandai.

"Tuo padre ha chiamato i suoi colleghi per avvisarli della sua assenza a causa del lutto, poi ho incontrato Valentino e me lo ha detto lui" Spiegò.

"Sei stato carino a mandarmi un messaggio" Ammisi. I suoi occhi s'illuminarono alla mie parole, per un momento mi dimenticai cosa provasse per me.

"Non sapevo se farlo..però alla fine l'ho inviato. Ho portato un film per farti un po' svagare, lo vuoi vedere?" Chiese. Annuì e presi dei pop corn. Il film partì ed io iniziai a piangere. Continuavo a vedere persone che si abbracciavano e festeggiavano felici. Tutto il contrario di quello che mi sentivo io. Lui si accorse del mio stato d'animo e mi asciugò le lacrime con una carezza. Gli sorrisi debolmente e lui mi abbracciò. Mi sentii ancora più male. Non mi meritavo le sue attenzioni e il suo amore. Mi ero comportata malissimo, avrebbe dovuto odiarmi, invece era lì a consolarmi. Questo gli faceva onore.

"Vedrai che andrà tutto bene. ti riprenderai e tornerai a sorridere più di prima, devi avere fiducia" Rispose tenendomi stretta a lui. Feci un lungo sospiro e mi tranquillizzai sotto il suo tocco delicato.

~Due ore prima~

~Marc's pov~

Aspettai Brenda in un bar del centro e ovviamente arrivò in ritardo. Quando mi raggiunse per poco feci fatica a riconoscerla, non era come l'avevo vista due ore fa. Era vestita elegante, con un vestito scollato e attillato. Forse davvero non vuole capire che era solo un'amica per me. Questo rendeva molto più credibili tutte quelle accuse che le rivolgeva Eveline sul fatto che fosse innamorata di me.

"Eccomi, volevi vedermi?" Disse sedendosi al tavolo.

"Si, dobbiamo parlare di un po' di cose, come ad esempio il tuo comportamento" Cercai di trovare le parole giuste per iniziare il mio discorso ma come sempre mi interruppe in partenza.

"Hai idea di quanto tu mi sia mancato? In questi anni sei sparito! Non mi hai più cercata, io ti ho sempre accompagnato da quando eravamo piccoli ad ogni gara! Ti ho sempre sostenuto! Ma da quando sei diventato un pilota famoso, e sei diventato campione del mondo io non esisto più per te! Mi sono sentita esclusa! Poi quando sei arrivato nel mio ristorante hai riportato la felicità nella mia vita! Io non voglio perderla di nuovo questa felicità!" Disse infastidita. Sapevo che la mia distanza la faceva soffrire ma amavo Eveline. Se in tutti questi anni non era successo nulla fra di noi un motivo ci sarà, e sicuramente non era colpa del mio lavoro.

"Non sei felice Marc, senti più peso in questa relazione che nelle gare, non è normale " Aggiunse non ottenendo mie risposte. Che ne sapeva lei di come mi sentivo io? Anche se aveva dannatamente ragione non volevo ammetterlo a me stesso.

"Ma tu che ne sai, non sei nella mia testa" Risposi. Ero infastidito dal fatto che si notasse così tanto. La mia relazione era difficile, ma non per questo impossibile, ci sarà qualcuno nel mondo che crede in noi o ero solo io?

"Io ti amo! L'ho sempre fatto! Ti amo da quando andavamo al liceo!" Affermò alzando la voce. Tutti si girarono a guardarci. Mi amava? Sentirlo dire era più scioccante che pensarlo.

"Non dico che devi uscire dalla mia vita, ma non puoi seguirmi ad ogni gara, non puoi presentarti a casa della mi ragazza e non puoi starmi addosso. Non voglio rinunciare alla nostra amicizia, ti sto solo chiedendo di non far soffrire Eveline con i tuoi comportamenti" Precisai. Al ti amo non sapevo davvero cosa rispondere, così decisi di non dire nulla.

"Non preoccuparti, non soffrirà più. Tolgo il disturbo" Rispose alzandosi. La salutai con un bacio sulla guancia e tornai a casa. Eveline era la mia priorità adesso e non avevo intenzione di crearle altri problemi. Tutto contento tornai a casa per comunicarle la notizia ma quando aprii la porta la trovai abbracciata a quello stupido di Vinales.

"Scusate, disturbo?" Chiesi fingendo di tossire.

IndestructibleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora